Contestualmente, un altro veterano della politica Vibonese, l’ex senatore Francesco Bevilacqua, assieme al resto di Fratelli d’Italia, si è ritrovato anche lui escluso, spinto bruscamente fuori dalla coalizione di centrodestra. In tal caso, a sbattere la porta in faccia a potenziali «alleati di destra e non di centrodestra» è stato il magistrato in pensione Elio Costa, candidato in pectore di un'aggregazione sostenuta anche da Forza Italia.

Insomma, a Vibo Valentia per il rinnovo dell’amministrazione comunale si vota il prossimo 31 maggio, ma già nel corso delle passate settimane, la campagna elettorale, entrata adesso nel vivo, non ha lesinato sorprendenti colpi di scena. E visto che sia a destra che a sinistra il parterre dei delusi si fa sempre più affollato, ecco che – secondo molti degli addetti ai lavori – proprio agli “esclusi eccellenti” non resterebbe che tentare la costruzione di un terzo polo, capace di assurgere magari un ruolo fondamentale in previsione di un potenziale ballottaggio.

Ecco allora che gli scenari lascerebbero spazio all’inedita coppia Giamborino-Bevilacqua, con il primo ancora convinto aspirante sindaco ed il secondo pronto a fare un passo indietro, nonostante, sempre nei giorni scorsi avesse semi-ufficiliazzato la notizia di una propria candidatura. Il senatore, quindi, si sarebbe chiamato fuori, ma solo per appoggiare il gruppo di Pietro Giamborino, con il quale trovare una nuova sintesi che porti alla creazione di una compagine capace, in particolare, di rompere le uova nel paniere ai due favoriti e rispettivi ex alleati: Elio Costa per il centrodestra e Antonio Lo Schiavo per il centrosinistra.

Sia chiaro, i lavori sono ancora in corso e fino alla scadenza per la presentazione delle liste ogni indiscrezione è da prendere con le pinze. Ma di certo anche l’anomala alleanza che dovrebbe, in definitiva, ospitare sotto lo stesso simbolo sia elementi della maggioranza uscente sia uomini che fisiologicamente dovrebbero stare “dal’altra parte”, non pare possa sorprendere più nessuno in una tornata elettorale che – se non per contenuti e programmi almeno per anomalie politiche – pare destinata a rimanere scritta negli annali della città di Monteleone.