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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Ad intervenire sulla questione Lsu/Lpu al programma “Detto tra noi”, in onda ogni giovedì su Radio Serra, è stato il dirigente regionale dell’Usb Aurelio Monte, che da sempre lotta in prima linea al fianco dei lavoratori precari. Ai microfoni di Sergio Pelaia, con la regia di Bruno Iozzo, il dirigente del sindacato di base ha fatto un primo excursus storico partendo da quando sono nate queste figure di lavoratori.
LA STORIA «Gli Lsu – ha detto nell’incipit Monte – nascono nel 1995. Si tratta di lavoratori in cassa integrazione o mobilità, utilizzati per non essere lasciati a casa. È nel 1997-98 che viene prevista invece la figura degli Lpu. Sono disoccupati di lunga durata presenti negli uffici di collocamento e utilizzati in base alle esigenze degli enti. All’inizio venivano retribuiti con un sussidio di 800mila lire poi passati a 700-800 euro». Stando alle parole del dirigente sindacale, questa classe di lavoratori, nonostante sopperisse alle carenze di personale negli enti pubblici, non ha mai avuto diritti riconosciuti. «Mentre per gli Lsu – ha spiegato ancora Monte – erano previsti i contributi Inps figurativi, validi per l’anzianità ma non per l’incremento della pensione, gli Lpu non godevano nemmeno della contribuzione figurativa. Dopo tante lotte, siamo riusciti ad ottenere, solo nel 2015, i contratti a tempo determinato per 26 ore». La storia, dunque, ci parla di una sorta di “sfruttamento” legalizzato di lavoratori che oltre ad ottemperare da sempre alle carenze degli enti, senza pesare sui bilanci della pubblica amministrazione, non ha mai avuto il riconoscimento dei diritti essenziali.
IL RUOLO DELLA POLITICA Secondo il dirigente sindacale, in tutto questo la politica ha svolto un ruolo determinante, non interessandosi a risolvere l’annosa questione. «Un paio di anni fa – ha spiegato ancora il dirigente Usb – l’assessore regionale al lavoro Angela Robbe viene convocato a Roma dove gli si chiede di firmare un documento che abbassasse le risorse destinate agli Lsu/Lpu da 50 a 22 milioni di euro l’anno. Siamo dunque arrivati a una situazione in cui, purtroppo, abbiamo lavoratori con contratti rinnovati a 18, 16 o 15 ore». Sulle responsabilità della Regione e ribattendo alle parole dell’assessore al lavoro Orsomarso – anch’egli intervistato nell’ambito della trasmissione radiofonica – il quale ha dichiarato che ci sarebbero disponibili «18,5 milioni non richiesti dalle altre regioni» che si potrebbero utilizzare per i lavoratori calabresi (qui l’articolo), Monte ha chiarito: «L’assessore Orsomarso ha le idee confuse, in quanto la legge sulla stabilizzazione degli Lsu/Lpu non riguarda solo i lavoratori calabresi ma circa 12mila unità a livello nazionale. Dunque, i 18 milioni di cui parla, se spalmati sull’intera platea servirebbero a poco. Noi chiediamo che venga ripristinato il fondo di 50 milioni e attualmente, per la sola Calabria, mancano 28 milioni per riuscire a garantire contratti almeno a 26 ore». L’Usb dice dunque «basta al rimpallo di responsabilità tra Governo e Regione» chiedendo sia all’assessore Orsomarso che al presidente Spirlì di perseguire azioni concrete «piuttosto che vivere in un altro pianeta e fare dirette Facebook».
SINDACATI POCO ATTENTI Riguardo la partita giocata sul fronte sindacale, Monte ha analizzato anche le responsabilità di alcuni colleghi, a suo dire, non sempre interessati ad andare a fondo alla vertenza dei precari: «Come Usb – ha continuato Monte – abbiamo cercato sempre di fare fronte comune con le altre organizzazioni sindacali, che tante volte si sono nascoste dietro a un dito tenendo sotto scacco questi lavoratori. Per questa vertenza, e di seguito a denunce subite, noi stiamo ancora affrontando anche delle battaglie giudiziarie». Anticipando le prossime mosse dell’Unione sindacale di Base, Monte ha dichiarato infine: «A breve faremo una conferenza stampa sotto la giunta regionale per sottolineare come in Regione è facile predicare bene e razzolare male. In seno alla giunta regionale ci sono in forza 11 unità Lsu/Lpu e di questi solo 5 Lsu sono stati stabilizzati, dopo regolare concorso, con contratti a 13 ore, vedendosi lo stipendio decurtato del 50%. Evidentemente si tratta di lavoratori che non sono legati a nessuna figura politica».
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