A dare notizia dell’approvazione della progettazione esecutiva e – si spera – della conseguenze esecuzione dei lavori previsti dal “Progetto Demetra” – ammessi a finanziamento da parte della Regione Calabria nell’ambito del Fondo europeo Por Fesr 2007/2013 – è la delibera numero 1777/15 vergata dal direttore generale dell’Asp di Vibo Valentia, Florindo Antoniozzi e pubblicata ieri sull’albo pretorio online dell’ente.

Le linee di intervento previste si distinguono in due azioni specifiche: quella per l’utilizzazione razionale dell’energia e per la diminuzione dei consumi negli usi finali, e quella per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel dettaglio, dunque, gli interventi interesseranno sia la copertura della struttura sanitaria, sulla quale dovrebbe essere istallato un impianto fotovoltaico, sia il miglioramento dell’isolamento dell’involucro edilizio esterno attraverso la realizzazione di un cappotto termico e tramite la possa in opera di elementi a pannelli sulle facciate dell’edificio. A questi dovrebbe aggiungersi la sostituzione degli infissi con componenti finestrati ad elevata qualità e prestazione; la realizzazione di un sistema di monitoraggio centralizzato per la gestione ed il controllo delle prestazioni energetiche; la sostituzione ed integrazione delle attuali lampade presenti nel cortile del presidio con lampade a basso consumo (Led). L’importo totale dei lavori secondo il quadro economico iniziale, compresi gli oneri di sicurezza e progettazione, ammontava a poco meno di 2,8milioni di euro ed il progetto che si è aggiudicato la gara è stato quello presentato dall’associazione temporanea di impresa Sf Costruzioni S.r.l., con sede a Vibo Valentia, che ha ottenuto un punteggio complessivo di 98,27/centesimi.

Un intervento bramato da anni, su un edificio ormai fatiscente ed obsoleto, che ha visto nel tempo anche il pericoloso crollo di cornicioni ed intonaci, tanto che la base della struttura è stata totalmente transennata, in maniera da non permettere a veicoli e passanti di sostarvi nelle strette vicinanze. Ma, si spera in definitiva che la “rivoluzione muraria” sul San Bruno, possa essere accompagnata anche da un intervento di ripristino dell’offerta dei servizi sanitari che – anche questi – nel corso degli ultimi anni hanno conosciuto un corposo depauperamento. Perché intonaci, murature, infissi e cornicioni messi a nuovo serviranno veramente a poco quando alla porta del locale pronto soccorso si presenteranno pazienti in condizioni di salute gravi.