Martedì, 19 Maggio 2015 13:44

La Consulta si pronuncia, sulla Calabria lo spettro di nuove elezioni

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Rischia di durare meno del previsto l'avventura di Mario Oliverio alla guida della Regione Calabria.

La Corte costituzionale, infatti – secondo quanto riportato dal Corriere della Calabria – con sentenza numero 81 del 15 maggio scorso, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della legge elettorale abruzzese che, secondo la Consulta, sarebbe stata approvata in regime di prorogatio e, dunque, ad organo scaduto. Tale orientamento, dunque, potrebbe avere delle ripercussioni anche sulla legge elettorale approvata in Calabria subito dopo le dimissioni dell'ex governatore, Giuseppe Scopelliti, che, così come quella abruzzese, avrebbe anch'essa in sostanza travalicato i limiti connaturati all’istituto della prorogatio e, per questo, sarebbe illegittima. 

In sostanza, i consigli regionali in periodo di prorogatio devono limitarsi al solo esercizio delle attribuzioni relative ad atti necessari e urgenti, dovuti o costituzionalmente indifferibili. E la legge elettorale non rientra in questa tipologia di atti. Gli stessi consigli regionali, inoltre, sempre secondo l'orientamento della Corte, «nel periodo compreso fra la scadenza del mandato del consiglio regionale e la proclamazione degli eletti nelle nuove elezioni, dispongono di poteri attenuati, confacenti alla loro situazione di organi in scadenza; pertanto devono limitarsi al solo esercizio delle attribuzioni relative ad atti necessari e urgenti, dovuti o costituzionalmente indifferibili. Essi, inoltre, devono comunque astenersi, al fine di assicurare una competizione libera e trasparente, da ogni intervento legislativo che possa essere interpretato come una forma di captatio benevolentiae nei confronti degli elettori». Una legge elettorale, questa, che verrebbe ad essere in contrasto con l'articolo 123 della Costituzione e che, da qui a breve, potrebbe portare a dichiarare illegittimo il provvedimento assunto di recente dal consiglio regionale calabrese. Ergo, la palla potrebbe passare agli elettori i quali sarebbero chiamati a recarsi ancora alle urne ed eleggere il nuovo presidente della Regione e la composizione del nuovo consiglio regionale a pochi mesi di distanza dall’incoronazione di Oliverio che, a questo punto, rischia di dover nuovamente chiedere il consenso al popolo sovrano per (ri)conquistare la poltrona più ambita di palazzo Campanella. Sempre alla Corte Costituzionale, inoltre, è pendente la questione sollevata dal Tribunale amministrativo regionale di Catanzaro sul ricorso presentato dall'allora candidato alla carica di presidente per la coalizione di centrodestra, Wanda Ferro, sconfitta dalla competizione ma esclusa ugualmente dalla nuova composizione consiglio regionale proprio in virtù della nuova legge elettorale.

Sull'argomento, intanto, la deputata del Movimento Cinque Stelle, Dalila Nesci, ha deciso di interrogare l'esecutivo guidato da Matteo Renzi, per capire «quali iniziative di competenza il governo intenda assumere per assicurare che i calabresi abbiano al più presto organi di governo costituzionalmente legittimati». A riguardo, la parlamentare Cinque stelle spiega: «Il governo Renzi deve chiarire subito la propria posizione sulla vicenda calabrese, analoga a quella dell'Abruzzo, sia perché non è ammissibile una mancanza di legittimazione giuridica del presidente e dei consiglieri regionali, sia per evitare che in Calabria ci siano lungaggini e speculazioni come quelli avvenuti dopo la decadenza del precedente governatore, Giuseppe Scopelliti». «Capisco – prosegue la parlamentare M5s – che per il potere sia stata una doccia fredda la notizia dell'incostituzionalità della legge elettorale abruzzese, che come quella calabrese è stata approvata in regime di prorogatio, con precisa censura della Corte costituzionale. Non ci si può nascondere dietro a un dito, adesso anche in Calabria si deve tornare a nuove elezioni, intanto per salvaguardare le istituzioni, che non sono cose private». Nesci conclude: «Proprio perché il presidente del Consiglio ha detto che la Calabria è una priorità del governo centrale, ci auguriamo di avere in tempi rapidissimi risposta alla nostra interrogazione, in modo che si sciolga presto ogni dubbio sulla permanenza degli attuali giunta e consiglio regionale».

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