Lunedì, 05 Gennaio 2015 13:17

L’anticonsiglio comunale/28 – Il De profundis della Corte dei conti

Scritto da Salvatore Albanese
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«Il Comune di Serra San Bruno è in condizioni strutturalmente deficitarie». A sancirlo – in seguito all’esame del rendiconto di Bilancio 2012 – sono cinque magistrati della Sezione regionale della Corte dei conti.

È per questo che oggi, dalle ore 9, l’amministrazione comunale si è riunita in seduta straordinaria nei locali di Palazzo Chimirri. L’organo di rilievo costituzionale ha infatti accertato «vari comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria» che, di fatto, hanno portato allo “sforamento” di ben «cinque parametri obiettivi su dieci». Criticità che, se non rimarginate in tempi stretti, condurranno l’ente – già in condizione di grave deficitarietà strutturale – verso il disastro più grave che la storia amministrativa di questo paese abbia mai conosciuto.

È una maggioranza risicata a tenere in piedi la seduta. Il numero legale viene mantenuto dalla presenza di un solo consigliere. La Corte dei conti evidenzia il “malessere” finanziario del Comune di Serra San Bruno con una relazione lunga ben ventitre punti: si va dalle «criticità connesse alla gestione dei residui», alla «limitata capacità di riscuotere imposte e tributi»; dalla «carente disponibilità di cassa», alle «entrate per recupero evasione tributaria di dubbia riscuotibilità»; dalla «presenza costante di debiti fuori bilancio», ad «un’errata imputazione di poste contabili tra i servizi conto terzi»; eccetera, eccetera, eccetera. Il tutto senza che l’amministrazione comunale avesse individuato azioni adeguate per intervenire strutturalmente sulle criticità che emergono dalla gestione finanziaria, e che, se non fronteggiate in tempi celeri, condurranno l’ente verso l’impossibilità di assicurare anche semplicemente l’erogazione dei servizi essenziali.

La Corte dei conti infatti aveva dato avviso delle irregolarità – comunicandole all’attenzione della segreteria, del sindaco, del presidente del consiglio comunale e dell’organismo di revisione del Comune di Serra San Bruno – già in data 3 novembre 2014, ordinandone tra l’altro la discussione nella prima seduta utile (quella del 30 novembre successivo). Il provvedimento è stato “trattato”, invece, soltanto questa mattina, addirittura a soli due giorni dalla scadenza del termine di sessanta giorni dal ricevimento della deliberazione. Il margine temporale avrebbe dovuto permettere alla maggioranza comunale di adottare le misure correttive necessarie per arginare le numerose criticità, provvedimenti di cui però non vi è alcuna traccia. Nessun potenziale percorso risolutivo è stato infatti avanzato dalla maggioranza nell’ambito della seduta odierna. E così il consiglio, a testa bassa e quasi fuori tempo massimo, si è limitato a prendere atto dei rilevamenti della Corte dei conti, senza indicare, appunto, le modalità attraverso le quali si dovrebbe tentare di garantire una situazione di effettivo equilibrio economico-finanziario. Insomma, anno nuovo vita vecchia.

Confusionaria, invece, la discussione dell’ultimo punto all’ordine del giorno: l’approvazione e sottoscrizione di «un atto di costituzione di un’associazione temporanea di scopo», fondata dalle amministrazioni comunali di Serra, Brognaturo, Spadola e Simbario, alcune aziende private operanti nel settore boschivo e l’Accademia Italiana di Scienze Forestali di Firenze. Proprio l’accademia – che svolge anche la funzione di editore – avrebbe dovuto rendersi autrice di uno studio utile a valutare e certificare le caratteristiche tecniche del legname dei nostri boschi, in maniera da ispezionarne la valenza strutturale e, di conseguenza, favorirne l'utilizzo nel comparto edile ed architettonico. Una sorte di marchio di alta qualità certificato proprio dall’ente morale toscano, ma il cui studio sarebbe stato però non divulgabile. Ne consegue – particolare segnalato dal consigliere d’opposizione Raffaele Lo Iacono – che tutti i diritti dell'opera sarebbero toccati esclusivamente all’accademia fiorentina, beneficiaria di un finanziamento di 177mila euro per la formulazione, appunto, dell'elaborato sul legname del bosco delle Serre. Solo a questo punto, anche alla maggioranza assopita, si accende la lampadina. «La convenzione non è vantaggiosa» convengono i membri della squadra Rosi. Le rimostranze di Lo Iacono vengono accolte: il punto è rinviato. Bisognerà ora rivedere l'atto e, soprattutto, rendere il progetto che andrà a stilare l'accademia fiorentina liberamente fruibile a tutti i soggetti sottoscrittori dell'associazione di scopo.

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