E di territorio si è parlato con il primo cittadino serrese Bruno Rosi, a cui il Comitato Pro Serre aveva rivolto delle domande dirette circa i finanziamenti del bando “Case accessibili” varato dalla Regione Calabria nel giugno 2011 (tramite i fondi Por-Fesr 2007/2013) e di cui altri Comuni hanno già beneficiato, contrariamente a Serra San Bruno. Il sindaco Rosi ai microfoni di RS98 ha assunto degli impegni nei confronti delle famiglie dei beneficiari che, ancora, aspettano risposte concrete (anche una comunicazione scritta da parte del Comune, a questo punto, potrebbe essere utile).

«Se non ricordo male – ha esordito il Sindaco – sono stati finanziati quattro o cinque progetti a persone disabili. Una ventina di giorni fa sono stato convocato in Regione e ho sottoscritto la proroga della convenzione che avevamo sancito a suo tempo. Il funzionario mi ha garantito che registrata la convenzione entro i primi di maggio dovrebbero essere liquidate le somme agli aventi diritto».

Tempo di rimborso previsto per i primi giorni di maggio, ma ancora risposte da parte di Rosi al Comitato Pro Serre che in una recente nota stampa aveva sottolineato come questa vicenda potesse essere addebitabile a inadempienze del Comune. Secondo la dichiarazione del Sindaco i fatti che avrebbero portato al ritardo sarebbero dovuti a meri problemi burocratici «perché – ha dichiarato Rosi – la Regione aveva chiesto una serie di integrazioni che hanno dovuto fare i tecnici a suo tempo incaricati da parte dei soggetti aventi diritto a questo fondo». Ma ora che, stando a quanto spiegato dal primo cittadino, le questioni burocratiche sarebbero state risolte potrebbe esserci un barlume di speranza per chi aspetta ancora che questo diritto gli venga riconosciuto.

«Dalla Regione sono stati chiamati una serie di Comuni a sottoscrivere il rinnovo della convenzione perché altrimenti era scaduta. Sarò io ad avvisare — ha concluso Rosi — non appena avremo atti concreti, dove per atti concreti si intende avere i soldi per le persone che li hanno già anticipati e avere ciò che gli è stato riconosciuto da questa graduatoria».