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«La sospensione dei termini esecutivi di cui all'art. 20 della legge 44 è una norma particolarmente importante per le vittime di estorsione e usura che decidono di denunciare. Molto importante è l'accordo siglato con gli enti per il sostegno alle vittime al quale si auspica segua un maggiore impegno da parte delle banche che nel passato non solo non hanno aiutato gli imprenditori in questa delicata condizione ma, se possibile, hanno inflitto il colpo di grazia».
Così si è espressa Maria Teresa Morano – responsabile Fai delle associazioni antiracket calabresi – a seguito della sottoscrizione del protocollo a favore delle vittime di usura ed estorsione che ha coinvolto, due giorni fa, le Prefetture di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo, la Procura del capoluogo calabrese, l'Inps, l'Agenzia delle Entrate ed Equitalia.
«La risposta al racket deve essere corale: da un lato istituzioni sensibili e dall'altro imprenditori che non esitano a fornire il loro contributo di denuncia – ha proseguito la Morano –, affinché i criminali siano arrestati, così come siamo convinti che il modello dell'Associazionismo antiracket possa consentire agli imprenditori di uscire allo scoperto senza subire isolamento e ritorsioni criminali».
Di concerto, il Presidente della decennale Ala, l’Associazione Antiracket Lametina, Armando Caputo, ha spiegato: «Accolgo positivamente quanto firmato a Catanzaro e sostengo la necessità di rispettare i tempi per gli adempimenti delle procedure, tali da permettere all' imprenditore di non trovarsi scoperto alla scadenza dei trecento giorni, questo – conclude – può incoraggiare alla collaborazione l'imprenditore che decide di denunciare ed uscire dallo scacco del racket».
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