Purtroppo le limitate capacità cognitive di chi decide di “buttarsi” in politica, invece che mettersi a lavorare come i comuni mortali, non gli consentono - per i blocchi mentali che si vengono a creare - di comprendere quali sono stati i motivi che mi hanno spinto a candidarmi a sindaco della nostra amata comunità (e non “a presentarmi" visto che sono già ben noto a tutti), e pertanto, mi sento in dovere di ribadirli. 

Mi sono candidato per affetto verso la comunità dove sono nato e cresciuto, e dove ho abitato fino a 2 anni fa: quando, per guadagnarmi onestamente da vivere sono stato costretto, mio malgrado, a lasciare la mia amata terra. Andarmene per me è significato non piegarmi ed essere prigioniero del sistema politico, che ti rende schiavo fino al punto di dovertene servire anche per una semplice prescrizione medica.

Come dicevo, mi sono candidato sottoponendomi ad un forte stress psico-fisico, che mi ha portato a viaggiare per tre mesi tutti i fine settimana da Roma, di notte, senza cenare e né dormire. L'ho fatto non per garantirmi una rendita come qualche politicante sostiene (anche perché con lo stipendio che percepisce un sindaco di un piccolo comune, io a Roma mi compravo le sigarette) ma per qualcosa che ad alcuni può essere impercettibile, che si chiama amore per il proprio paese. 

D'altronde, come si può sperare che, gente abituata a ragionare secondo la logica dell'opportunità, capisca? Persone viziate che, nonostante abbiano abbondantemente superato la trentina, ancora vivono a casa di mamma e papà. Abituati a trovare sempre la pappa pronta. Persone che non hanno mai fatto una valigia in vita loro e il posto più lontano che hanno visitato è stato Piani di Acquaro.

Io, a differenza loro, sto realizzando il mio sogno, occupandomi di quello per cui ho studiato: sono un libero professionista, lavoro in un importante studio e per fortuna non vivo né sulle e né alle spalle di qualcuno. 

Quello che stupisce, però, è vedere come certe persone riescono a vedere la pagliuzza negli occhi degli altri, ma non vedono la trave che c'è nei loro occhi. A questo proposito è stato addirittura dichiarato con voce altisonante “che non avrei presentato le mie dimissioni da consigliere, in maniera corretta”, come se questo rappresentasse l'origine di tutti i mali del mondo, ma si è taciuto su quelle “attività” che vengono quotidianamente svolte a danno e alle spalle dei cittadini.. 

Sarebbe utile, pertanto, parlare ad esempio di certi ricorsi presentati oltre i termini di legge, e quindi rigettati a caro prezzo...Ma tanto le spese legali ed i risarcimenti li pagano i cittadini con le loro tasse. Oppure parlare degli onerosi incarichi affidati a studi legali per fare ricorsi su concessioni edilizie rilasciate, e poi magicamente revocate senza motivo e senza ragione. 

Di queste irregolarità, che manifestano una totale incapacità ad amministrare nascosta da un risultato elettorale eclatante - che di certo non è sinonimo di competenza, ma solamente del frutto di una politica clientelare che con competenza e dedizione viene perseguita e portata avanti -, ne vogliamo parlare? No, troppo impegnativo. Eppure risulta che sono costati e costano ancora fior di quattrini ai nostri concittadini. Tutto questo, sarà segnalato alle autorità competenti al fine di accertare, ove ce ne fossero, le relative responsabilità. 

Da ultimo, vorrei concludere usando una citazione famosa: la politica è forse l'unica professione per la quale non si considera necessaria nessuna preparazione specifica. E quindi sarà questo il motivo che alcune persone usano ogni mezzo per "riuscire" a fare politica. Dietro un fallimento professionale c'è sempre la comoda via d'uscita garantita dalla politica. Fortunatamente il sottoscritto non appartiene a questa categoria.

Domenico Stramandinoli