’ morta Angela Casella. La “madre coraggio” si è spenta a Pavia, dopo una lunga malattia. Angela (anche se all'anagrafe era Angelina) Montagna Casella se ne è andata ieri sera, all'eta' di 65 anni, nella sua casa di via Vigentina a Pavia. Accanto a lei, fino all'ultimo, il marito Luigi ed i figli Carlo e Cesare.
Nell’estate del 1989 si incatenò nelle piazze dei paesi dell’Aspromonte per risvegliare l’opinione pubblica sulla piaga dei sequestri di persona e sollecitare così la liberazione di suo figlio Cesare, vittima di un rapimento di ‘ndrangheta.
Figlio del titolare di una concessionaria di auto, Cesare Casella venne rapito a Pavia il 18 gennaio 1988, quando era appena diciottenne. Il suo fu uno tra i sequestri di persona più lunghi, infatti fu ostaggio dei suoi rapitori per 734 giorni.
Questo lungo calvario spingerà Angela a manifestare pubblicamente la sua disperazione di madre. La sua determinazione, che porterà i mass-media a coniare per lei il soprannome di Mamma Coraggio, crea uno rumoroso squarcio nel velo di silenzio e di omertà della Calabria di fine anni ‘80. La sua battaglia porterà lo Stato a incrementare il numero di militari in Aspromonte rendendo capillari le ricerche di sequestrati e latitanti.
Cesare fu liberato solo il 30 gennaio 1990, due anni dopo il rapimento. Proprio Angela, con la sua lotta estenuante, ebbe il merito di risvegliare l’opinione pubblica e sensibilizzare la coscienza dei calabresi. La liberazione di Cesare Casella segnò, di fatto, la fine della famigerata “industria” dei sequestri calabrese.