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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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La EdisonGiocattoli, azienda leader nel settore delle armi balocco con sede in Toscana – a Barberino del Muggello – ha messo sul mercato la famigerata lupara. Un fucile a canne mozze per giocare ai mafiosi. Sulla confezione da un lato due uomini con la coppola, i baffetti ricamati e lo sguardo sprezzante, dall’altro un paio di carabinieri a cavallo. Alle spalle un gregge di pecore concentrato a brucare il paesaggio arso e selvaggio dell’Appennino meridionale. Insomma, la lupara, indomito protagonista di tanti omicidi di ‘ndrangheta, adesso è un giocattolo. E in men che non si dica scoppiano le polemiche. C’è chi ritiene che “non è folclore, ma piuttosto simbologia di morte” e chi invece ricorda che la lupara, quella vera, in agguati veri, abbia ucciso anche centinai di bambini.
L’azienda fiorentina, naturalmente, tende a ridimensionare i fatti e si giustifica accampando ragioni storiche, inquadrando la lupara come mera arma campestre adoperata per difendere le greggi dai lupi. Ma cosa c’entrano allora – stampati sulla confezione - quei due carabinieri a cavallo che sorvegliano con faccia mezza impaurita i pastori con l’arma piegata sulla spalla? Quando il nostro piccolo imbraccerà la lupara, quale dei due ruoli vorrà incarnare? Quello del “più debole” o quello dell’uomo “d’onore”?
Il fatto è che al fascino dell’autorità, della prepotenza, dell’essere “forti” e rispettati non si può resistere. E non gli resistono forse neanche i più piccoli o, di sicuro, non gli resistono i genitori. È questo quello che rende la lupara giocattolo un prodotto di successo così come altre migliaia di giocattoli - video game in testa - che spopolano nelle stanzette dei nostri bambini. L’azienda di giocattoli infatti parla direttamente sul proprio sito di record delle vendite ed invita a comprarlo “subito, in offerta speciale a sole 50 euro”, a conferma del fatto che siamo un paese dove i valori ed il buongusto sono esemplari ormai in via di estinzione.
Chi è troppo assorto nel macinare soldi a tutti i costi, nel “fare il business”, dovrebbe forse fermarsi a ragionare ogni tanto. A pensare che non si può continuare ancora ad abbassare la barriere della morale per dare campo libero alla logica commerciale. Quella barriera che tanto affannosamente si cerca di tenere su con pazienza e sacrificio, con il timore di essere “scomodi”, a colpi di legalità, antimafia ed onestà. Sarebbe forse adeguato iniziare a pensare di ritirare immediatamente dal mercato un fucile che suona come una bestemmia al sacrificio di tanti che hanno combattuto la mafia anche con la vita. Altrimenti, vista la collocazione geografica, può sempre darsi che la Edison Giocattoli, un giorno o l’altro, si deciderà finalmente a mettere sul mercato la Calibro 22 usata dal “mostro di Firenze”. E non voglio immaginare cosa potrebbe essere, in tal caso, raffigurato sulla scatola.
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