Mercoledì, 24 Ottobre 2012 13:27

Mia cara Elsa

Scritto da Salvatore Albanese
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mini elsa-forneroIl ministro Elsa Fornero, la caposala cattiva di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, l’ha fatta fuori dal vaso. E non è la prima volta. Il parlare di ragazzi che storcono il naso di fronte a lavori poco gratificanti rispetto alla loro reale preparazione e dignità, conferma definitivamente che la distanza tra chi governa ed il popolo è incolmabile. Tra i tecnici dai guanti bianchi ed i martiri di una democrazia distorta. E non è dato sapere se la Fornero abbia solo semplicemente il maledetto vizio di sottovalutare la portata delle sue affermazioni o se piuttosto ci sia qualcosa di premeditato alla base di un atteggiamento professorale utile solo a lacerare il futuro degli italiani.

I ministri tecnici, come fossero il coro degli angeli, guardano il mondo dall’alto di una candida nuvola, armati di una tagliente ironia, fra il serio ed il faceto. Assorti in una grottesca azione civilizzatrice. Sembrano estranei dal mondo, dalla gente comune che ogni giorno vive la vita reale. Mentre sui giornali, sul web o alla tv scorrono le immagini e le parole di giovani in tumulto. Di studenti consapevoli che se “studi 20 anni stai investendo un patrimonio per un lavoro che non c’è”. Di ragazzi, a volte anche laureati, che per permettersi il “lusso” della pizza con gli amici al sabato sera, la benzina nella Panda, un paio di jeans e qualche ricarica del cellulare, lavorano a tempo determinato in un call center, dietro al bancone di un bar o come commessi nei centri commerciali. A 4 euro all’ora. Ed è proprio per questo che ci indigna il disprezzo e l’altezzosità di quel “choosy”.

Quali sono i ragazzi così schizzinosi che frequenta il Ministro Fornero? Forse i suoi figli? O gli amici dei suoi figli? Quelli che hanno avuto la “fortuna” di nascere in culle ovattate, di svecchiare l’infanzia nelle sale da tè dei palazzoni seicenteschi che dominano il centro di Roma? Quelli cresciuti al riparo dalle burrasche, avvolti dal caldo tepore di un conto corrente smisurato? Allora farebbe bene la Fornero, a scendere dalla cattedra almeno per un secondo. Ad abbandonare l’alone da giudizio universale di cui è intrisa e a ritornare con i piedi per terra. Anche solo per trovarsi un trastullo. Un punto di discontinuità. Una pausa nell’arco di una giornata trascorsa con la mera intenzione di decidere beatamente sulle vite degli altri. Nascondendosi dietro ad un simulacro di democrazia. Giudicando soprattutto le condotte di un popolo che non l’ha scelta perché non l’ha né votata né eletta.

Ed è forse questa l'anomalia più grande, il tasto dolente del tempo presente. Il fatto è che ci danno da bere una democrazia di plastica. Anche se in fondo, bisogna dire grazie a frasi infelici come quelle di Elsa Fornero, alla sua comunicazione poco efficace. Che ci aiuta a vedere le cose come sono davvero. Ad accendere gli animi e magari ad iniziare finalmente a lottare.

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    La tradizionale manifestazione del WWF assume quest’anno un carattere particolare, essendo legata alla campagna del WWF Italia denominata “Stop ai crimini di Natura”, una iniziativa finalizzata a far conoscere all’opinione pubblica i pericoli gravissimi che minacciano la biodiversità in tutto il mondo, senza sottovalutare gli attacchi continui che subisce la Natura d’Italia e della nostra regione. Il programma prevede, oltre alla presentazione della campagna nella sala conferenze, l’allestimento di tavoli per raccogliere adesioni, percorsi di interesse botanico e faunistico (a cura del CFS) e una visita al museo delle Ferriere.

    Distruzione, alterazione e frammentazione degli habitat naturali, caccia eccessiva, bracconaggio, commercio illegale e introduzione di specie “aliene”, oltre alla minaccia globale rappresentata dal riscaldamento del pianeta determinato dall’effetto serra, sono le sfide quotidiane che il WWF è impegnato a contrastare , con la sola forza dei suoi volontari, degli scienziati e dei milioni di persone, che, in tutto il mondo, sostengono concretamente questa autentica guerra per salvare il pianeta e le irripetibili e meravigliose creature che lo popolano e lo rendono straordinario.

    Un impegno di civiltà e di amore che il WWF combatte dal 1961 in ogni regione della Terra per salvare dall’estinzione le ultime Tigri in Asia (ne sopravvivono in tutto 3200) o gli ultimi Rinoceronti sterminati per l’utilizzo del corno nei paesi orientali (della specie che vive a Giava, ne sono rimasti appena una cinquantina!); per non parlare delle poche centinaia di Gorilla di montagna rimasti, che vengono ancora braccati e massacrati per la carne o minacciati dalla distruzione delle loro foreste. Gli stessi elefanti africani, il simbolo stesso della savana, vengono crudelmente abbattuti dai bracconieri al ritmo impressionante di 22.000-25.000 all’anno . Ma l’elenco delle specie animali e vegetali che la terra rischia di perdere in breve tempo è sconvolgente e si allunga ogni giorno che passa, tanto da aver indotto gli scienziati a parlare di una “sesta estinzione di massa ”, dopo le cinque che hanno sconvolto la vita sul pianeta nelle passate ere geologiche. Con la differenza che stavolta, ad essere responsabile della fine di migliaia di specie, è un’altra specie: la nostra.

    Del resto gli Italiani e i Calabresi sanno benissimo che l’assalto alla natura e agli animali ha assunto anche da noi il livello di allarme rosso, considerato il continuo massacro del territorio e le minacce che gravano sulla nostra fauna. Un assalto contro cui agiscono, spesso a rischio della vita, i Ranger del WWF in tutto il mondo e, in Italia, 300 eroiche Guardie Venatorie Volontarie che , dalle Alpi alla Sicilia, sacrificano il loro tempo e i loro soldi per salvare orsi e lupi, uccelli migratori o per denunciare gli innumerevoli “Crimini di natura” che vengono commessi quotidianamente in ogni parte dell’ex “Bel Paese”, mettendo a repentaglio la salute dell’ambiente e, con essa, quella degli stessi abitanti. Un drappello di queste autentiche sentinelle dell’ambiente, sotto le insegne del Panda, opera da tempo in Calabria ed è anche al loro impegno quotidiano, così come all’insostituibile ruolo svolto tradizionalmente dal Corpo Forestale dello Stato, che l’appuntamento di Mongiana è dedicato.

    Per arrestare la folle corsa verso la distruzione del pianeta (l’unico che abbiamo!), il WWF chiede il sostegno di tutti: sul sito www.wwf/criminidinatura chiunque può informarsi maggiormente sul fenomeno e sostenere la campagna del WWF con una donazione, oltre a diffondere le informazioni e sottoscrivere la petizione per chiedere sanzioni più severe contro chi uccide specie selvatiche.


    WWF Calabria


  • Serra, prelievi ed esiti in un solo giorno. Analisi lampo del comune: l’acqua torna potabile Serra, prelievi ed esiti in un solo giorno. Analisi lampo del comune: l’acqua torna potabile

    acqua non potabileSecondo quanto pubblicato ieri sull’albo pretorio online del Comune di Serra San Bruno, sarebbe bastata una manciata di ore per stralciare parzialmente quanto asserito a metà della scorsa settimana in merito alla non potabilità dell’acqua erogata a Serra San Bruno dalla Sorical Spa. Infatti, proprio, in deroga parziale al precedente provvedimento datato martedì 2 dicembre - ancora in funzione di una richiesta arrivata dal Comune - il laboratorio privato Esi Lab Srl, ha provveduto, il successivo giovedì 4 dicembre, ad effettuare dei nuovi campionamenti per il prelievo dell’acqua e, subito dopo, nell’arco della stessa giornata, a comunicare all’ente comunale i relativi rapporti di prova. Le analisi, ancora però non rese completamente pubbliche, avrebbero dunque accertato il ripristino delle condizioni di potabilità dell’acqua erogata a favore della cittadinanza dal serbatoio Sorical ubicato in località “Timpone Tondo” che si approvvigiona direttamente dall’invaso Alaco.

    In pieno contrasto a quanto asserito, quindi, soltanto 48 ore prima, il primo cittadino Bruno Rosi ha sottoscritto una nuova ordinanza, questa volta di deroga parziale di quella emessa in precedenza, attraverso la quale viene accertata la potabilità esclusivamente dell’acqua erogata dalla stessa Sorical. Mentre la restrizione è da ritenersi ancora in vigore per i due serbatoi che si approvvigionano dalle sorgenti comunali di “Guido” e “Ninfo”.

    Ancora una volta i campionamenti sarebbero stati effettuati da tre fontane pubbliche rifornite dalla rete Sorical, ubicate in pieno centro cittadino (punti di prelievo di piazza San Giovanni, piazza Mons. Barillari e C.so Umberto I). Dalle tre fontane, che erogano la stessa acqua che giunge alla maggior parte delle abitazioni ubicate sul territorio comunale, in precedenza era emersa un'anomalia riferita al parametro del "cloro attivo libero", riscontrato in accesso rispetto ai limiti sanciti dal D.Lgs. 31/2001 che regola la qualità delle acque da adibire all’uso umano.

    Ma per il provvedimento utile a ripristinare la parziale potabilità, il dato che più è emerso in maniera contraddittoria, è parso sicuramente quello connesso ai tempi di pubblicazione delle analisi. Infatti, mentre nel caso dell’ordinanza di non potabilità del 2 dicembre c’erano voluti ben dodici giorni di tempo dalla pubblicazioni dei risultati alla data di campionamento (i prelievi erano stati effettuati il precedente 20 novembre), adesso nel giro di poche ore, il 4 dicembre, si è arrivati addirittura nella stessa giornata ad effettuare i prelievi, le relative analisi e a fornire i conseguenti rapporti di prova accertanti la buona qualità dell’acqua. Proprio in relazione all’ordinanza di non potabilità del 2 dicembre, per mezzo stampa, prima il Comitato Civico pro Serre - da sempre sensibile rispetto alla questione “acqua potabile” - poi il deputato del M5S Paolo Parentela, avevano invitato il sindaco Bruno Rosi a pubblicare i tabulati particolareggiati delle analisi. Appelli chiaramente caduti nel vuoto.

  • Scossa di magnitudo 2.7 nelle Serre calabre Scossa di magnitudo 2.7 nelle Serre calabre

    mini terremotoserre1Una scossa di terremoto di magnitudo 2.7 è stata registrata intorno alle 14 di oggi dalla Rete Sismica Nazionale dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nella zona delle Serre calabre. Non si segnalano danni a persone o cose. 

    Intorno all'una di questa notte, invece, un'altra scossa, di magnitudo 2.3, si è verificata al largo del Tirreno, tra le province di Vibo Valentia e Reggio Calabria. 

     

     

     

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