Sabato, 27 Giugno 2015 09:00

La politica che scherza con il fuoco

Scritto da Angelo De Luca
Letto 6158 volte

La scena dei dipendenti della Provincia sul tetto del palazzo che protestano per la mancanza degli stipendi, la signora che voleva tentare il suicidio, il signore colto da malore improvviso, sono solo l'epilogo di una situazione gravissima che in provincia di Vibo Valentia va avanti da troppi anni. Il tutto mentre la politica, anzi i politici del territorio promettono ancora di riuscire a mettere mano ai problemi. Il tutto mentre i politici, gli stessi di sempre, continuano a ricoprire incarichi importanti con altrettanti stipendi importanti senza mai aver risolto almeno una sola questione occupazionale, di decoro o più semplicemente di ordinaria gestione. Niente, neanche un briciolo di dignità per Vibo Valentia.

Ancora prima di sedere e capire cosa non funzionasse nell'architettura della Provincia, Andrea Niglia, per esempio, già sparava a zero contro chi lo aveva preceduto. Ce l'aveva con Mario Ciclosi, commissario prefettizio chiamato a tentare di risolvere - senza sicuramente esservi riuscito - parte dei problemi di “malagestio” lasciati da anni e anni di carneficina politica locale. Del resto, come avrebbe potuto Andrea Niglia parlar male e assumersi la responsabilità delle proprie azioni intellettuali contro coloro che proprio su quella sedia lo avevano appena piazzato grazie ad un accordo multitrasversale destra-sinistra-centro?

A lui è stato dato un riconoscimento, perchè è proprio la nuova legge Delrio a puntare (forse) a questo, ovvero a far scegliere ai consigli comunali delle province il candidato ideale frutto del merito e della competenza sul territorio. Però, guardando al suo passato non pare che tali riconoscimenti siano così automatici. Infatti nella sua ancor breve carriera politica, il sindaco di Briatico può vantare dei primati poco edificanti. Seppur la sua prima volta da primo cittadino è durata 5 anni, a cavallo tra due amministrazioni sciolte per mafia, a lui è sicuramente imputabile la corresponsabilità del dissesto finanziario del comune di Briatico nel 2011, visto che – a rigor di logica – il pesante provvedimento ministeriale ha riguardato le condotte gestionali e finanziarie dell'ente negli 8/10 anni precedenti, quindi principalmente durante il suo primo mandato. Poi, passata la tempesta del secondo commissariamento per mafia, con un Niglia tra i banchi dell'opposizione per qualche mese, lo stesso ha ripresentato una squadra di governo (l'unica in lizza) rinnovata in parte, riproponendo al suo fianco due elementi di spicco della prima e della seconda amministrazione raggiunte dallo scioglimento per mafia: Costantino Massara, oggi assessore e all'epoca (2003) sindaco, e Carlo Staropoli oggi assessore e all'epoca (2011) presidente del consiglio comunale nella giunta di Franco Prestia. Oggi Andrea Niglia è anche il presidente della Provincia. Lo è in un momento, suo malgrado, tragico per palazzo Ex Enel, alle prese con il grave problema dei dipendenti senza stipendio da mesi. Una questione che lo stesso Niglia pare non sia assolutamente in grado di risolvere, nonostante i diversi incontri romani chiesti e ottenuti con i vertici del governo Renzi.

Una situazione, questa, molto comune a Vibo Valentia e che non riguarda solo Niglia, ma gran parte delle persone che oggi ricoprono ruoli cruciali per la vita dei cittadini.

Michele Mirabello, ad esempio, è un altro che nonostante il pessimo curriculum politico continua a macinare voti e incarichi. Da assessore provinciale è riuscito nell'impresa di affossare, naturalmente anch'egli da corresponsabile, completamente la Provincia di Vibo nella disperata era di Francesco De Nisi. Da consigliere di maggioranza del comune di Ricadi è stato sciolto per mafia durante l'amministrazione Giuliano e da componente del consiglio di amministrazione della società di raccolta rifiuti “Proserpina” è stato rinviato a giudizio per il reato di concorso in bancarotta fraudolenta. E dopo queste sciagure e grane giudiziarie oggi Mirabello è un consigliere regionale di maggioranza tra i più votati in Calabria ed è, oltretutto, segretario provinciale del Partito democratico.

Come Niglia e Mirabello, scelti in questo articolo solo in ragione del ruolo attuale, ce ne sono altri che se non hanno sulla testa la mannaia di fallimenti certificati, di sicuro hanno sulla coscienza la più brutta di tutte le “non virtù” del politico medio: l'ignavia.

Da Bruno Censore (Pd), passando per Francesco Bevilacqua (Fdl), Nazzareno Salerno (Fi), Gaetano Ottavio Bruni (Udc), Francesco De Nisi (Pd), Alfonsino Grillo (Ncd), Pietro Giamborino (Centro democratico): il nulla completo. Anni e anni di poltrone, di incarichi, di prestigi, di conferenze stampa, di convegni, di stipendi, di voti. Anni e anni di parole. Solo parole. Per citare un esempio su tutti, si ricorderà il loro impegno mai realmente sbocciato in qualcosa di concreto in merito alla vicenda della Italcementi. Tra sogni di villaggi turistici, mirabolanti parchi giochi e continuità industriale la storia è finita con un licenziamento collettivo e definitivo delle oltre 90 maestranze, più altrettante di relativo indotto, definitivamente lasciate a casa. E intanto la provincia brucia, mentre loro caldamente sono ancora seduti o ancora ambiscono a qualche poltrona. Senza contare la pesante figuraccia rimediata in questi giorni da alcuni di loro con l’affaire “Rimborsopoli”, cartina al tornasole della peggio politica made in Vibo Valentia.

Altro in questa categoria:

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)