Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
La Calabria, così come universalmente risaputo, è una terra ricchissima, evoluta, con strade e autostrade asfaltate a più corsie, con un trasporto pubblico locale capillare ed efficiente, con una sanità e degli ospedali da fare invidia agli Stati Uniti, con un tasso di disoccupazione tra i più bassi del mondo, con una media della qualità della vita superiore al resto d'Italia e, soprattutto, con un tasso di criminalità bassissimo.
Adesso succede che la nuova classe politica regionale, dal presidente Mario Oliverio alla parlamentare Enza Bruno Bossio, ha presentato al mondo intero il progetto del secolo, in grado di migliorare ulteriormente la già lussuosissima vita dei calabresi: “Più internet veloce per tutti”. Che è un po' come la parodia famosa di Cetto Laqualunque. Anzi, addirittura meglio, perché la banda non è larga, ma è ultra-larga. Un passaggio epocale, da «cchjiu pilu ppè tutti» a «cchjiu youporn ppè tutti», senza incappare nervosamente nella maledetta bufferizzazione a rilento. Per tutti, non per pochi, incluse pure le anziane e gli anziani di Vaccarizzo Albanese, Nocara, Mandaradoni di Briatico, Presinaci di Rombiolo, Luzzi e Stignano che, tra qualche tempo, vedranno bussare alla porta un tale (non si è capito ancora se in carne ed ossa o vestito da Giga-robot d'acciaio) di nome “tutor digitale”.
Perché, come dice appunto Enza B&B, «è inutile portare 100 mega a tutti se poi su questa rete non viaggia niente».«Questione – ha affermato – di alfabetizzazione digitale», con l'idea di «creare dei tutor digitali che possano accompagnare e assistere la popolazione anziana, per arrivare nel giro di pochi anni allo Switch off della pubblica amministrazione verso il digitale». Uno si immagina già oggi, senza aspettare il famigerato 2016, la faccia di nonna Maria e di cumpà Peppinu di Vaccarizzo Albanese alla vista del giovane tutor digitale creato al laboratorio da Enza B&B: «Salve signora, mi mandano Mario ed Enza. Sono venuto per programmare lo Switch off del suo libretto cartaceo in favore della pensione in libretto digitale. Signò, ma vi renniti cuntu ca mò viaggiati a 30 e dico 30 megabyte al secondo? Un sacciu si me signu spiegatu!». «Occorre mettere in campo – è scritto in un altro comunicato – gli interventi prioritari, in grado di generare discontinuità positiva nella capacità effettiva di innovazione della regione, rapidamente cantierabili, capaci di generare in tempi brevi risultati e benefici tangibili per gli utilizzatori finali, anticipando altri interventi di più complessa realizzazione».
Un commento che solo per essere decifrato in parole povere meriterebbe davvero un'alfabetizzazione basilare (altro che digitale!) nei confronti non di nonna Maria e di cumpà Peppino, ma di chi scrive queste amenità per conto di Oliverio. Non perchè non sia utile la banda ultra larga, anzi. Ma solo perchè queste storielle presentate in pompa magna ai soliti convegni, nei soliti alberghi, dai soliti politici, hanno scarsa presa sulle migliaia di persone che vivono in paesi che ancora oggi aspettano una strada che li colleghi al mondo.
Tantissimi calabresi, oggi, tutto si aspettano dalla politica, tranne che sentirsi dire che si evolveranno grazie alla banda larga. Pardon, ultra larga. Senza contare l'atteso momento in cui il cosiddetto “tutor digitale” varcherà la soglia dell'abitazione di nonna Maria e cumpà Peppino per tentare di insegnare loro come fare ad usare un tablet che non compreranno mai.
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