Domenica, 05 Aprile 2015 08:55

Buona Pasqua, papà

Scritto da Angelo De Luca
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Arrivava Pasqua e una settimana prima, grazie ai soldi che avevi messo da parte dopo mesi di duro lavoro, andavamo tutti insieme a prendere i vestiti nuovi per non sfigurare alla processione della domenica. Dovevamo essere come gli altri, dovevamo essere come tutte le famiglie nel giorno della resurrezione del Signore. Noi sulla strada e il padrone sul balcone, in buona compagnia del politico, del sindaco e del prefetto. Li salutavamo quasi facendo loro l'inchino. Pareva che pure la Madonna si fermasse a salutarli.

Perché papà? Quanto eravamo stupidi? Ce ne accorgiamo adesso, papà. Adesso che tu il pane a casa non lo porti più come un tempo. Eppure lavori ancora! Ma il padrone, sempre in buona compagnia del politico, del sindaco e del prefetto, quest'anno parla di crisi, di tasse troppo alte. Dice poi, per rassicurarti, che l'assessore di non so quale partito sta parlando con quelli di Roma e che forse nelle prossime settimane la situazione si risolve. Lo dice ormai da un anno, o giù di lì. Pare però che questa volta sia quella buona. Dice che se ne sta interessando il prefetto. Il padrone dice che la politica e le istituzioni si stanno incontrando attorno a delle strane tavole rotonde per discutere e capire su come fare per portare nella nostra famiglia serenità e gioia. Almeno per Pasqua, hanno aggiunto.

Perché papà? Quanto eravamo stupidi? A cosa stai pensando, papà? Ah, ho capito. No, non ti devi preoccupare per me. Cioè, la camicia bianca dello scorso anno sembra ancora nuova. In fondo la metto poche volte, la mamma dice che la camicia bianca è delicata e che, se la metto spesso, quando la lava tante volte poi si ingiallisce. Lo so, lo so che tu avresti voluto comprarmi il vestito nuovo per la domenica di Pasqua. E ti voglio bene per il pensiero. Lo so, lo so che ti arrabbi perché pensi al figlio del sindaco, all’amante del politico, alla moglie del prefetto e a quella testa di cazzo del padrone, tutti vestiti meglio di sempre. Che ci devi fare? Che ci devi fare se a loro la vita sorride specialmente sulle nostre disgrazie? Oggi saranno ancora una volta sopra al balcone come tutti gli anni a gustarsi dall'alto in basso la Madonna che passa.

Perché papà? Quanto eravamo stupidi? Papà, stamattina sveglia presto! Dobbiamo fare una sorpresa alla mamma. Prepariamo una bellissima colazione. Mettiamo sul tavolo le pie della nonna e la colomba che ci hanno regalato gli zii. Prepariamo il caffè con la crema, la spremuta d'arancia e il the verde. Poi, dopo questa bella abbuffata, ci mettiamo il vestito più bello, quello di tutti i giorni, quello che indossi sempre tu papà, quello che ha il profumo intenso della dignità. Andremo a messa tutti insieme, tutti mano per la mano. E andiamo all'Affruntata, proprio sotto il balcone del padrone, del sindaco, del politico e del prefetto. Staremo lì sotto, faremo festa. A noi il sorriso non dovrà mai mancare. La vergogna sarà la loro. In fondo, noi il nostro dovere lo abbiamo fatto.

Lo vedi, papà? Gli stupidi non siamo mai stati noi.

Buona Pasqua, tuo figlio.

(dipinto di Renato Guttuso, "Rocco e suo figlio", 1969)

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