Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Era capitato per caso in quella città. Alla fine del suo viaggio mancavano ancora molte ore. Per questo motivo il signor Viàn Dante aveva deciso di fermarsi una notte ad Happy Hippo. «È sempre bello – diceva tra sé e sé – conoscere nuove realtà. Poi questo posto mi pare abbastanza pittoresco con tutta questa spazzatura in giro, queste strade piene di buche, questa erba selvaggia ad ogni lato dei marciapiedi».
Viàn Dante, che non arrivava da Marte, non era comunque abituato a vedere certi spettacoli. La curiosità di scoprire una nuova città, però, lo assaliva. Parcheggiata la macchina in piazza Formaggini, Viàn Dante si era accorto del bel viavai di gente sul corso. Era rimasto colpito soprattutto dall'affluenza che c'era nei bar. Erano tutti pieni di gente che prendeva il caffè. Entrato in uno di questi, chiese ad uno dei presenti il perché di quel movimento.
Pensava fosse la festa del santo Patrono.
«Che bell'atmosfera che si respira in questa città! Cosa succede signore?».
«Come cosa succede? È periodo di elezioni!».
«Ah, davvero? E quindi siete tutti felici?».
«Eccerto che siamo felici! Questa è la settimana degli affari».
«Bellissimo, tipo il mese degli sconti?».
«No no, gratis proprio! Buoni benzina, buoni pasto, caffè, può capitare anche qualche posto di lavoro. Dipende dalla fortuna e soprattutto dipende dalla famiglia: più è grossa, più hai possibilità».
«E lei a chi vota?».
«A tutti!».
«Come a tutti? Lei è uno!».
«Pssss, non gridi! Questo lo sappiamo solo io e lei! A chiunque mi ferma dico che lo voto. Tanto passata 'sta settimana e poi ci si dimentica della gente, delle promesse. E io mica su scemu? Mi gurdu di cafè, mi fazzu u pienu a machina e si magari poi nesci nu postu pe fijjima ringraziamu a Gesù Cristu e jamu avanti!».
«E mi scusi, i politici non si accorgono di questo trucco?».
«Vede, l'altro giorno è venuto Nomen Omen, del partito Patto Donore: mi ha promesso che asfaltava la strada davanti casa di mia suocero. E chi nci dicija ca no votu? Avi 30 anni c'aspettamu nu morzu d'asfaltu! Poi è stato il turno del dottor Cimelio, uno considerato giusto tra i giusti. È riuscito nella magarìa di far ritornare vergini le mignotte. Lui mi ha promesso un posto di guardiano nel cimitero per mio fratello. E chi nci dicija ca no votu? Avi 15 anni ca fratuma è disoccupatu cu 5 fijji! E poi via via tutti gli altri mi dicono che fanno e danno. Ma pure prendono, nommu vi pari. Ce n'è uno, che si chiama Ultimo Minuto, che mi ha minacciato di chiudere la putica di mio cognato se non gli avessi girato almeno tre voti. E chi nci dicija ca no votu? Canatuma avi nu morzu i barracca chi vindi caramelli pa tussi. Mo puru chistu 'ndi manca, 'u nda chjiudunu!».
Viàn Dante era davvero colpito da tutto questo entusiasmo, pensava ad Happy Hippo come una specie di Mecca della politica, una piccola San Pietro dei beni comuni. Anche se però continuava a non capire il perché dell'entusiasmo per un momento sicuramente importante, ma assolutamente normale per un paese cosiddetto civile. Passeggiando vedeva manifesti affissi ovunque: vota questo, vota quello, vota il cambiamento, Happy Hippo nel cuore.
«Ammazza – ripeteva tra sé e sé – ma questi cittadini amano davvero molto la propria città. Guarda quanti candidati!».
Per passare un po' di tempo si era preso la briga di contarli tutti ad uno ad uno: 460 persone.
«Porca miseria – esclamava incredulo – praticamente quasi tutta la città, un record mondiale!”.
Un signore, che aveva sentito le parole di Viàn Dante, ridacchiava alle sue spalle. Poi ad un certo punto, affiancandolo nella camminata, gli sussurrava all'orecchio una frase che in un primo momento lo spaesato Viàn Dante non aveva ben afferrato.
«Alieni».
«Come scusi?».
«Alieni, alieni».
«Che cosa significa, non capisco?».
«No, niente. Dicevo così per dire. Vede in questa città da qualche mese sono arrivati gli alieni. Lei vede persone normali, ma non lo sono affatto. Hanno tutti l'espressione ebete, mentre fino a ieri gridavano agli scandali, alle ruberie, alle sconcezze fatte e rifatte dalla politica. Gridavano che non avrebbero più dato un voto a nessuno, che avrebbero boicottato tutto e tutti... e invece...».
«E invece?».
«E invece niente. Non solo si sono ripresi l'entusiasmo perduto, ma pure in molti si ripresentano, convinti di fare le cose buone, di dare una mano alla città. Da noi si dice senza scornu».
A poco a poco il quadro per Viàn Dante era si era davvero fatto più chiaro. A suggerirgli la definitiva verità ci aveva pensato un bando pubblicato dal Comune di Happy Hippo e affisso su tutti i pali della luce della città.
E recitava più o meno così:
Offerta di lavoro come consigliere comunale.
Requisiti richiesti: nessuno.
Competenze: saper contare fino a dieci (arrivare fino a 15 costituirà elemento preferenziale).
Qualifiche: una grande famiglia.
Conoscenze: un po' di tarantella e una giusta inclinazione alle bugie.
Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Associazione "Il Vizzarro”
via chiesa addolorata, n° 8
89822 - Serra San Bruno