Venerdì, 12 Ottobre 2012 18:17

50 sfumature di Reggio. Dopo lo scioglimento che cosa rimane?

Scritto da Salvatore Albanese
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mini reggio_lungomareCome abbondantemente annunciato, l’amministrazione comunale di Reggio Calabria è stata sciolta. Nel tardo pomeriggio di martedì, a Consiglio dei Ministri ancora in corso, la ‘novità’ è rimbalzata tempestiva da Roma allo Stretto, inondando il web, i giornali e le strade. Qualcuno ha incitato ai caroselli, come se si trattasse della promozione in A della Reggina. Altri semplicemente hanno provato vergogna.

Ma adesso che la sbornia è passata la cruda realtà dei fatti ci riporta al quotidiano. Ci racconta che Reggio è malata. Schiava di un sistema che la uccide lentamente e che lei stessa paradossalmente alimenta.

Ci parla di una decisione, quella del commissariamento, amara ma unica possibilità per divincolarsi da un male che come un cancro divora la città dall’interno. La lacera. L’avvilisce, inghiottendola in un ethos in cui essere un cittadino onesto è sempre più complicato. Perché il sistema ti porta ad essere “amico” di chi controlla tutto con la forza, con la prepotenza e la corruzione.

‘Ho seguito la legge morale’ ha dichiarato stamattina il ministro dell’interno Cancellieri. Mentre emergono dal decreto e della relazione della commissione d’accesso, un atto che spacca l’Italia in 2, ‘forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata tali da determinare l’alterazione del procedimento di formazione degli organi elettivi ed amministrativi’ - ed ancora – ‘tali da condizionare l’andamento e l’imparzialità dell’amministrazione, con grave pregiudizio per l’ordine e per la sicurezza pubblica’.

Dichiarazioni che pesano come un macigno sulla città di Reggio, già sconvolta, con cadenza quasi quotidiana, da indagini che hanno evidenziato il marcio in 5 settori critici: lavori pubblici, attività produttive, patrimonio edilizio, avvocatura civica e sociale. Operazioni che hanno fatto emergere i rapporti fra amministratori e cosche, culminati nella gestione delle municipalizzate. La Multiservizi prima, la Leonia adesso.

Per il presidente Scopellitti, sindaco di Reggio dal 2002 al 2010, Il decreto che parla anche di continuità con il passato, è ‘un atto che indebolisce la democrazia’. Per inciso, il mastodontico buco nel bilancio reggino, circa 170milioni di euro, è soprattutto opera sua. Intanto fra 3 giorni inizia la cura. Arrivano i commissari, che certo porteranno un’impasse amministrativa-burocratica, ma che rappresentano l’unica possibilità per uscire dal tunnel della ‘contiguità’ politico-mafiosa. Per smarcarsi finalmente da un sistema che per anni ha stuprato Reggio e tutta la Calabria.   

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    «Effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia tramite internet, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili, evitando al tempo stesso lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici».

    Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate dal consigliere regionale vibonese Vincenzo Pasqua e contenute in una mozione rivolta al presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio.

    «Si tratta di un’iniziativa – afferma Pasqua – per snellire le procedure di prenotazione e pagamento delle visite specialistiche ed ambulatoriali nelle strutture sanitarie della Calabria. È una proposta tanto semplice quanto rivoluzionaria. L’idea – prosegue il consigliere regionale – è di permettere agli utenti della sanità calabrese di potere effettuare le prenotazioni e i relativi pagamenti utilizzando Internet, attraverso i portali istituzionali delle diverse Aziende ospedaliere e sanitarie o comunque nel modo che verrà ritenuto più opportuno. Uno strumento da affiancare a quelli già esistenti – ovvero gli uffici ticket e il Centro unico di prenotazione – che sia al passo con la tecnologia e permetta un notevole risparmio di tempo a chiunque disponga di una semplice connessione internet, da smartphone, tablet o pc, magari realizzando una apposita App. Ad ognuno, con la prescrizione del medico curante che contiene tutte le informazioni necessarie – continua Pasqua – sarà quindi consentito di effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili ed evitando lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici, che a volte richiedono addirittura, per chi non può farne a meno, un giorno di permesso dal proprio posto di lavoro. È assolutamente doveroso andare incontro alle legittime istanze della popolazione calabrese, ed è nostro compito, fare in modo che la qualità della vita di ogni singolo cittadino, dal primo all’ultimo, migliori in ogni campo. E come tutti sappiamo quello della sanità è un settore che tocca le vite di ognuno di noi. Nel 2018 la politica deve attivarsi ancora più di prima per sfruttare appieno le immense opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche. In questo caso, con la mia mozione intendo proprio massimizzare i vantaggi per l’utenza calabrese: fare risparmiare tempo ai cittadini, riducendo di conseguenza le file agli sportelli, ed offrire un servizio che costerà un’inezia all’amministrazione regionale ed è pensato per tutti».

    E ancora: «La mozione nasce da una serie di considerazioni preliminari: non di rado, infatti, abbiamo assistito al blocco del sistema delle prenotazioni delle visite mediche, dovuto a cause diverse. Dobbiamo tenere presente che simili ritardi ingenerano sfiducia e disagi nell’intera popolazione, con notevoli ricadute anche sul piano dell’efficienza del sistema sanitario regionale. Purtroppo c’è da considerare anche che alcuni strumenti adottati, come il numero verde o la possibilità di effettuare prenotazioni nelle parafarmacie, non è riuscita a colmare del tutto il gap esistente tra la domanda di servizi e le possibilità offerte. È inconcepibile assistere a file interminabili con persone sofferenti. Ecco perché, nell’era del digitale, bisogna sfruttare queste occasioni e migliorare quanto più possibile i servizi, specie nel campo della sanità e della tutela del bene-vita. Il fine della mozione – conclude Pasqua – è dunque quello di impegnare la Giunta regionale a volere verificare l’opportunità di attivarsi nella direzione e con le modalità che riterrà più opportune al fine di risolvere la delicata problematica».

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