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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Il Corriere della Sera ha concentrato l’attenzione sulle realizzazioni del maestro Vincenzo Grenci di Brognaturo, pronto nel maggio prossimo a tenere alto il vessillo degli artigiani calabresi all’Expo di Milano, dove saranno esposte alcune delle sue pipe divenute ormai famose in tutto il mondo.
Grenci, che ha appreso l’arte della costruzione delle pipe dal padre Domenico, porta avanti con passione immutata nel corso dei decenni un’arte affinata sempre più al’interno del suo laboratorio, dove vi è anche un locale sotterraneo utilizzato per bagnare continuamente il ciocco di radica appena tagliato, mentre in un'altra stanza vengono custoditi i pezzi di radice di erica, sottoposti ad una lenta e paziente stagionatura e in seguito a un processo di lavorazione che dura in genere almeno per un periodo di dieci anni. Dalla radice fino all’opera completa, non c’è pipa tra quelle del maestro Grenci, che prima di essere terminata non sia già stata immaginata quando ancora era un arbusto. «Le mie creazioni – ha spiegato al Corriere l’artigiano brognaturese – sono uniche. Non seguo modelli tradizionali ma solo l’andatura del legno che mi indica la strada per intagliarlo. Da ogni radice possono nascere solo gli elementi che la natura stessa ha indicato».
La specificità su cui in particolare pone l’accento il Corriere della Sera, è quella riportata da numerosi intenditori del settore riguardo al “dolce tabacco” delle pipe del maestro Grenci. «Dalla loro fama nel mondo – si legge a pagina 11 dell’inserto di oggi "Corriere Economia" – è nata la convinzione che in Calabria esista una produzione capace di addolcire il tabacco. Ma sono molte le particolarità che hanno permesso alle produzioni di Grenci di meritare l’attenzione dei massimi esperti, collezionisti ed appassionati di pipe. Una tra tutte, quella maggiormente identificativa del taglio della venatura verticale a “quattro quarti”, visibile dunque in tutti i lati della testa. Specificità che ha fatto innamorare sempre nuovi acquirenti delle pregiate pipe che col tempo, per alcuni modelli, hanno raggiunto quotazioni elevatissime. Diversi sono stati infatti i clienti pronti a sborsare cifre da capogiro per una pipa prodotta da Grenci, ma non sempre, nonostante le laure offerte, le compravendite sono andate a buon fine: «Spesso – ha spiegato il maestro di Brognaturo – mi capita di legarmi a una pipa che non riesco a lasciare andare via. In passato il duca Sforza mi ha offerto oltre due milioni delle vecchie lire ma io ho rifiutato. Stessa storia si è verificata di recente, quando l’offerta ha raggiunto i 5mila euro senza però sortire alcun effetto».
Tra gli acquirenti più famosi lo storico sindacalista Luciano Lama, o il ct della nazionale campione del mondo nell’82, Enzo Bearzot, e poi soprattutto l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini. Esteriormente le opere di Grenci sono contraddistinte dal colore naturale dell’erica che si scurisce via via fumando. Le pipe infatti non vengono tinte nè verniciate, ma semplicemente rifinite a cera. Vincenzo Grenci – partendo dal ciocco – ricava dunque le sue pipe secondo le venature del legno, intagliando una materia prima non rara nelle Serre: l’erica, un arbusto di macchia mediterranea, reperibile negli altopiani del comprensorio. La dolcezza delle pipe di Grenci si rivela da subito e già dopo le prime fumate il gusto del legno non si avverte più.
Sarà, quindi, lui a rappresentare, in occasione dell’Expo, la Calabria degli artigiani nello stand della Cna: «Presenteremo a Milano le produzioni Grenci perché sono testimoni di una storia ricca di cultura – ha spiegato al Corriere Giovanni Cugliari, presidente di Cna Vibo Valentia – che porta sul mercato una produzione di alta qualità e veicola il nome della Calabria nel mondo». Inoltre, per raggiungere ovunque i propri clienti, il maestro Grenci ha in serbo la pubblicazione di un sito internet dedicato alla vendita e-commerce delle sue produzioni.
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