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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Tropea non è stata inserita tra le 10 città finaliste che concorreranno ad aggiudicarsi il titolo di Capitale italiana della cultura per l’anno 2022. «Ma Tropea non si ferma!», sono queste le parole di incoraggiamento pronunciate dal sindaco Giovanni Macrì dopo il verdetto del Mibact che ha promosso alla fase finale le città di Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Procida, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra. «Tanta l’amarezza – ha dichiarato il primo cittadino – prodotta dall’esclusione del progetto di Tropea dalle dieci finaliste nella selezione della città “Capitale Italiana della Cultura 2022”». Tra le escluse assieme alla Perla del Tirreno anche Arezzo, Arpino, Carbonia, Castellammare di Stabia, Fano, Isernia, Modica, Molfetta, Padula, Palma di Montechiaro, Pisa, San Severo, Scicli, Trani, Venosa, Verona e Vigevano.
Di seguito alla notizia Macrì ha dunque fatto le proprie valutazioni in merito: «A vincere il bando del Mibact non è la città più bella ma quella che riesce a proporre il miglior progetto in termini di apertura culturale, d’innovazione, di trasversalità e di capacità di coinvolgimento. Il Gruppo di Lavoro era ben consapevole di queste esigenze ed ha operato in piena contezza dei parametri di riferimento. Le risorse a disposizione sono state enormi relativamente al patrimonio culturale a cui attingere e alle energie umane coinvolte nel percorso di elaborazione e stesura del Dossier». Sul sostegno alla candidatura ha poi precisato: «È scesa in campo l’intera Regione con la sua variegata Cultura, generosamente offerta all’iniziativa, e si sono mobilitate competenze, professionalità, idee e progettualità di grande livello. A noi il rammarico di non essere stati accolti tra i concorrenti finali ma anche la serenità di aver fatto una scelta opportuna e di averla concretizzata in un documento di qualità, comunque da custodire e tradurre operativamente. Il progetto rimane il prezioso frutto di un percorso innovativo e inconsueto che è riuscito a far confrontare tutta la Calabria attraverso quesiti e risposte che sono serviti a far conoscere meglio le potenzialità della nostra bella terra». Il lavoro fatto non sarà dunque riposto in un cassetto ma utilizzato al fine di consentire a Tropea di portare avanti la propria offerta turistica. Il primo cittadino ha rivolto poi un ringraziamento a coloro che hanno contribuito al progetto “Capitale italiana della cultura 2022”: «Il mio sentimento di profonda gratitudine a tutti quelli che si sono uniti nella condivisione di un’idea che certamente non sarà abbandonata ma verrà custodita e valorizzata per dar vita ad altre importanti iniziative di collaborazione all’interno dei territori locali e dell’intera Calabria. Se non siamo risultati tra i dieci progetti da cui emergerà il vincitore sicuramente è perché occorre crescere ancora di più attraverso una maggiore consapevolezza dei punti forti su cui far leva e dei punti fragili su cui lavorare per ridurre ed eliminare ogni disfunzione».
Un ringraziamento è stato rivolto al Gruppo Operativo di Lavoro che ha ideato e redatto il documento, al Comitato Tropea, al Lead Partner Comitato Promotore, all’Ambasciatore d’Onore, al Comitato d’Onore e ai tanti che sono stati coinvolti fino alla fine. «Non faccio volutamente i loro nomi – ha detto ancora Macrì – perché ognuno è stato importante e significativo, con un’unica eccezione che, sono certo, tutti voi comprenderete: la nostra presidente Jole Santelli che ha creduto fortemente nella candidatura di Tropea. Mi sarebbe piaciuto poterle dedicare la vittoria ma sono certo che una conquista l’abbiamo ottenuta e questa sì che gliela offro col cuore: nel momento stesso in cui siamo riusciti a coagulare intorno a Tropea non solo l’impegno ma anche l’orgoglio d’appartenenza, il senso di comunità e soprattutto la capacità di sperare e sognare insieme, tutta la Calabria, noi tutti abbiamo vinto, perché abbiamo superato gli individualismi che soffocano precludendo la visione d’insieme di una terra che vale se è unita».
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