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La riconosciuta fama del patriota Carlo Poerio è evidenziata da un documento insolito, che attesta la conservazione di una sorta di reliquia in sua memoria, ossia un pezzo dell'aorta appartenente proprio all'avvocato e politico italiano. La stessa è custodita in una teca nella Biblioteca comunale di San Nicola da Crissa, sormontata da un ritratto di Antonio Garcea, collega e amico del celebre patriota a cui stette accanto durante la malattia e negli ultimi giorni della sua vita. Questa sera il curioso argomento sarà oggetto di un incontro, che si terrà in diretta Facebook sulle pagine Rubbettino e Passione Ottocento a partire dalle 18. Con l'antropologo Vito Teti (autore del libro “Il patriota e la maestra”, Quodlibet, 2012), Giancristiano Desiderio (autore del libro Pontelandolfo 1861) e Giovanni Valletta (segretario del Comitato di Caserta dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano) interverranno il sindaco di San Nicola da Crissa Giuseppe Condello e l’assessore alla Cultura di Montesarchio (BN) Morena Cecere. Tra gli ospiti anche Anna Poerio Riverso, autrice del libro Carlo Poerio e William Gladstone.
Due patrioti, due perseguitati, due amici: il napoletano Carlo Poerio e il calabrese Antonio Garcea condivisero anche la prigionia nelle galere borboniche.
Come riportato sulla pagina "Vito Teti - Schegge di umiltà", un documento, redatto in data 29 aprile 1867, conservato nelle carte dei discendenti di Garcea, attesta: «Noi sottoscritti Medici Chirurghi Testimoni dichiariamo che essendo trapassato ieri verso le ore 4,30 pom. l'illustre Barone Carlo Poerio e oggi 29 nell'esecuzione della iniezione del Cadavere, desiderando insieme ai suoi Amici che il cuore di sì illustre uomo non dovesse essere sotterrato ma bensì conservato all'affetto degli Italiani e specialmente dei Meridionali, così fu estratto e conservato in un'urna e suggellato venne spedito al Municipio di Napoli, e trovandosi presente il suo compagno di sventura Maggior Garcea Antonio, che l'assisté nella malattia, ha espresso il desiderio di conservare un pezzo dell'Aorta come reliquia all'affetto della famiglia e alla commemorazione dei Posteri. E riposta in un vaso di cristallo da noi suggellato colle iniziali del Defunto C.P. su cera nera, e a rovescio i nostri nomi: Barellai e De Franceschi. Per l'autenticità del pezzo patologico rilasciamo la presente».
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