Secondo la ricostruzione offerta dagli inquirenti due 19enne avevano avuto, il giorno precedente, una banale discussione tra coetanei. All’indomani, uno dei due, Salvatore Barbieri, già noto alle forze dell’ordine, aveva deciso di “regolare i conti” a colpi di pistola.

A partire dalle 11.30 di ieri, aveva dunque cercato il coetaneo, Giuseppe Raffa originario di Zungri, in lungo e in largo, prima nel terminal bus della città capoluogo, poi, riuscendo a rintracciarlo con l’escamotage di ottenere un “incontro chiarificatore”, nelle vicinanze dell’Istituto per geometri di Vibo Valentia. L’ignara vittima, nel corso della pausa delle lezioni, si era presentato dunque al vicino Palazzetto dello Sport, accompagnato da un cugino, dove ad attenderlo c’era lo stesso Barbieri, che senza indugio, dopo aver profferito verso il coetaneo minacce di morte, ha estratto dal giubbotto una pistola calibro 7.65 e l’ha puntata verso i due ragazzi.

Terrorizzati i due hanno dunque tentato di darsi alla fuga, voltandosi ed iniziando a correre per mettersi al riparo. Ed è proprio a questo punto che Barbieri ha esploso due colpi di pistola all’indirizzo di Raffa, colpendolo alla luca. Il ragazzo, rimasto comunque cosciente, è stato raggiunto dal proiettile nella parte occipitale destra a pochi millimetri dal midollo osseo. Pochi millimetri, quindi, e per il 19enne non ci sarebbe stato scampo.

Barbieri è stato ritrovato dopo poche ore nella sua abitazione di Pannaconi. Dell’arma nessuna traccia. I Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, coordinati dal capitano Diego Berlingieri, a conclusione dell’attività d’indagine, sulla scorta anche di alcune testimonianze di altri giovani che hanno assistito all'agguato, sono riusciti a ricostruire l’intera dinamica dei fatti e a reperire sulla scena del crimine i due bossoli esplosi verso Raffa.

Barbieri è al momento in stato d’arresto per tentato omicidio e porto abusivo di arma, ed è stato condotto presso la casa circondariale in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.