Lunedì, 23 Marzo 2015 16:20

Tornano a Pizzo gli studenti scampati alla strage di Tunisi

Scritto da Redazione
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Faranno ritorno in Calabria questa sera i 31 studenti dell’Istituto nautico di Pizzo Calabro scampati alla strage di Tunisi dello scorso 18 marzo.

Lo sbarco è previsto per il tardo pomeriggio di oggi nel porto di Civitavecchia, da dove poi – a bordo di un pullman – si avvieranno verso via Nazionale a Pizzo, punto di arrivo del viaggio di istruzione che li ha visti nel corso dell’ultima settimana impegnati in un tour a bordo di una crociera Msc che, partita da Palermo, ha toccato poi anche Barcellona, Marsiglia e Genova.

Ma la tappa che più resterà impressa nei ricordi dei 31 ragazzi accompagnati in viaggio di istruzione dal professore Salvatore Bonaccurso, docente di Laboratorio delle macchine, e dalla collega di Scienze Antonella Ascone, è sicuramente quella di Tunisi, dove mercoledì scorso, all’interno del Museo del Bardo, si è registrata la tragica strage che, in definitiva, ha portato all’assassinio di 23 vittime di cui 4 di nazionalità italiana.

Erano stati momenti di panico anche e soprattutto per i genitori degli studenti che dalla Calabria avevano appreso dai media la notizia della strage ed avevano, di conseguenza, vissuto lunghi attimi di panico, in particolare per la comunicazione diretta quasi del tutto impossibile fra Italia e Tunisia. Erano stati allora i docenti e il preside dell’Istituto nautico napitino, Francesco Vinci, a fare da ponte per tranquillizzare i parenti degli studenti rispetto al fatto che tutti i ragazzi fossero fuori pericolo.

I maturandi delle quinte classi indirizzo “capitano” e “macchinista” erano rimasti infatti a bordo della crociera anche a conclusione delle attività didattica di osservazione delle funzioni svolte dal personale a bordo dell’imbarcazione, ossia le escursioni in sala macchine, in sala controlli e nel locale caldaie. In genere solo in seguito si decide di fare visita alla “terra ferma”, nella città in cui la nave ha fatto tappa.

Ma il 18 gennaio scorso, mentre il museo del Bardo diveniva teatro della tragedia, fortunatamente, i ragazzi avevano comunque deciso di rimanere nei pressi del porto anche perché – secondo quanto raccontato poco fa al Corriere della Calabria dal genitore di uno dei ragazzi in viaggio – la comitiva avrebbe deciso di «non andare Al Bardo perché il biglietto costava 50euro oltre al costo già sostenuto per il viaggio. Non volevano spendere quei soldi e, per fortuna, non gli importava più di tanto del museo».

Una scelta davvero provvidenziale quindi per i ragazzi dell’Istituto di Pizzo che si preparano questa sera a riabbracciare finalmente i propri genitori.

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