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Nelle ultime ore, in conseguenza dell’agguato sferrato giovedì scorso in località Ariola di Gerocarne, le attività delle forze dell’ordine, nell’area teatro del tentato omicidio, si sono notevolmente intensificate.
Questa mattina i carabinieri guidati dal comandante provinciale Daniele Scardecchia hanno tratto in arresto tre soggetti con diversi precedenti penali per armi. Il blitz è stato portato a termine dai militari in un casolare nelle campagne di Soriano, dove sono stati rinvenuti un fucile a pompa calibro 12 – che in seguito ai controlli di rito è risultato rubato a Pavia nel 2013 – , una pistola calibro 9 con matricola abrasa e numerose cartucce a pallettoni. Ecco perché a finire in manette sono stati i proprietari della stessa struttura rurale, il 64enne Francesco Arena e i suoi due figli, Vincenzo (34 anni) e Giuseppe (31).
L’operazione è stata portata a termine dai militari del comando provinciale e della stazione di Soriano, coadiuvati dai colleghi della Compagnia di Serra San Bruno e dello squadrone “cacciatori di Calabria” e rappresenta solo una delle tante perquisizioni condotte nella zona teatro dell'agguato contro la famiglia Loielo.
Il fucile scovato oggi risulta tra l’altro compatibile con quello utilizzato proprio giovedì scorso nell'agguato che aveva come obiettivo il 22enne Alex Loielo e il padre Antonino, cugino dei fratelli Pino e Vincenzo, capi dell'omonima cosca uccisi nell'aprile del 2002. In auto con loro, al momento dell'agguato, anche la compagna 34enne dell'uomo, incinta di sette mesi, e le due figlie di 13 e 5 anni, tutti risultati in definitiva feriti in maniera lieve.
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