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Si allarga l’inchiesta sulla gestione della raccolta dei rifiuti a Vibo Valentia. Dopo i quattro avvisi di garanzia nei confronti dei dirigenti della Ecocar, infatti, il terremoto giudiziario colpisce anche l’Eurocoop, ditta che ha gestito la raccolta dei rifiuti tra il 2008 e il 2014. Sul registro degli indagati sono state iscritte altre 6 persone. Si tratta dell’ex sindaco Nicola D’Agostino, del rappresentante della ditta Silvio Pellegrino, della dirigente comunale Adriana Teti, di un ex dirigente non più in servizio a Vibo Demetrio Beatino, dell’attuale assessore all’Urbanistica Pasquale Scalamogna e di Claudio Decembrini, responsabile, all’epoca dei fatti contestati, dell’Ufficio tecnico dell’ente. L’accusa nei confronti della parte politica è di omesso controllo. Inoltre, nei confronti degli indagati viene ipotizzato a vario titolo il concorso di frode nelle pubbliche forniture.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Sud, Pellegrino, «quale rappresentante dell'Eurocoop nell'esecuzione del contratto d'appalto, aggiudicato dal Cns per conto dell'Eurocoop, distaccandosi dai disciplinati dell'appalto con conseguente aggravio di spese ed oneri a carico del Comune, poneva in essere comportamenti fraudolenti», che riguardano la fatturazione del servizio di «raccolta differenziata previsto dal capitolato speciale dell'appalto senza mai raggiungere le percentuali previste dal contratto»; il fatto di avere posto «alla base delle liquidazioni da parte dell'Ente, documenti fiscali per "voci di spesa" inerenti i centri di raccolta che, pur non essendo mai stati, di fatto, predisposti, sono stati comunque oggetto di erogazione di ingenti somme di denaro pubblico».
Concorso omissivo nella veste di pubblici ufficiali viene contestato a ognuno per le sue competenze all'ex sindaco e ai dirigenti comunali - D'Agostino, Teti, Beatino, Scalamogna e Decembrini - che «omettevano di effettuare i dovuti controlli e le conseguenti contestazioni relative alle mancate forniture di servizi previsti dal contratto e non provvedevano, sebbene a conoscenza della mancata realizzazione del servizio appaltato, a segnalare, bloccare, regolarizzare la fornitura ovvero a revocare l'affidamento e/o intraprendere azioni tali da impedire il protrarsi della condotta criminosa, favorendo così la condotta fraudolenta dell'Eurocoop dal dicembre 2008 al 5 febbraio 2020 (data di emissione dell'ultimo mandato di pagamento)». Pellegrino è poi accusato di aver «falsamente attestato l’effettuazione del servizio di raccolta differenziata e la realizzazione dei centri di raccolta previsti nel capitolato speciale e di aver presentato false fatture per i predetti servizi non resi».
Il Comune di Vibo sarebbe stato in tal modo indotto in errore in merito alla corretta esecuzione dei lavori, procurando ad Eurocoop un ingiusto profitto consistente nel pagamento di oltre 22 milioni di euro.
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