Ad intervenire per effettuare le dovute riparazioni è stato il personale della Sorical Spa, società di partecipazione pubblico-privata alla quale è affidata la gestione degli impianti idrici ubicati su tutto il territorio regionale. 

Rubinetti a secco e grossi disagi si sono registrati dunque nei centri serviti dall’impianto (dal quale si approvvigiona larga parte dei Comuni del Vibonese), in particolare nel corso della notte e nelle prime ore della mattinata. Adesso, gradualmente la quantità di acqua nei serbatoi comunali sta tornando a raggiungere i livelli ottimali e, quindi, nel giro di qualche ora, dovrebbe ripristinarsi la condizione di normalità.

La questione acqua potabile – anche se questa volta si deve parlare di problemi di natura quantitativa – torna dunque ad emergere nei centri serviti direttamente dall’invaso dell’Alaco, in particolare a Serra San Bruno, si va a sommare, al momento, ad un problema qualitativo, visto che la quasi totalità dell’acqua erogata sul territorio comunale, dal 3 settembre scorso è stata dichiarata non potabile con un’apposita ordinanza emessa dal primo cittadino Bruno Rosi. 

Una grana, insomma, non di facile risoluzione, che continua ad assillare la popolazione residente. L’impianto dell’Alaco, infatti, come è ormai noto, proprio a causa della dubbia condizione di potabilità dell’acqua erogata e delle criticità strutturali insite del bacino, è stato posto sottosequestro dalla Procura della Repubblica da ormai tre anni a seguito degli sviluppi dell’inchiesta “Acqua Sporca”.