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SERRA SAN BRUNO – A poco meno di un mese dalla perquisizione che fece scattare il sequestro di alcuni beni che erano nella disponibilità di don Gerardo Letizia, la Procura di Vibo ha deciso di restituire all’ex parroco serrese quasi tutti gli oggetti su cui l’autorità giudiziaria aveva apposto i sigilli.
Il decreto di dissequestro, firmato dal pm Vittorio Gallucci e disposto su istanza dell’avvocato difensore dell’ex parroco, Salvatore Scrivo, è datato 28 luglio e riguarda sedici dei diciannove beni che erano stati sequestrati perché ritenuti, secondo l’ipotesi accusatoria, di proprietà della parrocchia di San Biagio, retta da don Letizia dal 1993 fino al settembre del 2014. Dopo il ritrovamento dei beni nell’abitazione del sacerdote e in un centro anziani da lui gestito, è stata formulata a suo carico l’accusa di appropriazione indebita e omessa comunicazione al ministero dei Beni culturali della movimentazione di opere d’arte di proprietà della chiesa. Secondo l’ipotesi accusatoria, quindi, don Letizia si sarebbe appropriato di beni storici e artistici che invece sarebbero stati dati alla parrocchia.
Già in un primo interrogatorio di fronte ai carabinieri della Compagnia di Serra don Letizia si era difeso dalle accuse spiegando che i beni rinvenuti nella sua disponibilità gli sarebbero stati donati a titolo personale, e negli interrogatori successivi diversi dei donatori ascoltati dagli inquirenti hanno confermato la versione dell’ex parroco. In particolare, come si legge nel decreto di dissequestro, don Letizia ha indicato i nomi delle persone che hanno confermato di avergli donato sette oggetti, a titolo personale e non come donazioni alla parrocchia. Altri tre oggetti, di cui il sacerdote non ha rivendicato la proprietà in sede di interrogatorio, sono stati dati in consegna all’attuale parroco, don Leonardo Calabretta, in virtù della presunzione di appartenenza allo Stato dei beni di valore storico o artistico. Per i rimanenti oggetti, invece, per i quali non è stato possibile ricostruire con certezza la donazione, il pm ha deciso la restituzione a don Letizia in virtù del principio secondo cui il possesso vale titolo.
Secondo quanto riferito dal legale del sacerdote, infine, il valore dei beni che erano stati sequestrati, indicato inizialmente in 40mila euro – che sarebbe stato di 100mila secondo le segnalazioni in base alle quali gli inquirenti hanno avviato l’indagine – sarebbe in realtà molto minore: «Secondo le stime di un esperto del settore – ha spiegato l’avvocato Scrivo – il valore dei beni è di poco inferiore alle 5mila euro».
(Foto Raffaele Timpano)
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