Dopo l’ufficializzazione, avvenuta nelle scorse settimane, dell’approdo sulla panchina biancoblù del nuovo mister Domenico Sisi – giovane ma esperto tecnico che lascia, con ottimi risultati, il Filogaso dopo 11 stagioni consecutive prima in campo e poi da allenatore – il calcio mercato della sessione estiva per la squadra della cittadina della Certosa è proseguito con numerosi acquisti di livello. Tra tutti il bomber Nicolazzo, grande protagonista nell’ultima stagione nelle fila del San Giuseppe; i difensori Alampi e Manuli, provenienti rispettivamente dalla Vilese e dal San Calogero; e l’under Stilo. Mentre grandi aspettative ci sono anche per il ritorno dell’attaccante di origine argentina Giuggioloni.

Ma, nonostante i numerosi sforzi affrontati – soprattutto economici –, la società, per l’ennesimo anno, si è trovata ad ottemperare anche a responsabilità che, di certo, non rientrerebbero nelle competenze di una squadra di calcio, soprattutto se con alle spalle una storia gloriosa come per il caso dell’Ac Serrese. Allora per arrivare pronti al raduno in vista della preparazione atletica che avrà luogo tra due giorni, il prossimo sabato 8 agosto, il personale in forza alla società calcistica ha dovuto prendere in mano attrezzi da giardinaggio e carpenteria per effettuare numerosi interventi di manutenzione e rimettere a nuovo la struttura sportiva comunale in cui si prepara ad affrontare le partire domestiche ed ospitare, dunque, le squadre provenienti dal resto della regione.

Lo stadio comunale “La Quercia” infatti si trova in condizioni pietose, frutto dello stato di totale abbandono a cui lo hanno relegato le istituzioni competenti. Erbacce, rovi, immondizia, seggiolini delle tribune riservate agli spettatori quasi completamente saltatati, locali degli spogliatoi e dei magazzini fatiscenti, reti di recinzione ormai obsolete. Queste, e non solo, le difficoltà con cui la società calcistica si è vista dunque costretta a misurarsi, riuscendo, in taluni casi, a porre rimedio alle criticità contando esclusivamente sulle proprie forze, ciò nonostante gli accorati appelli rivolti da tempo alla compagine amministrativa  locale. D’altronde simili disagi si erano già registrati alla vigilia della stagione calcistica precedente, quando addirittura per alcuni giorni si rischiò che le partite domestiche potessero essere disputate altrove, in campo neutro su imposizione della Figc, della quale un fiduciario, in ispezione presso la struttura nel luglio scorso, mise a verbale tutte le disfunzioni di un impianto, anche in quel caso, relegato al totale abbandono.  Per fortuna il rischio fu scampato e la Serrese riuscì a giocare in casa le partite domestiche previste dal calendario ufficiale, ma in una condizione divenuta ormai consuetudine – per l’amarezza degli amanti del calcio locale e dei numerosi tifosi biancoblù – verrebbe da chiedersi, in queste condizioni, per quanto tempo ancora manterrà i nervi saldi la dirigenza dell’unica squadra calcistica di Serra San Bruno prima di vedersi costretta a gettare definitivamente la spugna?