La zona in questione è servita dal serbatoio comunale di località 'Castagnari' e non è di certo da considerarsi nuova rispetto a queste interruzioni dell'erogazione del servizio idrico che, tempestivamente, ogni estate, tornano a creare non pochi problemi in alcuni dei quartieri più popolati della cittadina della Certosa.

Le abitazioni da inizio settimana ricevono l'acqua a singhiozzo, solo per poche ore in tutto l'arco della giornata, ma, al momento, i vertici del palazzo di piazza Tucci - informati della criticità da giorni - non hanno ancora reso nessuna spiegazione in merito. L'ipotesi più plausibile pare essere quella connessa al fatto che la carenza idrica possa essere imputata ad un guasto di natura tecnica che sta interessando il serbatoio comunale di località 'Castagnari', ma si è anche parlato nelle ultime ore di una "penuria" di acqua causata dagli allacci abusivi grazie ai quali diversi cittadini starebbero irrigando alcuni appezzamenti di terreno.

Ma, al di là di ogni potenziale causa, di certo la cosa che maggiormente sta indignando i residenti dei quartieri lasciati a secco è la totale assenza di comunicazione voluta dall'amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Bruno Rosi e dal capogruppo di maggioranza Nazzareno Salerno. Molti, indignati, in queste ultime ore hanno apertamente espresso il proprio dissenso sui social network, lamentando l'impossibilità di provvedere anche solo semplicemente all'igiene dei propri bambini.

Proprio la mancanza di alcun preavviso e di alcuna comunicazione in merito ai tempi per giungere all'agognata risoluzione del problema, hanno spiazzato i cittadini che, di conseguenza, non sono riusciti per tempo a mettere da parte delle scorte di acqua in maniera da garantire, quantomeno, la pulizia personale e quella degli ambienti domestici. Per correre ai ripari la quasi totalità dei cittadini del rione di via Catanzaro si è vista quindi costretta ad approvvigionarsi di acqua alle fontane pubbliche, per poi trasportarla nelle proprie abitazioni.

E proprio mentre in queste ore l'amministrazione comunale sta provvedendo a spedire nelle case dei cittadini le bollette per il pagamento del canone idrico ecco, dunque, bello e scritto un nuovo capitolo nero della già concitata relazione tra l'acqua potabile e i cittadini di Serra San Bruno, costretti, questa volta, a misurarsi con disagi non di natura qualitativa ma quantitativa.