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Per quello che è l’attuale schema acquedottistico annesso all’invaso dell’Alaco, l’ipotesi sembra abbastanza inverosimile, ma attorno al tavolo del Prefetto di Catanzaro, Maria Luisa Latella, si è discusso nei giorni scorsi anche dello svuotamento del bacino artificiale ubicato nella vallata della Lacina.
A partecipare al primo di una serie di incontri, voluti proprio dal Capo dell’Utg Catanzarese, ma convocati su specifica richiesta della deputata del Movimento Cinque Stelle Dalila Nesci, «affinché sia fatta definitivamente chiarezza rispetto al caso», sono stati, il 23 marzo scorso, Baldassarre Quartararo (liquidatore Sorical); Sergio De Marco, Simone Lo Piccolo e Francesca Prisco (dirigenti Sorical Spa); l’assessore regionale alle Infrastrutture Antonino De Gaetano; Marco Merante, custode giudiziario dell’invaso Alaco; Angela Diano e Domenica Ventrice (dirigenti Arpacal); Lucia Iannuzzi (Prefettura di Vibo Valentia); Cosima Di Stani e Francesca Crea (Prefettura Reggio Calabria).
Oggetto dell’iniziativa, quindi, le deduzioni conseguenti alle attività svolte sull’impianto dell’Alaco dalla data del sequestro ad oggi e all'idoneità chimico-fisica e microbiologica delle acque che vengono erogate dall’invaso a diversi Comuni del Vibonese, del Catanzarese e del Reggino. Come è noto, l’inchiesta “Acqua Sporca” effettuata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, ha assunto rilievo con il contestuale sequestro dell'invaso – affidato oggi alla gestione di un custode giudiziario – e con la notifica di decine di avvisi di garanzia anche per il reato di avvelenamento colposo di acque da adibire all’uso umano.
La Latella ha chiesto di poter acquisire tutte le informazioni necessarie presso il Dipartimento ambiente della Regione Calabria per poter avere un quadro aggiornato e più completo possibile anche rispetto alle procedure che portarono alla caratterizzazione dell’acqua dell’Alaco e alla insolita esclusione dell’Arpacal da queste attività. Dovuto approfondimento è stato riconosciuto anche alla richiesta della Nesci riguardo ad un potenziale svuotamento dell'invaso ai fini di accertamenti ulteriori sul fondale, ma proprio in tal senso, durante l’incontro in Prefettura, è stata sottolineata la «oggettiva difficoltà e le problematiche notevoli legate a possibili fenomeni di dissesto idrogeologico».
Il Prefetto, a margine dell’iniziativa, si è quindi riservato di promuovere, già nel corso delle prossime settimane, iniziative analoghe, per avere elementi più approfonditi e certi rispetto alla concitata vicenda che vede protagonista da ormai diversi anni l’invaso dell’Alaco. Nel corso dei prossimi appuntamenti la Latella potrebbe decidere di ascoltare anche le associazioni che si occupano della questione.
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