Mercoledì, 24 Giugno 2015 14:22

L’invaso dell’Alaco inserito nell’Atlante italiano dei conflitti ambientali

Scritto da Redazione
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Dall’Ilva di Taranto alle discariche della “Terra dei Fuochi” in Campania, dalla gestione del post terremoto di L’Aquila fino all’invaso dell’Alaco ubicato nella vallata della Lacina. Sono oltre cento le schede, curate direttamente dal Centro Documentazione Conflitti Ambientali, inserite nella mappa partecipata dell’Atlante italiano dei conflitti ambientali.

L’Atlante è uno strumento di informazione, documentazione, partecipazione cittadina e messa in rete di realtà territoriali oltre che di visibilità e denuncia dei fattori di rischio ambientale presenti su tutto il territorio nazionale. Frutto di ben cinque anni di lavoro, fa parte del progetto di ricerca Ejolt - Environmental Justice Organisations, Liabilities and Trade, finanziato dalla Commissione Europea. Uno strumento fruibile a tutti, costituito dalla prima piattaforma web-georeferenziata d’Italia, utile a localizzare e illustrare in maniera dettagliata tutti i conflitti ambientali. Per la costruzione della mappa il Cdca si è avvalso di ricercatori, dipartimenti universitari, attivisti, giornalisti e comitati. Un lavoro, però, in itinere, soggetto a continui aggiornamenti, come per tutte le piattaforme interattive, aperto alle collaborazioni e alle segnalazioni esterne che saranno preventivamente analizzate e verificate dagli esperti del Cdca e solo in seguito inserite on line.

Il progetto si basa quindi sulla partecipazione collettiva, fondamentale per la stesura della mappa, in maniera da riuscire a costruire «un patrimonio straordinario di conoscenza e cittadinanza attiva» così come dichiarato dalla presidente del Cdca Marica Di Pierri. L’archivio, che al momento ha oltre cento schede di conflitti, si consulta facilmente grazie ad un sistema di filtri che permette la ricerca per regione, categoria, impresa, materia prima, ma anche per impatti ed effetti. Al suo interno sono inserite quattro criticità calabresi: la Centrale a Carbone di Saline Joniche, il Ponte sullo Stretto, la conversione a carbone della centrale termoelettrica Enel di Rossano Calabro e, appunto, la diga e l’annesso impianto di potabilizzazione del lago Alaco, posto al momento sottosequestro dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia dopo una serrata lotta dei comitati civici del territorio, ma che continua paradossalmente ad erogare acqua “potabile” direttamente nelle abitazioni di centinaia di migliaia di cittadini della fascia centrale della Calabria.

L’Atlante è dunque anche uno strumento per permettere a chi si mobilità a difesa del proprio territorio di  fare rete fra le diverse lotte. «Senza i comitati non sarebbe stato possibile costruire l’Atlante – ha spiegato Marianna Stori, ricercatrice del Cdca –. Bisogna dare voce a queste mobilitazioni, informare su questioni e vertenze non conosciute. Ce ne sono tantissime e noi le abbiamo mappate».

La scheda sull’Alaco – curata da Laura Boschetto (Comitato Romano Acqua Pubblica, CRAP) e Salvatore Albanese (Comitato civico Pro Serre, Associazione il Brigante) – è consultabile al seguente link http://atlanteitaliano.cdca.it/conflitto/diga-e-impianto-di-potabilizzazione-del-lago-alaco.

 

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