Proprio il quartiere Terravecchia, nell’area del centro storico, in queste ultime settimane è tornato teatro di piccoli roghi appiccati ai cumuli di immondizia ammassati ai bordi delle strade. Questa volta, nel corso della notte scorsa, ad andare in fiamme è stato addirittura un materasso, lasciato per quasi una settimana in via Trento, depositato con cartoni e buste colme di altra immondizia contro un’abitazione privata, le cui pareti sono state annerite dal fumo e dalle fiamme. Ma l’aspetto più grave è che, nel corso della mattinata seguente, altri rifiuti sono stati depositati nello stesso punto interessato dal rogo. L’incendio è stato appiccato chiaramente col favore del buio delle ore notturne e segue ad una caso analogo che nel fine settimana scorso aveva invece interessato un altro degli storici vialetti del centro storico, quello intitolato al Senatore Bruno Chimirri. Anche in tal caso le fiamme sono state appiccate nel corso della notte. Così come in precedenza era accaduto anche in via Cavour.

Tra l’inciviltà di chi deposita i rifiuti in maniera indiscriminata e fuori dall’orario di raccolta, tra l’incapacità dell’amministrazione comunale di gestire al meglio il servizio, tra la perversione di chi si prende la briga di appiccare il fuoco ai rifiuti, nel quartiere più suggestivo della cittadina l’acre del fumo dei comignoli si combina, dunque, sempre più spesso, con quello che si libera da questi piccoli roghi. Fiamme capaci di divorare e distruggere velocemente la spazzatura, ma che finiscono per lasciare una traccia esplicita del baratro profondo in cui pare essere ormai caduta, forse irreversibilmente, Serra San Bruno.