Secondo quanto emerso, a far scattare l'operazione sarebbe stata la denuncia di un negoziante, minacciato più volte dagli spacciatori.

Oltre a Desiderato, sono ventotto le persone destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare, di cui tredici sono già state arrestate nel corso dell'indagine. Tra questi anche i vibonesi Giuseppe Maria Baratta, Pantalone Lisotti, Giuseppe Lisotti e Francesco Pirilli, Andrea Certo di Polistena, Massimiliano Crocco, di Cosenza, Alfonso Cuturello di Taurianova e Giovanni Tocco di Rosarno.

Dalle indagini, in sostanza, è emerso che Desiderato forniva cocaina alle altre due organizzazioni, già nel mirino della Procura di Milano: una faceva capo ai milanesi Michele Zanzanelli e Claudio Favorido - anche loro coinvolti nell'operazione - che operavano nel territorio compreso tra i comuni di Cinisello Balsamo, Desio, Sesto San Giovanni e quelli a nord del capoluogo lombardo e l'altra, invece, gestita da Pantaleone Lisotti e da Alfonso Cuturello, attiva fra Limbiate e Novara.

A fare da collante, però, c'era il gruppo guidato appunto da Desiderato, personaggio già noto alle forze dell'ordine per essere finito in manette nel lontano 2010, a seguito di un'indagine che smantellò un traffico tra clan slavi e calabresi. Tre anni più tardi, invece, dopo un inseguimento, gli agenti della Polizia hanno scoperto all'interno dell'autovettura del vibonese, classe '74, un chilo di cocaina e tre armi da guerra.

Il pregiudicato vibonese riceveva tutti nella propria abiazione di Barlassina dove, in sostanza, si prendevano gli accordi per le partite di droga che, successivamente, venivano vendute sia al gruppo facente capo a Zanzanelli e Favorido che a quello guidato da Lisotti e Cuturello. Nulla di tutto ciò veniva fatto in chat o per telefono. Desiderato è un personaggio che, nel corso degli ultimi anni, ha accumulato una certa esperienza criminale. E, dunque, sapeva benissimo che era rischioso ricorrere a chat o telefoni. Dunque, si fidava dei suoi più stretti collaboratori. Uomini di fiducia, insomma, finiti anche loro nell'inchiesta.