Giovedì, 04 Ottobre 2012 15:30

Non potabile l’acqua di Via Nicolas Green e della fontana ‘Scorciatina’

Scritto da Salvatore Albanese
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Il valzer delle ordinanze di non potabilità, inscenato ormai da mesi dall’amministrazione comunale serrese, sembra non volersi arrestare. Mentre ancora sussiste l’ordinanza di non potabilità per l’acqua erogata dal serbatoio ‘Castagnari’, con l’ordinanza n.28/2012 del 3 ottobre, viene dichiarata non potabile anche l’acqua del serbatoio ‘Guido’ che rifornisce Via Nicolas Green e zone limitrofe. La non conformità pare si riferisca a dei parametri microbiologici di campioni prelevati venerdì 28settembre dalle fontane pubbliche di Guido, Scorciatina, Santa Maria e piazza Mons. Barillari.
Paradossalmente nella stessa ordinanza, come fece già nelle disposizioni dei mesi scorsi, il comune persiste nel puntualizzare che “l’acqua erogata può essere utilizzata per uso domestico (igiene personale, pulizia, ecc) e può essere consumata previa bollitura”, affannandosi quindi, per l’ennesima volta, a fornire indicazioni erronee e fallaci alla cittadinanza piuttosto che impegnarsi a ricercare soluzioni concrete a quest’annoso problema, che per le famiglie serresi si sta trasformando in un vero e proprio incubo.
 
Di seguito, il link dell'ordinanza

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    In pieno contrasto a quanto asserito, quindi, soltanto 48 ore prima, il primo cittadino Bruno Rosi ha sottoscritto una nuova ordinanza, questa volta di deroga parziale di quella emessa in precedenza, attraverso la quale viene accertata la potabilità esclusivamente dell’acqua erogata dalla stessa Sorical. Mentre la restrizione è da ritenersi ancora in vigore per i due serbatoi che si approvvigionano dalle sorgenti comunali di “Guido” e “Ninfo”.

    Ancora una volta i campionamenti sarebbero stati effettuati da tre fontane pubbliche rifornite dalla rete Sorical, ubicate in pieno centro cittadino (punti di prelievo di piazza San Giovanni, piazza Mons. Barillari e C.so Umberto I). Dalle tre fontane, che erogano la stessa acqua che giunge alla maggior parte delle abitazioni ubicate sul territorio comunale, in precedenza era emersa un'anomalia riferita al parametro del "cloro attivo libero", riscontrato in accesso rispetto ai limiti sanciti dal D.Lgs. 31/2001 che regola la qualità delle acque da adibire all’uso umano.

    Ma per il provvedimento utile a ripristinare la parziale potabilità, il dato che più è emerso in maniera contraddittoria, è parso sicuramente quello connesso ai tempi di pubblicazione delle analisi. Infatti, mentre nel caso dell’ordinanza di non potabilità del 2 dicembre c’erano voluti ben dodici giorni di tempo dalla pubblicazioni dei risultati alla data di campionamento (i prelievi erano stati effettuati il precedente 20 novembre), adesso nel giro di poche ore, il 4 dicembre, si è arrivati addirittura nella stessa giornata ad effettuare i prelievi, le relative analisi e a fornire i conseguenti rapporti di prova accertanti la buona qualità dell’acqua. Proprio in relazione all’ordinanza di non potabilità del 2 dicembre, per mezzo stampa, prima il Comitato Civico pro Serre - da sempre sensibile rispetto alla questione “acqua potabile” - poi il deputato del M5S Paolo Parentela, avevano invitato il sindaco Bruno Rosi a pubblicare i tabulati particolareggiati delle analisi. Appelli chiaramente caduti nel vuoto.

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