SERRA SAN BRUNO - Non ce l'ha fatta Salvatore Lazzaro (foto, a sinistra). Il 23enne, vittima di un agguato avvenuto ieri sera a Sorianello, è morto stamattina intorno alle 3 all'ospedale di Germaneto, dove era stato trasportato in seguito ad un primo intervento chirurgico effettuato presso il nosocomio serrese. Lazzaro, che era agli arresti domiciliari per reati legati agli stupefacenti, è stato raggiunto alla testa e al collo da un colpo di fucile mentre si trovava all'interno della sua abitazione. Il killer, appena calate le tenebre, si è appostato vicino alla finestra della casa in cui il giovane abitava insieme ai suoi familiari, aspettando il momento per fare fuoco. Salvatore Lazzaro era cugino di Nicola Rimedio (in foto, a destra), 26enne ucciso in un agguato il 2 giugno scorso
mentre percorreva il tratto di strada che da Savini, frazione di Sorianello, porta a Serra. E' probabile che anche l'omicidio di ieri si inserisca nella faida che da un anno insanguina il territorio compreso tra Soriano, Sorianello e Gerocarne: l'1 aprile dello scorso anno il tentato omicidio di Giovanni Emanuele, 23 anni; il 2 giugno l'omicidio Rimedio; il 22 settembre l'omicidio di Antonino Zupo, 31 anni; il 25 settembre l'omicidio di Domenico Ciconte, 63 anni. Una guerra di 'ndrangheta che è costata la vita anche al 19enne Filippo Ceravolo, ucciso perchè scambiato per un'altra persona il 25 ottobre scorso. Dopo quest'ultimo fatto di sangue, che aveva suscitato sconcerto e rabbia nella comunità sorianese, sembrava ci fosse stata una tregua, interrotta ieri con un'altra vittima, un altro ragazzo poco più che ventenne, ucciso con una spregiudicatezza senza precedenti.