L’intento, chiaramente, è quello di tutelare l’incolumità degli studenti, ma anche di tutto il personale scolastico e del resto della cittadinanza. E anche se in queste ultime ore le nevicate sembrano essersi arrestate, secondo le previsioni dei diversi centri di calcolo, le condizioni meteorologiche potrebbero ritornare a farsi critiche nei giorni della merla. Proprio questo ultimo scorcio del mese di gennaio, infatti, potrebbe essere caratterizzato da nuove nevicate. Nelle prossime ore, però, in particolare per la giornata di domani, venerdì 30, e di dopodomani, sabato 31, a farla da padrona dovrebbe essere la pioggia, con nubifragi diffusi previsti un po’ ovunque. La neve dovrebbe continuare a cadere solo sopra gli 800/1100 metri, per accentuarsi poi nelle ore notturne fin sopra ai 750 metri circa. Mentre per i primi giorni di febbraio il timore è che si possa registrare un alto pericolo ghiaccio, dovuto all’irrigidirsi delle temperature.

In definitiva, la situazione attuale non dovrebbe determinare particolari allarmi. Ma il capo dell’Utg vibonese, Giovanni Bruno, ha comunque deciso di prevenire ogni potenziale condizione di rischio. Il Prefetto di Vibo Valentia, infatti, si è già messo all’opera per mantenere gli standard di sicurezza su tutto il territorio provinciale, convocando per il pomeriggio di oggi, dalle ore 16.00, un vertice nell’ambito del quale verrà presentato il “Piano neve”. Per l’occasione, sono stati invitati a prendere parte all’incontro i sindaci e diversi tecnici. Nelle prossime ore, comunque, il timore pare non possa riguardare tanto le nevicate, quanto le ingenti piogge, visto che comunque resta ben diffuso il rischio idrogeologico in gran parte del territorio provinciale, ed in particolare nei paesi situati a ridosso della fascia montana. A questo si aggiunge, inoltre, la precaria manutenzione effettuata sui territori comunali in merito alla regimentazione della rete per il reflusso delle acque bianche. Spesso infatti l’omissione di semplici opere di ordinaria manutenzione, porta a condizioni di totale emergenza, e gli interventi tampone, operati in cronico ritardo, possono poco rispetto al fatto che le arterie cittadine sono portata a trasformarsi presto, anche semplicemente per piogge di lieve intensità ma continue, in vere e proprie fiumare.