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La Calabria perde un grande artista: si è spento oggi Mike Arruzza, pittore di fama internazionale, originario di Dasà.
Arruzza è deceduto, a causa di un'emorragia cerebrale, all’età di 78 anni, nella cittadina che gli aveva dato i natali e dove era tornato a vivere dopo aver girato il mondo.
Le sue origini artistiche - raccontate dal giornalista Pietro Comito nel suo “Arruzza - Storia vera di un vero artista” - hanno inizio negli anni ’70, a Milano, dove si era trasferito già in età infantile. L’amore per la pittura e l’immenso talento di Arruzza iniziarono però ad emergere relativamente tardi, quando l'artista aveva attorno ai 40 anni, tanto che la sua prima esposizione si ebbe solo nel 1972, quando fu invitato in America dalla sorella per visitare la tomba del padre, ed ebbe dunque la possibilità di allestire una prima mostra personale all’Old Town Gallery di Stamford, riscontrando grande successo. Tornò in America nell’anno successivo, nel 1973, per un’altra personale di pittura, quando esplose come artista di livello grazie ad un’iniziativa tenuta nella Douglas Gallery di New York. Dopo essersi diviso, quindi, per molti anni tra Milano e gli Usa, l’amore per la terra natia lo portò a rientrare in Calabria, a Dasà, piccolo borgo delle Serre vibonesi. Proprio al suo rientro incontrò Iride, che sposò qualche anno dopo. Dal 1982 al 2003 ha insegnato educazione musicale nelle scuole pubbliche, ma il filo conduttore della sua vita fu sempre e comunque la pittura e l’immenso estro artistico che tutti ormai riconoscevano nei suoi lavori. Inconfondibile il suo tocco forgiato in particolare dall’amore per il mondo rurale e contadino, per la semplicità dei paesaggi e degli abitanti della Calabria, delle terre, dei campi, di una civiltà in parte dimenticata. Una creatività innata che ha dato vita ad oltre 700 opere, alcune delle quali catalogate nell’enciclopedia Pittori e scultori italiani, nel Catalogo dell’arte moderna italiana edito da Mondadori, e che gli hanno permesso di ricevere numerosi riconoscimenti quali, ad esempio, la targa d’oro dell’ente europeo manifestazione d’arte, il primo premio della Scuola nazionale di storia dell’arte di Fidenza, il premio dell’Accademia internazionale artistico-letteraria città di Boretto, della Biennale di Venezia, dell’Internazionale d’arte e cultura Di Pietro, della XIV Rassegna nazionale di pittura Città di Milano, il Trofeo Calabria, il Premio alla carriera consegnatogli nel 1998 da Vittorio Sgarbi, e molti altri riconoscimenti in campo nazionale e internazionale. Le sue opere sono oggi esposte in tutto il mondo. Il suo celebre dipinto raffigurante l'uccisione di Giuditta Levato è esposto nella sala di Palazzo Campanella, sede del consiglio regionale, che porta il nome della contadina uccisa all'età di 31 anni, nel 1946, quando era incinta del suo terzo figlio, durante le lotte per la terra tra braccianti e latifondisti in Calabria.
Quella Calabria che oggi piange uno dei suoi figli più illustri.
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