Sabato, 22 Settembre 2012 11:09

Faida Stefanaconi/Piscopio: gli armieri della cosca Patania arrestati tra Stefanaconi, Gerocarne, Acquaro e la Brianza

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omicidio fortuna_vibo_marinaErano gli armieri della cosca Patania. Secondo gli inquirenti, le 7 persone arrestate ieri tra Stefanaconi, Gerocarne, Acquaro e la Brianza, costituivano la rete di supporto della 'ndrina di Stefanaconi contrapposta ai Fiorillo-Struglio-Battaglia, gruppo emergente e spregiudicato di Piscopio, in una violenta faida che in meno di un anno ha insanguinato il Vibonese con 9 agguati. Uno scontro cruento culminato con l'assassinio di Davide Fortuna, freddato in pieno giorno

il 6 luglio scorso mentre era in spiaggia a Vibo Marina con moglie e figli (foto).

La procura di Vibo ha emesso le ordinanze di custodia cautelare in carcere per Antonio Caglioti, 55 anni, di Gerocarne; Cosimo Francesco Caglioti, 24, di Gerocarne; Damiano Caglioti, 23, di Gerocarne; Caterina Caglioti, 30, di Stefanaconi; Alessia Cirillo, 20, di Acquaro; Nazzareno Patania, 39, di Stefanaconi; Daniele Bono, 26, di Gerocarne ma domiciliato a Besana Brianza. Le persone tratte in arresto dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo e della Compagnia di Serra San Bruno - coadiuvati dai colleghi dello Squadrone Cacciatori e dell'Arma di Seregno - sono accusate a vario titolo di porto e detenzione di armi clandestine, ricettazione, possesso di segni distintivi contraffatti e altri. Oltre ad essere gli armieri della cosca Patania, dunque, gli arrestati custodivano materiale - distintivi e lampeggianti come quelli in uso alle forze dell'ordine - che sarebbe servito per portare a termine missioni omicide contro la cosca rivale di Piscopio.

Lo scontro tra "famiglie" di 'ndrangheta nell'hinterland Vibonese è esploso con l'omicidio di Fortunato Patania, avvenuto il 18 settembre 2011. Probabilmente la faida covava da tempo, ma con quel delitto gli equilibri criminali sono saltati definitivamente. Nei mesi succcessivi è stata una mattanza. Francesco Scrugli, anche lui pregiudicato, il 21 marzo è stato ucciso proprio mentre andava a casa di Davide Fortuna, a Vibo Marina; insieme a lui c'erano Rosario Battaglia e Raffaele Moscato, che furono feriti nell'agguato. E ancora, a Stefanaconi: Giuseppe Matina, ucciso il 21 febbraio; Francesco Calafati, gambizzato  il 21 marzo; Mario Longo, ucciso il 2 aprile; Francesco Meddis, ferito gravemente il 26 giugno. Tutti fatti che gli inquirenti ipotizzano rientrare nella faida Stefanaconi-Piscopio, mentre ancora tutta da chiarire è la rete di appoggi di cui le due cosche godono all'esterno del territorio vibonese. Pare infatti che ci sia una nuova rete di alleanze che in alcuni casi, come quello dei "piscopisani", potrebbe comprendere anche alcune delle potenti "famiglie" della costa jonica.

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