Dall’operazione è scaturito poi il processo conclusosi in Corte di Cassazione con due condanne definitive, due annullamenti con rinvio ed uno per prescrizione.

Le condanne, di quattro anni ciascuno di reclusione, sono state confermate all’indirizzo di Pietro Simoncini di Soriano Calabro e Antonio Rugolo di Nicotera accusati per il possesso di armi. È arrivata invece la prescrizione e l’annullamento con rinvio per un nuovo processo di secondo grado, atto a rideterminare la pena, sia per Giuseppe Muzzupappa di Nicotera condannato in appello a 5 anni con l’accusa di associazione a delinquere, e considerato il capo del sodalizio; sia per Carmine Cocciolo di Spilinga, già condannato a 4 anni e 9 mesi. La prescrizione per tutti i reati contestati, infine, è arrivata per Pasquale Siciliano di Sorianello, che in appello era stato condannato a 4 anni e 3 mesi.

All’interno del villaggio turistico di Nicotera Marina – dove Muzzupappa lavorava come guardiano e Rugolo come operaio – gli inquirenti avevano rintracciato una produzione di marijuana.