Quello che temevamo, e che avevamo prospettato alcuni giorni fa, si è purtroppo puntualmente verificato. L’ultima anestesista in funzione da ormai quasi un mese, 24 ore su 24, all’Ospedale San Bruno, non ha retto il ritmo massacrante alla quale si sottoponeva dal 12 marzo scorso. Anche lei, da oggi, risulta fuori servizio. Ne consegue che il Presidio sanitario serrese non è al momento in grado di eseguire alcun tipo di operazione chirurgica proprio a causa dell’assenza di personale preposto alla funzione di anestesia e rianimazione.
Ma non è questo l’unico reparto a farne le spese visto che, per il ruolo esercitato, la professionista, negli ultimi giorni, era stata chiamata ad occuparsi contestualmente delle urgenze del Pronto Soccorso e del reparto Medicina, di tutti i casi di Radiologia Contrastografica, oltreché degli interventi effettuati nella sala operatoria di Chirurgia. Insomma, da oggi, la quasi totalità delle funzioni espletate da ciò che rimane del Presidio, sono praticamente bloccate. Ciò rende il “San Bruno” un vero e proprio ospedale fantasma.
Una situazione inaccettabile, frutto della reiterata indifferenza e del silenzio del Commissario ad acta - ancora in carica - per la sanità calabrese, Giuseppe Scopelliti e dei vertici dell’Azienda provinciale, di fronte agli appelli che da tempo hanno sollevato i cittadini, potenziali utenti del “San Bruno”, stanziati nei 19 Comuni appartenenti al locale Distretto sanitario.
Avevamo, infatti, più volte denunciato che la mancanza di interventi chiari, rapidi ed efficaci avrebbe portato alla paralisi totale dell’Ospedale. Sono anni che evidenziamo, senza l’appoggio di nessun partito o movimento, lo stato di gravissima emergenza in cui versa il Presidio serrese e tutta la sanità in provincia di Vibo, a causa anche del sottodimensionamento del personale e della carenza di infermieri, tecnici, medici e anestesisti, ma soprattutto a causa della completa indifferenza espressa da una classe politico-amministrativa, regionale e locale, di centro-destra e di centro-sinistra, che negli anni ha abbandonato il territorio a se stesso, devastando tutto quello che in passato era stato realizzato, Ospedale in primis.
Quanto sta accadendo è vergognoso. Non accetteremo più temporeggiamenti né tantomeno che si continui a lasciare i cittadini, i pazienti, i tanti professionisti in balia della casualità. Chi ne ha responsabilità e competenza esca allo scoperto, una volta per tutte, e ci dica esplicitamente quale futuro ha in mente per questa struttura e per la rete sanitaria che dovrebbe garantire il diritto alla salute dei cittadini di questo territorio. Assumetevi la responsabilità di chiudere questo ospedale se non intende dotarlo delle professionalità necessarie a renderlo in grado di fornire servizi efficienti e all’altezza delle aspettative dei cittadini. Con questo modo di operare si è ormai distrutto un patrimonio di eccellenza. Non accetteremo nuove promesse, vogliamo azioni concrete e immediate, lo chiedono i cittadini ed è un dovere nei confronti dei pazienti che, in questo momento, si vedono privati di ogni diritto alla cura.
Comitato Civico pro Serre