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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
I carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Serra San Bruno, unitamente al personale delle Stazioni di Vazzano e Arena, hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere emesso dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Mario Miele, su richiesta della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, a firma del procuratore Camillo Falvo e del sostituto Corrado Caputo, nei confronti di tre persone per il reato di tentato omicidio e porto abusivo di armi illegalmente detenute.
I fatti risalgono alla serata del 25 giugno 2020, quando, intorno alle 21, una persona ha chiamato i carabinieri comunicando che, mentre stava percorrendo una strada provinciale con la sua autovettura, aveva sentito colpi d’arma da fuoco, per poi scoprire, effettivamente, che era presente un foro sul retro del suo veicolo compatibile con un colpo d’arma da fuoco. L’uomo, nel contempo, ha riferito ai militati solo di essere agitato ma di non essere stato attinto dai proiettili.
I militari della Compagnia di Serra San Bruno e della Stazione di Nardodipace, intervenuti sul posto - e precisamente nella frazione Cassari del comune di Nardodipace - sin da subito, grazie alle dichiarazioni della vittima e di altre persone informate sui fatti, hanno orientato l’attività investigativa nei confronti dei 3 persone, odierni destinatari del provvedimento cautelare: Ilario Ieraci, di 21 anni; Damiano Ieraci, di 19 anni e Ilario Antonio Tassone, di 18 anni, tutti originari del luogo.
L’attività investigativa svolta successivamente ha consentito di accertare il movente del delitto nell’interrotta relazione sentimentale tra la figlia della vittima e Ilario Ieraci che sarebbe stato, secondo i carabinieri, l’esecutore materiale dell’agguato.
Il fatto, verificatosi intorno alle 20.30 circa in località Casello Rosso della frazione Cassari di Nardodipace, ha visto coinvolti Ilario Ieraci e Ilario Antonio Tassone, i quali - sempre a giudizio degli uomini dell’Arma - si sarebbero appostati in una curva, tra alcuni alberi, al fine di esplodere 4 colpi di pistola al passaggio dell’autovettura obiettivo dell’agguato. Uno solo di questi colpi è andato a segno non colpendo, però, l’autista della macchina. I due, subito dopo l’accaduto, si sono dileguati a bordo di una Fiat Panda di proprietà della famiglia Ieraci e condotta da Damiano Ieraci, fratello di Ilario. Il quadro investigativo e le risultanze raccolte e analizzate dagli inquirenti, hanno portato all’odierno provvedimento che ha disposto il carcere per i tre giovani
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