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Sono state le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza del lido “Il Gabbiano” a incastrare Giuseppe Olivieri, 36enne, ritenuto dagli inquirenti il killer che, lo scorso 12 agosto, uccise in spiaggia a Nicotera – mediante l’esplosione di diversi colpi di pistola – Francesco Timpano, di 45 anni.
È quanto emerge dal decreto di fermo del pm della Procura di Vibo, Ciro Luca Lottoro, emesso appunto nei confronti di Giuseppe Olivieri, il fratello di Francesco “Ciko” Olivieri, l’autore della mattanza avvenuta tra Nicotera e Limbadi l’11 maggio scorso, quando l’uomo uccise due persone (il 67enne Michele Valarioti e la 69enne Giuseppina Mollese).
È stato proprio Olivieri a presentarsi presso i locali della Stazione dei carabinieri di Nicotera superiore, accompagnato alla stazione dei carabinieri di Nicotera Superiore accompagnato dal proprio avvocato. L’uomo non ha, però, spiegato agli investigatori i motivi che lo avrebbero portato a concludere il piano omicida. Il 12 agosto scorso, Francesco Timpano si trovava in compagnia della moglie al lido “Il Gabbiano”, in via Lungomare, a Nicotera Marina, quando all’improvviso è stato raggiunto da diversi colpi di pistola, sparati proprio da Olivieri, che non gli hanno lasciato scampo. Inutili si sono rivelati, infatti, le manovre di primo soccorso praticate da una dottoressa libera dal servizio e dalla moglie di Timpano, visto che intorno alle 16.15, il personale medico del 118 non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Francesco Timpano e la moglie - stando al racconto che quest’ultima ha fornito ai carabinieri della Compagnia di Tropea – si trovavano al mare e, nel pomeriggio, stavano per raggiungere le docce quando la donna ha udito i colpi. Il marito era davanti, lei dietro e dopo essersi voltata un attimo, una volta girata ha visto il corpo a terra del marito e un uomo con in pugno una pistola ancora fumante. Datosi alla fuga, il killer ha incrociato il titolare del lido che, all’oscuro di tutto, gli chiedeva cosa fosse successo, senza però ottenere risposta. Il tutto è accaduto dopo che Olivieri è entrato nel locale, ha consumato una birra e si è affacciato sulla veranda per guardare in direzione della spiaggia. Poco dopo le 15.30, Olivieri – notando Francesco Timpano che camminava in compagnia della moglie lungo la spiaggia in direzione delle docce – si è avviato anche lui verso l’area, percorrendo la veranda lato mare ed estraendo la pistola dal borsello. Il killer esplode diversi colpi contro la vittima e ripercorre la veranda, lato mare, per darsi alla fuga a bordo della propria Panda.
Le indagini, però, sono ancora aperte. I carabinieri, infatti, stanno cercando di capire il movente dell’omicidio e le reali intenzioni di Francesco “Ciko” Olivieri durante la folle mattanza di maggio. Nel lontano 1997 era stato ucciso uno dei fratelli Olivieri, Mario. Ciko, secondo quanto ha raccontato lui stesso nel corso dell’interrogatorio di garanzia, riteneva responsabili della morte di Mario (rispettivamente in qualità di partecipe e mandante) Valerioti e la Mollese, entrambi uccisi l’11 maggio scorso.
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