Il gip del Tribunale di Vibo, Alberto Nicola Filardo, ha convalidato il fermo, disponendo la custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Olivieri, il 36enne ritenuto dagli inquirenti l’autore dell’omicidio che, il 12 agosto scorso, costò la vita a Francesco Timpano, di 45 anni, all’interno del lido “Il Gabbiano” a Nicotera Marina.

L’uomo si è consegnato spontaneamente ai carabinieri, accompagnato dal proprio avvocato, dopo otto giorni di latitanza. A incastrarlo, le telecamere di videosorveglianza presenti all’interno del locale. Durante l’interrogatorio di garanzia, Olivieri ha confessato l’omicidio fornendo anche altri elementi, come il fatto di aver esploso cinque colpi di pistola calibro 7,65 nei confronti di Francesco Timpano utilizzando una pistola rinvenuta alcuni giorni prima in aperta campagna. Per quel che riguarda il movente, Olivieri ha affermato di essere stato minacciato di morte più volte da Timpano e di essersi sentito in pericolo quando lo aveva incontrato all’interno del lido. Escluso, da parte sua, ogni tipo di collegamento con la mattanza avvenuta l’11 maggio scorso tra Nicotera e Limbadi, quando il fratello di Giuseppe Olivieri uccise Michele Valarioti e Giuseppina Mollese, considerati da Francesco “Ciko” Olivieri i responsabili dell’uccisione di uno dei fratelli Olivieri (Mario) avvenuta nel lontano 1997. Nella lista delle persone da uccidere di “Ciko”, però, c’era anche Timpano, ma in quella occasione Olivieri non riuscì a trovarlo e ha dunque esploso contro il fratello Pantaleone Timpano ferendolo all’interno di un bar. Secondo il gip, però, le dichiarazioni di Olivieri lasciano qualche dubbio «sulle modalità di acquisizione dell’arma e sulla latitanza durata alcuni giorni».

Le indagini dei carabinieri vanno avanti.