C’è una svolta sul caso dell’accoltellamento che, lo scorso 4 marzo, è costato la vita a Bruno Lazzaro, il 27enne di “Savini” deceduto all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia qualche ora dopo il fatto, avvenuto nella frazione di Sorianello.

Stamattina, infatti, il 19enne Gaetano Muller (nella foto, a destra) cugino della vittima, ha confessato l’omicidio davanti al gup del Tribunale di Vibo Valentia, Giulio De Gregorio, durante l’udienza convocata per discutere della richiesta del rito abbreviato avanzata dai legali di Muller, Giuseppe Di Renzo ed Enzo Galeota. Alla base del fatto di sangue ci sarebbe una relazione che la vittima aveva intrecciato con una ragazza, figlia di un esponente di spicco del clan Emanuele, che fino a poco tempo prima era legata sentimentalmente a Muller. Il 19enne, sempre stamattina, ha ammesso le proprie responsabilità, sostenendo però di aver agito non con l’intenzione di uccidere, bensì per reagire a un presunto tentativo di aggressione da parte della vittima, colpita con una coltellata all'addome. Dall’autopsia è emerso che a provocare la morte del giovane è stata una sola coltellata inferta al fianco destro, mentre sul corpo di Lazzaro non sono stati rinvenuti altri segni di violenza.

Per Muller, la Procura di Vibo aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato, mentre i legali difensori del 19enne hanno invocato il rito abbreviato, ammesso dal gup. I familiari della vittima sono rappresentati in giudizio gli avvocati Nazzareno Latassa e Marcello Scarmato. L’udienza è in programma per il 31 gennaio prossimo.