Martedì, 24 Marzo 2020 14:30

I maestri del terrore

Scritto da Salvatore Albanese
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Quando tutti parlano dello stesso argomento, per essere ascoltati più degli altri si tende ad alzare la voce o ad attirare l'attenzione ricorrendo ai sensazionalismi, alle drammatizzazioni, alle fake news clamorose pur di riuscire a far conoscere al mondo le proprie "verità" e a farle pesare più delle verità degli altri. I latini dicevano che la verità è figlia del suo tempo. E se le cose stanno come sembra, si potrebbe dire che oggi la verità c’è, ma si trova in forte minoranza a causa di molte voci che la alterano, la soffocano, la manipolano.

Lo scopo primo e ultimo nella diffusione delle notizie – quelle che passano non solo per i giornali ma anche dalle bocche della gente comune – non è quello di dire la verità, ma di fare notizia, di ottenere consensi, di portare acqua al proprio mulino, di avere in ogni caso un guadagno, che sia economico, di prestigio, di potere, di numero di clic, di visualizzazioni, di notorietà o di qualsiasi altro tipo. Insomma, dietro ad una “verità” quasi mai c'è la verità assoluta e quasi sempre c'è la brama di riuscire a ricavarci qualcosa. Una brama tanto forte da poter anche tentare di far passare per verità quella che in realtà è solo una bugia. Purché la si urli più degli altri.

La paura trova conferma solo in quei discorsi che la alimentano, quindi in questo specifico momento in cui anche nelle Serre la situazione si è fatta molto complicata, se vogliamo che la nostra verità sia vera più di quella degli altri, sia più fruttuosa e più condivisa, non ci basta che alimentare le angosce. E allora via con le fake news del terrore sui social, via con i politici antisistema che si trasformano in ministri della paura, via con la lapidazione social per i familiari e per le persone risultate positive al Covid 19, via con la diffusione di casi "bufala" di presunti contagiati in paese (nelle chat di messaggistica istantanea ne saranno circolati almeno 20 a Serra e dintorni solo in questo ultimo mese). Il caso più eclatante quello di Crotone, dove sono addirittura circolati su Whatsapp gli elenchi con i dati personali, nomi e cognomi, dei pazienti risultati positivi. La Procura ha aperto un'inchiesta.

Oggi è il tempo delle mille verità, tutte diverse tra loro ma tutte urlate allo stesso modo. Il Coronavirus ha consegnato anche il comprensorio delle Serre così come tutto il resto del mondo alla paura, alla psicosi collettiva. E alcuni sembrano quasi eccitati dall'idea di vivere il fascino perverso dell'angoscia dell'apocalisse, mentre altri ancora si “dilettano” a seminare il panico con storielle di paese create ad arte dal nulla. Storielle che fanno facilmente breccia negli animi più ansiosi, in quelli che quasi inconsciamente si trasformano in megafoni seriali. È così che le finte verità si diffondono a macchia d’olio, crescono, proliferano fra i messaggi di Whatsapp e Messenger, volano incontrollate e veloci di orecchio in orecchio fino allo stadio conclusivo della metamorfosi: ciò che in partenza, allo stato larvale, era maldicenza infondata si trasforma presto in verità consolidata e insindacabile.  E se la balla è nefasta, cattiva, è presagio di sventura per qualcosa o qualcuno è ancora meglio: il clamore è assicurato. Basta bombardare la gente con "notizie" a raffica. E non importa che siano vere o false. L'importante è che facciano paura.

*La redazione de Il Vizzarro vuole esprimere vicinanza alle persone risultate contagiate, a Serra e a Fabrizia, con la speranza che tutto possa presto risolversi per il meglio.

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