Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Le telecamere de Il Vizzarro all’interno dell’Isola ecologica comunale di Serra San Bruno, ridotta ormai ad una vera e propria discarica. Montagne di rifiuti adagiati direttamente sulla terra nuda, ammassati in cumuli alti una decina di metri e lasciati alla mercé delle intemperie. Colate di percolato che si riversano direttamente nei terreni adiacenti alla struttura fino a raggiungere il Leonà, piccolo affluente del fiume Ancinale. Un impianto dove i mezzi comunali riescono ormai a muoversi a stento, dominato dall’incuria e dal degrado, occultato alla vista dei cittadini da reti e mura di recinzione. Habitat perfetto per sciami di insetti e branchi di cani randagi.
Nell’epoca delle grandi tragedie legate al maltempo e ai terremoti, causate dal rischio idrogeologico e dagli sciami sismici, con mezza Italia sotterrata da frane, detriti e piogge incessanti, con una regione particolarmente esposta al rischio sismico, il grande paradosso calabrese si concretizza in un assurdo assunto di fondo: «I soldi ci sono ma non vengono spesi». 185milioni di euro di risorse destinate a finanziare interventi di rafforzamento e miglioramento sismico, oltreché opere di demolizione e ricostruzione di edifici, con particolare attenzione per quelli scolastici, risultano praticamente del tutto inutilizzati. La somma è stata destinata al territorio calabrese in seguito al ripartimento fra le Regioni del Fondo per la prevenzione al rischio sismico. Non meno irragionevole la questione inerente al dissesto idrogeologico, legata alla fragilità di un territorio dove, ancora una volta, i costi sostenuti per correre ai ripari, risultano di gran lunga superiori rispetto alle spese necessarie per la messa in opera di opportuni interventi preventivi. Ma anche in tal caso, come sottolinea Gaetano Macrì, presidente Ange, «dei 185 interventi programmati, per un importo di 220milioni di euro, nell’ambito dell’Apq siglato nel 2010 fra Governo e Regione, ad oggi, in realtà pochissimi sono i progetti avviati, nessuno nella nostra provincia».
Cifre anomale che emergono dalle negligenze inerenti alla mancata salvaguardia di un territorio ad alto rischio idrogeologico e sismico. Il Vibonese, insomma, anche da questo punto di vista, sembra letteralmente fermo al palo, mentre, ad ogni minima pioggia l’intero territorio provinciale si mostra pronto a franare su se stesso, con costi enormi non solo dal punto di vista finanziario e strutturale, ma a volte anche in merito al numero di perdite umane. In tal senso, basta fare riferimento al nubifragio che mise in ginocchio il Vibonese nel 2006 e che comportò la morte di tre persone, tra i quali il piccolo Salvatore Caglioti, sedicenne, travolto assieme a due guardie giurate da una valanga di fango e detriti lungo la statale 18.
Contestualmente, però, Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente, ha incontrato ieri pomeriggio a Lamezia Terme una folta schiera di giornalisti, dopo aver ricevuto nella mattinata gli operai forestali del Parco nazionale della Sila. Galletti, eletto in quota Udc, ha accolto i lavoratori affiancato dal presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, dagli assessori regionali Michele Trematerra e Alfonso Dattolo, oltreché dal segretario regionale dello scudocrociato, Gino Trematerra. «Abbiamo finanziato con i fondi di coesione un piano per la prevenzione del dissesto idrogeologico che riguarderà tutta Italia per complessivi 9miliardi di euro in 7 anni - ha spiegato il ministro -. La Calabria in tale computo è presente a pieno titolo». La speranza è che, oltre la campagna elettorale, all’indomani del fatidico 23 novembre, le teorie possano acquisire valenza pratica.
SERRA SAN BRUNO - Partirà ufficialmente oggi pomeriggio, con inizio previsto alle ore 15, l'avventura della Serrese Juniores. Allo stadio "La Quercia", infatti, si terrà il raduno dei baby biancoblu, agli ordini di mister Luca Rullo, alla sua prima esperienza in assoluto da allenatore. Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, vantando da calciatorie presenze nella serie D a Vibo Valentia, in Eccellenza a Sambiase e Siderno ed in Prima categoria, proprio con la Serrese, mister Rullo ha conseguito il patentino "D" di allenatore dilettante e, probabilmente da novembre, farà il suo esordio nella carriera da tecnico. "C'è grande voglia - ha detto Rullo - di insegnare agli altri quei concetti che stanno alla base di questo sport e che ho avuto modo di acquisire nelle mie personali esperienze da calciatore. Obiettivi? Cercheremo di fare un bel campionato ma, prima ancora, di formare questi giovani calciatori dal punto di vista umano, caratteriale e sportivo. C'è grande sintonia con la prima squadra e, proprio in questa direzione, lavoreremo per costruire la Serrese del futuro, senza dover necessariamente mettersi alla ricerca di giocatori. Serra offre buone potenzialità dal punto di vista sportivo - ha aggiunto Rullo - e crediamo che queste potenzialità debbano essere valorizzate il più possibile". Della categoria Juniores possono far parte ragazzi nati dall'01-01-1996 fino al 1999, più due giocatori fuori quota del 1995.
SIMBARIO - Il maltempo che da questa mattina sta interessando un po' tutto il Vibonese, non ha risparmiato nemmeno la zona delle Serre. Le piogge intense, che dalle prime luci dell'alba hanno caratterizzato la zona dell'entroterra, in alcuni casi hanno prodotto anche dei danni. Oltre che disagi alla viabilità, il maltempo ha provocato delle ripercussioni al campanile della chiesa Matrice di Simbario, dove un fulmine ha praticamente distrutto parte della recinzione che sovrasta la struttura. Il fatto è accaduto intorno alle 4 del mattino e, vista l'ora, fortunatamente non c'era nessuno che si aggirava nelle vicinanze. Sul posto sono interventi i Vigili del Fuoco del distaccamento di Serra San Bruno che hanno provveduto a recintare la zona antistante il campanile. Incerta, al momento, la quantificazione dei danni, anche se sembrerebbero ingenti.
Riceviamo e pubblichiamo:
Domenica 5 agosto si svolgerà a Serra San Bruno in località San Rocco, la 1° Festa della Montagna. La manifestazione, curata da una associazione del luogo, ha lo scopo di portare tra il grande pubblico, tutto cio’ che rappresenta la quotidianità dei boscaioli. Mestiere molto comune nel territorio delle serre vista la vocazione montana del territorio. Oltre agli stand che faranno assaggiare le tipiche ricette legate al territorio montano, ci sarà una gara di abilità con motosega con cui i boscaioli renderanno partecipi gli astanti della nobil arte del taglio dei boschi. I partecipanti (chiunque voglia partecipare potrà iscriversi dalle ore 10 in poi), si sfideranno in gare di abilità che rappresentano momenti precisi del lavoro del boscaiolo: l’abbattimento, il taglio dei rami, il sezionamento e la “cubatura”. Tutto ciò per avvicinare i giovani e non ai mestieri legati alla montagna, molto spesso considerati inferiori ad altri. Con la consapevolezza che la montagna può rappresentare una risorsa inesauribile per il territorio delle serre, in contrapposizione all’odierna economia globale che si occupa dei grandi numeri ma che ha perso di vista il valore del singolo individuo e dei rapporti personali.
Riceviamo e pubblichiamo:
La Commissione dei Commissari posta ai vertici dell’ASP di Vibo Valentia, dopo mesi di assoluto silenzio nel periodo di ferragosto 2011 ha messo in opera un saccheggio sociale e sanitario senza precedenti ai danni del popolo delle Serre Calabre. Infatti, con le delibere 940 e 941 del 28 luglio 2011 rese esecutive senza rispettare le procedure di legge tra cui la contrattazione e la concertazione con le organizzazioni sindacali, i commissari Rosanna Bonadies, Marco Serra e Gerardina Basilicata (oggi trasferita), hanno illegittimamente privato migliaia di cittadini dei servizi sanitari essenziali perseguendo la demolizione violenta di quello che rimaneva delle conquiste sociali degli abitanti delle Serre, costate anni di lotte, sangue e sacrifici, riportando di fatto indietro di oltre 50 anni il territorio delle Serre.
Una demolizione imposta da un’accozzaglia di usurai e politicanti, mentre aumentano le privatizzazioni, si mantengono i privilegi e si continuano a finanziare parassiti e speculazioni. Ci si attendeva legalità e trasparenza da una commissione nominata per il ripristino della legalità e invece hanno calpestato leggi, regole e regolamenti che sono alla base di una società civile. Dovevano fare in fretta e per l’eroico compito hanno chiamato Mario Tarabo, che da sedicente esperto di guerra utilizza la strategia del caos per battere i potenti ammalati delle Serre. Il super eroe vuole risolvere in fretta la partita per dimostrare di far bene il suo compitino e calpesta tutti e tutto, considera carta straccia la normativa nazionale ed europea sulla mobilità, addirittura trasferisce personale già trasferito o in pensione e personale che non può essere trasferito per legge avendo a carico familiari con handicap (L. 104/92) e figli minori (L. 151/01).
E ancora oggi insiste sulla medesima strada: infatti, in una recentissima intervista rilasciata ad una emittente locale definiva tali normative “lacci e lacciuoli che gli impediscono di attuare il programma”. Quale programma? Oggi, dopo i trasferimenti illegittimi operati dalla Commissione straordinaria, non viene garantita più la continuità assistenziale pediatrica, ginecologica, radiologica, cardiologica, chirurgica, anestesiologica, riabilitativa e fra non molto anche quella medica. In sostanza, non viene garantito neanche quel minimo previsto dal decreto regionale n. 18/2010.
L'intero popolo delle Serre è stato privato del diritto alla salute, mentre sono stati salvaguardati gli sprechi e le speculazioni e infatti a tutt’oggi la Commissione Straordinaria antimafia non ha prodotto e/o adottato nessun provvedimento in merito. Ad un anno dall’insediamento della Commissione Straordinaria possiamo considerare fallimentare la sua gestione sia dal punto di vista della qualità e della quantità dei servizi erogati, sia dal punto di vista del rispetto della legalità - il che è ancora più grave visti i ruoli che ricoprivano e che sono stati rimandati a ricoprire i suoi membri, garanti della legalità quali rappresentati territoriali del governo (vedi la D.ssa Basilicata) o militari.
Ribellarsi a questa situazione è giusto e doveroso, realizzando un fronte di lotta che utilizzi anche il terreno giudiziario. Il 28 febbraio prossimo infatti, dopo un primo rinvio, si svolgerà l'udienza presso il tribunale di Vibo Valentia per il comportamento antisindacale tenuto dai vertici dell'ASP di Vibo. E’ necessaria dunque la più ampia unità di azione del popolo delle Serre, di tutti coloro che vogliono combattere e difendere in maniera intransigente gli interessi di questo territorio. Il tempo delle illusioni è finito e siamo chiamati a mettere in campo una vasta e prolungata mobilitazione in cui devono convergere tutti.
SLAI – Cobas Serre Autonome
di Dante il Sapiente
Temp’era dal principio del mattino,
la pan montava ’n sù la dolce vita
ch’eran con lui quando l’amor divino
mosse di prima quelle minne belle;
sì ch’a bene sperar m’era cagione
mu stiru puru jio su quella pelle
all’ora del tè a la dolce pensione;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un leone.
Questi parea che contra me venisse
con la test’alta e con rabbiosa fame,
sì che parea che l’aere ne tremesse.
Ed una leda, che di tutte brame
sembiava barca ne la sua grassezza,
e molte genti fé già viver grame,
questi mi spara tanti di vajiani
con la paura ch’avia mu paga a vista,
ch’io perdei la speranza dei denari.
E invece lei che volontieri acquista,
e giugne ’l tempo che perder lo face,
che quando arriva il sald piange e s’attrista;
tal mi fece la bestia sanza pace,
che, venendomi ’ncontro, a poco a poco
lo dipignava là dove l'etr tace.
Mentre ch’i’ rovinava in santu ruocco,
dinanzi a li occhi mi si fu offerto
chi per lungo silenzio parea fioco.
VIBO VALENTIA – Domenica prossima si torna in campo e la Vibonese del duo Ferrante – Viola prosegue gli allenamenti in vista dell’impegno contro il Neapolis. Questo pomeriggio, la squadra, al solito, ha svolto dapprima un lavoro atletico e poi uno tattico sul terreno di Mileto, mentre domani è prevista una seduta di allenamento “lunga” a S.Onofrio. Regolarmente in gruppo Doukara, mentre Caraccio rientra stasera dall’Argentina. Ha smaltito i postumi di un attacco febbrile Petrucci, che si è allenato regolarmente, al contrario di Vitale ancora out, e di Borghetto, anch’egli alle prese con l’influenza. Ad intervenire sulla gara di domenica prossima è il tecnico rossoblu, Elio Ferrante (foto), che invita i suoi a mantenere alta la concentrazione: «Il Neapolis proviene da un ko interno, è in zona play out e ovviamente sarà voglioso di riscatto. Teniamo in grande considerazione il nostro avversario, composto da giovani di belle speranze e da elementi esperti che in queste categorie fanno la differenza. Occorrerà giocare con grande attenzione e con la stessa determinazione mostrata nelle ultime partite casalinghe». La riapertura delle liste potrebbe cambiare la fisionomia di molte squadre. «Cambieranno i valori in campo – sottolinea Elio Ferrante – e quindi bisognerà evitare cali di tensione. In molti si rafforzeranno e aumenteranno il proprio tasso tecnico per centrare la salvezza. Tra l’altro ci saranno da disputare altre venti partite e quindi c’è praticamente un altro campionato che ci aspetta e noi dovremo essere pronti. Il mercato della Vibonese? Sono cose della società e del direttore sportivo. Io alleno i calciatori che mi vengono messi a disposizione e tutto lo staff tecnico è felice se ci sono tante attenzioni sui nostri ragazzi. Significa che sono bravi e che il nostro lavoro è stato apprezzato, ma nessuno si fa distrarre dalle voci di mercato, perché sopra ad ogni cosa c’è la salvezza della Vibonese». Un commento anche sulla situazione dei giocatori infortunati: «Questi intoppi non ci volevano, anche se tutto sta procedendo sostanzialmente come da programma – sottolinea l’allenatore Elio Ferrante – e secondo la tabella di marcia a suo tempo concordata dallo staff tecnico. La squadra sta bene a livello psico-fisico e dal punto di vista tecnico-tattico sta preparando nel miglior modo possibile la delicata partita di domenica prossima. Si tratta di uno scontro diretto, giochiamo in casa e non possiamo fallire. Soprattutto nel girone di ritorno al “Luigi Razza” non possiamo steccare contro avversari che lottano assieme a noi per la salvezza».
VIBO VALENTIA – Tutto pronto in casa Vibonese per l’ amichevole di lusso in programma domani in casa della Reggina. Ultimo impegno dell’anno, dunque, per l’undici del duo Ferrante – Viola che che si ritroverà al “Luigi Razza” lunedì 2 gennaio per riprendere gli allenamenti in vista del match interno con il Neapolis dell’8 gennaio (anche se, come al solito, lo staff tecnico rossoblù ha stilato uno specifico lavoro per ogni calciatore che dovrà essere svolto giorno 1 gennaio da tutti i giocatori presso le rispettive sedi di residenza). Nel pomeriggio odierno, i ragazzi del presidente Pippo Caffo hanno sostenuto una seduta di allenamento nella quale ad un lavoro atletico si è aggiunto anche uno specifico lavoro tattico. Il capitano Caridi ha lavorato a parte, mentre Benincasa ha svolto un differenziato, allenandosi dapprima con la squadra e poi da solo, senza poter toccare il pallone. Domani, al S.Agata contro la Reggina (ore 15,00) non prenderà parte all’amichevole. Tra i tanti giovani presenti nel gruppo figura anche Fabio Mercuri (foto), classe ’91, arrivato a Vibo in punta di piedi, voglioso di far bene e di togliersi anche qualche soddisfazione. «Uno cerca sempre di imparare e di migliorarsi – esordisce Mercuri – e questa avventura a Vibo Valentia la considero altamente formativa sotto tutti i punti di vista. Quest’anno il campionato di Seconda Divisione è molto più competitivo e faticoso e per noi giovani costituisce un significativo banco di prova». Finora il centrocampista reggino ha accumulato 7 presenze. «Credo sia una cosa naturale e normale aspirare a giocare di più. D’altra parte in allenamento do sempre il massimo, così come i miei compagni, del resto, per mettere in difficoltà il tecnico al momento delle scelte. Se sono venuto a Vibo è anche perché sapevo che questa è una società che punta molto sui giovani e finora tanti miei compagni si sono messi in mostra. Spero che lo stesso possa accadere anche a me con una maggiore frequenza. Le volte in cui sono stato chiamato in causa ho puntualmente fatto la mia parte. Mi auguro che nel girone di ritorno possa trovare più spazio. Io come sempre garantisco impegno e massima attenzione. Poi, ovviamente, decide lo staff tecnico, le cui scelte vanno accettate e rispettate». Tanti suoi compagni ravvisano nel gruppo la forza della Vibonese. Fabio Mercuri, che a dispetto della giovane età è un calciatore di grande carattere e determinazione, conferma: «Siamo uniti. C’è grande feeling e ci si aiuta parecchio, nell’interesse comune. Sono felice di far parte di questo spogliatoio e sono convinto che tutti assieme riusciremo a centrare l’obiettivo della salvezza».
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