mini arenaARENA - Un appello al paese. Rivolto "in particolar modo" a chi "è ormai stufo di guadare a passato", a chi intende "volgere lo sguardo al futuro" e a chi vuole "bandire inutili personalismi che non giovano alla crescita della comunità". A lanciarlo una dozzina di giovani del luogo, riunitisi in un comitato civico spontaneo che da un mese a questa parte continua ad organizzare incontri-dibattiti con la cittadinanza con l’intento di promuovere - in vista delle prossime elezioni comunali - un modello democratico che parta dal basso, attraverso la costruzione di una "grande piattaforma programmatica aperta al contributo di tutti".

Il loro obiettivo? Diciamolo subito: "Favorire, anzitutto, la formazione di laboratorio di idee, da cui possano emergere proposte e soluzioni condivise. Un processo che, possibilmente, possa poi condurre alla presentazione, per le prossime elezioni, di un’unica lista", in modo tale da accantonare "rancori passati" e per "raccogliere le migliori energie sia del mondo politico sia della società civile arenese", spiegano i portavoce del comitato.

Il loro obiettivo, in un luogo in cui i fantasmi del passato continuano ad aleggiare imperterriti, si preannuncia arduo. Ma i promotori di questa idea ambiziosa ma meritoria di attenzione si dicono fiduciosi. "Capita d’altronde - proseguono - di incontrare anche qui ad Arena persone di grande competenza, di grande forza di volontà e di dedizione. Persone che non hanno rinunciato a impegnarsi nel lavoro, nell’associazionismo o nel volontariato. Abbiamo realtà associative che rappresentano un fiore all’occhiello per l’intero Vibonese. Quindi, siamo speranzosi: gli arenesi hanno nelle loro mani la risorsa principale, ossia la capacità di costruire sinergie e strategie per indicare obiettivi, priorità e direttrici per lo sviluppo del nostro territorio".

La sfida, comunque, resta difficile e irta di ostacoli. Ma non impossibile. "La complessità della sfida che abbiamo di fronte, frutto della difficile situazione che stanno affrontando gli enti locali, richiede un impegno straordinario, senso di responsabilità e concretezza nell’amministrazione della nostra comunità". Per questa e altre ragioni ancora, come poc’anzi detto, l’intento piuttosto esplicito è quello di costituire un’unica lista, un passo "indispensabile per voltare pagina. Come giovani, come cittadini che hanno deciso di investire il loro futuro ad Arena, auspichiamo - proseguono - che il nostro appello sia accolto da un numero sempre maggiore di arenesi. Crediamo, al contempo, che sia giusto essere chiari e trasparenti sin da subito nei confronti dei cittadini. Per questo, ribadiamo che non abbiamo né un candidato a sindaco né una lista pronta. Il nostro unico intento, lo ripetiamo, per il momento è e resta l’apertura di un tavolo di confronto sulle proposte e non sui nomi, in modo tale da disegnare Arena nei prossimi anni. Priorità - quali lavoro, politiche sociali e giovanili, cultura, ambiente, sviluppo sostenibile, servizi, agricoltura rurale, artigianato, commercio, turismo, centro storico e infrastrutture - sono i temi principali sui quali poggiare un percorso a servizio di una comunità ricca di risorse e di talenti come quella arenese. I nomi, quello del candidato a sindaco e degli aspiranti consiglieri, verranno dopo. Qualora si ritenessero indispensabili, ben vengano anche le primarie per l’individuazione del candidato a sindaco che chiunque deciderà di sposare il progetto riterrà più idoneo a portare avanti il programma e quell’idea di futuro credibile e ambizioso del quale tutti gli arenesi devono sentirsi parte, se davvero vogliono che col passare del tempo non si facciano sempre più strada la sfiducia e la rassegnazione all’oblio". 

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mini iniziativa_pdSERRA SAN BRUNO – Si terrà domani alle 17,30 presso la sede del circolo del Pd di Serra San Bruno, l’iniziativa promossa dai giovani democratici su “Le scelte di politica sanitaria regionale: quali conseguenze per il nostro territorio”. All’incontro con i giornalisti durante il quale è stata presentata la manifestazione, il coordinatore cittadino Paolo Reitano ha sottolineato come "non è possibile più sostenere un’azione che mira a ridurre la sanità nel vibonese. E’ necessario che la politica dia segnali forti circa i reali bisogni della gente". Non sono mancati strali da parte del coordinatore democratico nei confronti dei 4 consiglieri regionali di maggioranza del vibonese rei di non intervenire sulla politica del presidente Scopelliti. Critiche anche nei confronti del binomio comune-regione propagandato dal sindaco Bruno Rosi in campagna elettorale e diventato "una formula fallimentare che ha portato solo conseguenze negative. Quello a cui assistiamo – ha detto Reitano – e lo smantellamento dell’ospedale e l’immobilismo del sindaco e del presidente della commissione regionale sanità Nazzareno Salerno". Per il consigliere comunale di minoranza Rosanna Federico, l’iniziativa è necessaria per "evidenziare le conseguenza devastanti del piano sanitario di rientro di Scopelliti. Il silenzio della classe politica - ha ammonito - non può essere indifferenza o rassegnazione e l’amministrazione comunale ha una posizione poco chiara e defilata, e finge di non vedere la politica scellerata della Regione che incide negativamente sul diritto alla salute dei cittadini e sulla sopravvivenza economica e sociale del nostro territorio". Secondo Maria Rosaria Franzè sul territorio esistono soltanto "servizi sanitari inadeguati. Quello che è certo – ha aggiunto – è che non abbiamo più intenzione di rinunciare ai nostri diritti a fronte di meri calcoli numerici che non fanno altro che portare discriminazioni". Di "emergenza sanitaria" ha parlato Luigi Tassone che ha accusato Scopelliti e la sua maggioranza di non sapere cosa significhi "smantellare l’ospedale. A questa politica – ha affermato – noi diciamo no mentre riscontriamo l’immobilismo del sindaco e dell’amministrazione comunale". Andrea Pisani ha invece sottolineato come il presidente della commissione sanità Nazzareno Salerno sia interessato "solo all’ospedale di Tropea. La nostra manifestazione – ha concluso – non vuole essere un’alternativa a quella del comitato Pro-Serre".

 (articolo pubblicato si Il Quotidiano della Calabria)

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mini antonio_altamuraCon l'operazione "Luce nel bosco" la Dda di Catanzaro ha ricostruito circa vent'anni di faide di 'ndrangheta nel territorio delle Preserre vibonesi e dell'Alto Mesima, in particolare nei comuni di Gerocarne, Soriano, Sorianello, Acquaro, Dasà, Arena, Vazzano e Pizzoni. L'epicentro di tutto sarebbe la frazione Ariola, e a capo della "società" di Gerocarne sarebbe stato Antonio Altamura (foto), 65enne già arrestato nell'operazione "Crimine", che è lo zio di Michele Altamura, ex sindaco di Gerocarne arrestato oggi con l'accusa di associazione mafiosa. La carriera politica di Altamura, secondo i magistrati catanzaresi, sarebbe stata attentamente pianificata dallo zio presunto boss, e la sua candidatura a sindaco sarebbe stata il frutto di un accordo interno alle varie famiglie appartententi al "locale" di 'ndrangheta sgominato con l'operazione di oggi. Prima assessore e poi sindaco, Altamura avrebbe fornito il suo supporto alle cosche "avvalendosi del suo ruolo istituzionale". Le 'ndrine, quindi, sarebbero così riuscite facilmente ad infiltrarsi nella gestione degli appalti pubblici del comune di Gerocarne.

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mini polizia-di-statoSono in corso da stamattina 30 arresti tra Calabria, Piemonte e Toscana, tutti mirati a sgominare le cosche operanti nelle Preserre vibonesi con base ad Ariola di Gerocarne. L'operazione, coordinata dalla Dda catanzarese ed eseguita dagli agenti della Squadra Mobile del capoluogo, dovrebbe fare luce su molti delitti - tra cui anche sequestri di persona - avvenuti negli ultimi vent'anni proprio nella zona delle Preserre. I 30 soggetti a cui è indirizzato il provvedimento di custodia cautelare in carcere sono accusati, tra le altre cose, di associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni e alla turbativa di appalti pubblici. Tra gli arrestati, infatti, c'è anche Michele Altamura, 42 anni, ex sindaco di Gerocarne, accusato di associazione mafiosa. L'intera operazione della Dda fa luce, in sostanza, sulla faida che ha insanguinato le Preserre e l'Alto Mesima a partire dai primi anni '90 e fino a pochi anni fa. 

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mini cesa_fini_e_casiniDopo che Pierferdinando Casini, in Calabria qualche giorno fa, ha ribadito in via generale che l'Udc è fedele alle alleanze, glissando però sulla specifica situazione calabrese, il suo braccio destro Lorenzo Cesa ha spiazzato tutti sparigliando le carte delle prossime elezioni comunali catanzaresi, e annunciando che il Pdl nel capoluogo calabrese è ormai un ex alleato e che in campo ci sarà un candidato del Terzo Polo. Si prepara dunque a Catanzaro un asse tra Udc, Fli e l'Mpa di Agazio Loiero.  

"Siamo delusi e amareggiati da quello che e' capitato a Catanzaro perche' un sindaco appoggiato da noi che ha avuto il 65% dei voti non puo' fare quello che ha fatto. E' un gesto che non ci e' piaciuto e che incidera' sulle scelte che l'Udc fara' in questa citta'''. Sono le parole che il segretario dell'Udc, Cesa, ha detto ai giornalisti a Catanzaro, sulla situazione al Comune dopo le dimissioni del sindaco Michele Traversa, del Pdl

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mini manifestazione_ospedaleRiceviamo e pubblichiamo: 

"A chi pensava che il Comitato civico Pro-Serre fosse andato in soffitta rispondiamo con un rinnovato e più concreto impegno. Gli attivisti del comitato stanno mettendo in cantiere nuove e più importanti iniziative, che culmineranno l’11 febbraio con uno sciopero generale, a cui tutta la cittadinanza sarà chiamata a partecipare per dare un segnale forte a quella politica che sembra essersi dimenticata di questo territorio. Serra San Bruno conta ben 2 consiglieri regionali, di cui uno di maggioranza che ricopre la carica di presidente della Commissione sanità; la provincia di Vibo Valentia a sua volta conta ben 4 consiglieri regionali ed 1 assessore, ma nonostante ciò sembra un territorio senza alcuna rappresentanza politica.

 I tagli previsti dal piano di rientro sembrano voler colpire e affondare le Serre. La media dei posti letto nelle province di Reggio, Cosenza, Crotone e Catanzaro è di circa 2,8pl per 1000 abitanti mentre a Vibo questa media sfiora l’ 1,4pl per 1000 abitanti. Ciò è anomalo soprattutto se si mettono a confronto le province di Crotone e Vibo Valentia, che sono molto simili sia come estensione del territorio che come densità di popolazione. Se poi analizziamo le conseguenze del decreto 106 del Commissario ad acta Scopelliti ci accorgiamo di avere a che fare con dei conti puramente ragionieristici, che non tengono in considerazione le pessime condizioni della viabilità, soprattutto nei mesi invernali, e l’ inesistenza di servizi pubblici di trasporto. Non si è nemmeno tenuto in considerazione l’aumento della migrazione sanitaria verso le altre province della regione, a cui gli utenti saranno costretti a ricorrere per prestazioni che non sono più effettuate nel P.O. di Serra San Bruno. La migrazione verso altre strutture fa salire vertiginosamente la spesa sanitaria. Alla luce di ciò non si può che essere fortemente critici con tali scelte che porterebbero allo smantellamento di un presidio ospedaliero, quale è il “San Bruno” che ha sempre fornito ai cittadini del comprensorio prestazioni sanitarie qualificate. Il Comitato, che sembra ormai in questo comprensorio l’unica forza che tiene accesa la voce della protesta, sente il dovere di lottare per non far morire l’ospedale, perché esso rappresenta l’ultimo baluardo di civiltà ed un’eventuale chiusura segnerebbe il crollo di una cittadina che ormai versa in una situazione a dir poco critica. Al problema dell’ospedale, infatti, si affiancano problemi altrettanto gravi.

La questione rifiuti è giunta ormai ad un punto di non ritorno dopo che l’isola ecologica, situata nella strada statale verso Mongiana, è stata trasformata in una vera e propria discarica. Qui i rifiuti non vengono più differenziati, inoltre per la loro abbondanza, non possono essere neppure stipati negli appositi contenitori ma sono lasciati in maniera indistinta per terra, e così facendo il percolato si infiltra nel terreno avvelenandolo, e nei giorni di pioggia si versa direttamente nel vicino fiume. Tutto questo avviene in un silenzio assordante da parte delle istituzioni e in barba a qualsiasi norma di tutela del territorio e di salute pubblica.
Per quanto riguarda l’acqua sporca che con puntualità sgorga dai rubinetti dei cittadini serresi , sembra non siano iniziate, o per lo meno non abbiano avuto successo, le ricerche che il sindaco avrebbe dovuto “affidare ai boscaioli” della zona così come promesso nei comizi elettorali. E’ da ricordare che, in campagna elettorale, questo comitato aveva proposto un documento ai quattro candidati a sindaco, che prevedeva: la dichiarazione della non rilevanza economica del servizio idrico che avrebbe aperto le porte ad un distacco da So.ri.cal.; la richiesta di rimborso per gli aumenti illegittimi effettuati dalla stessa So.ri.cal.; infine la pubblicazione delle analisi dell’acqua che fino ad oggi sono praticamente sconosciute al popolo serrese. A non firmare quel documento allora fu proprio l’attuale sindaco di Serra San Bruno, che proprio in questi giorni ha rinunciato a tutte le azioni legali già intraprese dal comune contro Sorical in cambio di uno sconto di 30mila euro sui debiti. Il comitato invita i cittadini ad una riflessione attenta su queste problematiche, per non farsi ancora una volta sottomettere dalla rassegnazione, o dal pensare che l’unica speranza possano essere le istituzioni, e perché finalmente tutti scendano in campo a rivendicare il diritto ad un futuro più giusto nel quale la nostra cittadina abbia la dignità che per la sua storia e la sua gente merita".

Davide Schiavello (Comitato Pro-Serre)

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Martedì, 17 Gennaio 2012 16:09

Vibo, si apre stasera la stagione teatrale

mini annamaria_guarnieriGrande attesa per lo spettacolo che stasera sancirà l’apertura della stagione Teatrale 2012 per il Comune di Vibo Valentia. Un inizio affidato ad una grande protagonista della scena italiana, l’attrice Annamaria Guarnieri (foto), che interpreterà il ruolo di Eleonora Duse nello spettacolo di Ghigo de Chiara “Eleonora ultima notte a Pittsburgh” diretto dal regista Maurizio Scaparro, in cui la diva e divina rievoca la sua straordinaria e leggendaria esistenza. Prima dello spettacolo serale, che avrà inizio alle ore 21.00, e per cui sarà ancora possibile acquistare, al botteghino del cinema Teatro Moderno, gli ultimi biglietti al costo di 10 euro (fino ad esaurimento posti), la giornata all’insegna del Teatro inizierà alle 11 stamattina, con l'incontro dell’attrice Annamaria Guarnieri con i ragazzi rappresentanti dei Licei coinvolti nel progetto, voluto dal Sindaco Nicola D’Agostino, che attenderanno l’attrice presso il Liceo Classico “M.Morelli”. 

Sola, stanca, disincantata. E’così che si presenterà  la “divina” Duse ritratta in Eleonora, ultima notte a Pittsburgh di Ghigo De Chiara. Un appuntamento, il primo di una ricca stagione, che non è solo  spettacolo, ma  si trasforma in rendez-vous con la storia.

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mini RiccardiIl ministro all'Integrazione Andrea Riccardi arriva a Rosarno, invitato dal sindaco della città che il 7 gennaio 2010 fu teatro della rivolta degli immigrati e degli scontri tra stranieri e rosarnesi. A due anni da quegli eventi, resta vivo il problema della ghettizzazione, dello sfruttamento, del lavoro nero e sottopagato. Gli immigrati continuano ad arrivare a Rosarno, 1500 all'anno, e alcuni di loro, africani, a due anni dalla rivolta hanno scritto una lettera aperta ai rosarnesi. Per ringraziare dell'ospitalità, dire che i rosarnesi non devono avere paura di loro, e che "dobbiamo parlarci, capirci, e insieme riuscire ad andare avanti". Il ministro Riccardi, stamattina a Rosarno per visitare il campo di accoglienza per gli immigrati in contrada Testa dell'Acqua

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mini leoluca_orlando-bLa rete dei Sindaci del comprensorio del Reventino ha dato immediato seguito all'incontro avuto a Roma giorno 11/01/2012 con il Presidente della Commissione Parlamentare "Errori Sanitari", On. Leoluca Orlando (foto). L'incontro lametino ha avuto luogo alla presenza di circa 18 dei 24 sindaci che fanno parte della Rete grazie all'ospitalità del Sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. Erano tutti muniti di fascia tricolore per simboleggiare il grande senso delle Istituzioni che anima i primi cittadini impegnati nella difesa delle aree interne ed in particolare l’Ospedale Civile di Soveria Mannelli.

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mini 260px-Simbolo_Rifondazione_creato_con_Paint.netRiceviamo e pubblichiamo

"Sono trascorsi otto mesi da quando l’attuale amministrazione comunale di centrodestra, guidata dal sindaco, Bruno Rosi, ha vinto le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. Ed in questi otto mesi di governo, la coppia formata da Rosi – Salerno, ha disatteso gli impegni presi in campagna elettorale. Pur essendo coscienti e consapevoli del fatto che, in meno di un anno, è difficile risolvere le problematiche presenti in città, il primo cittadino dovrebbe rendersi conto che, la sua maggioranza, non sta facendo alcunché per migliorare l’immagine della nostra cittadina. Anzi, i problemi piuttosto che diminuire, aumentano di giorno in giorno. E non è necessario vivere nei palazzi del potere per rendersi conto del fallimento di questa amministrazione comunale. Basterebbe soltanto vivere il quotidiano per capire che le tante difficoltà già presenti in passato (acqua, rifiuti, randagismo, tanto per citarne qualcuno) ad oggi permangono e, in alcuni settori, si sta addirittura facendo passi indietro. Ma andiamo al dunque. Con una delibera datata mercoledì  11 gennaio, il Comune avrebbe rinunciato ai giudizi pendenti con la Sorical (la società che gestisce gli acquedotti calabresi) in cambio di uno sconto di 30mila euro sui debiti. Il Comune, infatti, sarebbe in debito con la Sorical per un importo pari a 321 mila euro e, così facendo, il debito scenderebbe a 291 mila. Quindi, la Sorical concede al Comune uno sconto sulla somma che quest'ultimo dovrebbe versare alla società e l' ente, in cambio, rinuncia ai giudizi in corso contro la Sorical. Quali sono i motivi di questa operazione? Perché il sindaco Rosi e la sua maggioranza hanno rinunciato ai giudizi pendenti con la Sorical alla misera cifra di 30.000 euro (dei 321mila totali)? Già nei mesi scorsi, avevamo invitato il sindaco Rosi a chiudere ogni rapporto con la Sorical o, quantomeno, ad avviare un processo di distaccamento che si possa attuare in un determinato lasso di tempo. Il sindaco, invece, né si è degnato di rispondere alle nostre richieste, né tantomeno sembra si stia adoperando per far si che questa collaborazione si concluda nel più breve tempo possibile. Noi, come Rifondazione Comunista - Giovani Comunisti abbiamo più volte ribadito la nostra posizione: bisogna chiudere ogni rapporto con le società private e tornare ad una gestione pubblica del servizio idrico. È impensabile, ma soprattutto inaccettabile che, ad oggi, l’acqua che sgorga dalle nostre case sia maleodorante e nessuno interviene per cercare di risolvere il problema. Per questo motivo, ci chiediamo perché affidare il servizio ad una società che, come tante altre, pensa soltanto ad aumentare i profitti, disinteressandosi dei bisogni della gente?"

 

Alessandro De Padova
Responsabile serrese del Partito della Rifondazione Comunista

 

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