Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
SERRA SAN BRUNO - Nasce la Casa della Cultura ''Sharo Gambino'', dalla volonta' della famiglia Gambino di mettere a disposizione della collettivita' il patrimonio ereditato dallo scrittore calabrese e di proseguire il suo percorso di quotidiana diffusione della cultura e dei valori di legalita' e giustizia sociale. Facendo tesoro dell'enorme lavoro di ricerca, documentazione e divulgazione portato avanti da Gambino nell'arco della sua esistenza, l'idea della Casa della Cultura sta prendendo forma con la creazione di un'associazione per lo sviluppo della cultura e del territorio. Tra gli scopi della Casa della Cultura, che non ha finalita' di lucro ne' politiche, c'e' la costituzione di un osservatorio permanente che si occupi di cultura, legalita', servizi sociali, ambiente, turismo, lavoro.
Sbarca in formato elettronico uno dei capolavori del compianto scrittore calabrese Sharo Gambino. “Vizzarro”, edito da Rubbettino, è ora disponibile, oltre che in formato cartaceo, anche in ebook al prezzo di 7,99 euro. L’operazione commerciale della casa editrice calabrese ha quindi permesso al libro di Gambino di raggiungere gli scaffali elettronici di numerose librerie on-line, rendendo maggiormente disponibile al pubblico uno dei maggiori scritti letterari sul periodo del brigantaggio. Francesco Moscato, il protagonista, detto Ciccio, è un giovane di umilissime origini, nato nella parte più povera e miserabile dell’entroterra calabrese. Cresce forte e robusto, adatto alla fatica dei campi, e subito si mostra insofferente del suo destino. Destino che lo accomuna a tanti altri calabresi che allora vivevano una vita grama perché «tutto era baronale sulla terra - scrive Gambino - e bisognava pagare una tassa sulle sorgenti d'acqua ed una sull'acqua piovana». Gambino, prende per mano il lettore e lo conduce via via attraverso una serie di eventi che raccontano la storia del suo paesano (lo scrittore, serrese d’adozione, era originario di Vazzano, in provincia di Vibo Valentia) che «non fu un emulo di Robin Hood, né un Angiolillo (Angelo Duca), né un Vardarelli. Non rubò mai al ricco per donare al povero». Fu, invece, un brigante, un figlio di un popolo sempre sofferente e subalterno che in un primo momento si mise al servizio dei baroni e poi dei Borbone; entrambi se ne servirono per poi scaricarlo definitivamente quando incominciò a dare fastidio o non serviva più. L’introduzione all’opera è di Enzo Ciconte.
(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)
SERRA SAN BRUNO – “Sole nero a Malifà” è una delle opere più rappresentative di Sharo Gambino, scrittore e giornalista calabrese, nato a Vazzano ma trapiantato nel popoloso centro montano, scomparso nell’aprile del 2008. Il romanzo, pubblicato per la prima volta nel lontano 1965, è stato oggetto di ristampa da parte della casa editrice Rubbettino. Ambientato a Ragonà e Cassari, frazioni di Nardodipace, "Sole nero a Malifà" narra la vicenda umana di un giovane, Gesuino, il cui nome rappresenta la metafora del destino al quale va incontro la gente, quella di fine anni ’60, sopraffatta dalla miseria e dalla povertà. Anche quest’anno, l’istituto d’istruzione superiore “Luigi Einaudi” di Serra San Bruno, ha riproposto il premio “Sharo Gambino”, che tra i tanti obiettivi, ha anche quello di promuovere tra i giovani la lettura e la conoscenza dell’autore, la cui opera, ispirata alla realtà della Calabria e dell’Italia meridionale, merita di essere adeguatamente diffusa e apprezzata per “l’alto valore del suo messaggio culturale e per il posto occupato da Gambino, serrese d’adozione, nella letteratura meridionale del ’900”. Nei giorni scorsi, infatti, presso l’aula magna dell’istituto, si è tenuto un dibattito durante il quale è stata ricordata la figura del celebre scrittore meridionalista. Presenti i familiari del poeta, il dirigente scolastico, prof. Tonino Ceravolo; il prof. Vito Teti, ordinario di Etnologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, oltre ovviamente agli studenti della scuola. Dopo un breve dibattito incentrato maggiormente sulla figura dello scrittore, si è proceduto alla premiazione dei migliori elaborati: per il biennio, sono stati premiati Miriam Riggio e Federica Pollicino; mentre il primo premio è andato a Bruno Scopacasa. Per quel che riguarda il triennio, invece, il secondo posto se lo sono aggiudicate Ilenia Zangari e Angela Roti; mentre il primo premio è andato, per il secondo anno consecutivo, allo studente Giampaolo Cirillo.
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