mini alaco schiumaRiceviamo e pubblichiamo: La nostra terra calabrese è da sempre terra di prodigi, di meraviglie e di veri e propri miracoli, ma nel caso dell’acqua di rubinetto della provincia di Vibo si verifica quotidianamente, da molti anni un evento che l’intera cittadinanza contempla sempre più attonita. La totalità della popolazione che vive nei paesi serviti dall’Alaco, evita infatti accuratamente e da lungo tempo, di bere l’acqua del rubinetto, includendo nel termine “popolazione” anche i certificatori della potabilità, che dovrebbero farlo almeno allo scopo di essere considerati minimamente credibili. Nessuno, quindi, beve l’acqua “potabile”

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Domenica, 19 Maggio 2013 14:28

Lamezia, 36 condanne per il clan Giampà

mini tribunale136 richieste e 36 condanne, con risarcimento alle parti civili, incluso il comune di Lamezia. Il giudice per le udienze preliminari di Catanzaro, Giovanna Mastroianni, ha confermato l’impianto accusatorio a carico degli imputati nel processo nato dall’operazione "Medusa" del 26 giugno 2012. Condotta dalla Dda catanzarese, l'inchiesta ha portato all’individuazione di esponenti di spicco e gregari del clan Giampà di Lamezia. Con accuse che vanno dall’associazione mafiosa all’estorsione, passando per i reati di estorsione, usura, danneggiamento, detenzione abusiva di armi e favoreggiamento. La condanna più alta, 13 anni e 8 mesi, è stata comminata ad Aldo Notarianni, ritenuto la figura apicale della cosca. 12 anni al capo del gruppo criminale, Francesco Giampà, detto "il professore". Sei anni e otto mesi al figlio Giuseppe Giampà, diventato collaboratore di giustizia, e cinque alla moglie, Pasqualina Bonaddio. Per gli altri imputati coinvolti le pene variano dai dieci anni all’anno e otto mesi di reclusione.

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Lunedì, 11 Febbraio 2013 14:45

La neve paralizza Cassari di Nardodipace

 

mini cassariNARDODIPACE - Ormai, i cittadini della frazione Cassari di Nardodipace, sembrano averci presa l'abitudine. Sono consapevoli del fatto di vivere in uno dei paesi di più poveri d' Italia. Così come sono perfettamente convinti del fatto che «ogni qualvolta c’è una tempesta» la zona rimane «isolata a sé stessa. Nella giornata di sabato - si legge in una nota a firma di un gruppo di cittadini - per sette ore è venuta a mancare l'energia elettrica. Lo scorso anno Cassari è rimasta isolata e senza elettricità per oltre 15 giorni, con grossi rischi per i bambini e gli anziani. L' Enel, in questa cittadina, si ricorda solo quando deve inviare bollette salate che partono dai mille euro e superano in alcuni casi oltre i sette mila euro, con danni particolari a chi non sa leggere o smarrisce qualche bolletta». 

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mini 17400-pd_manifestazione2Pochi giorni fa il monito di Bersani era arrivato minaccioso come una nuvola pronta alla tempesta nel già agitato cielo di dicembre: “Non sono candidabili alle primarie del Pd per Senato e Camera, i parlamentari europei, i sindaci dei Comuni con più di 5mila abitanti, i Presidenti di Provincia e di Regione, gli assessori e i consiglieri regionali in carica, salvo deroghe motivate”. Quindi, secondo quanto stabilito dalla consulta nazionale del Partito Democratico in previsione delle primarie del 29-30 dicembre utili alla nomina dei candidati in Parlamento, rimangono fuori anche in Calabria diversi pezzi da novanta che già rivestono cariche politiche di rilievo.

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mini mpa_serraRiceviamo e pubblichiamo:

Un Movimento  come il Nostro che, mira alla difesa del territorio, alla valorizzazione delle professionalità ed alla tutela dei diritti dei singoli,  non poteva rimanere indifferente rispetto a quanto sta avvenendo nella  gestione politico-amministrativa del Parco Regionale Naturale delle Serre Calabre. Dagli ultimi avvenimenti, si palesa un certo cambiamento di quelli che dovrebbero essere gli obiettivi statutari dell’Ente; da Ente di gestione di area protetta ad agenzia di lavoro temporaneo. In particolare, le procedure relative alle ultime selezioni degli esperti per l’esecuzione delle attività richieste dall’Avviso Pubblico “Progetto 2BPARCKS” non brillano certo per trasparenza ed imparzialità.

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mini 2012-03-24_21.00.35SERRA SAN BRUNO - Continua la pacifica occupazione, da parte del comitato civico Pro-Serre, dei locali della casa comunale della cittadina bruniana e con essa continuano a rimanere invariate anche le condizioni che gli occupanti pongono affinché il presidio sia sciolto, tenendo duro ai vani, e forse anche un po' sterili, tentativi da parte dell'amministrazione comunale per trovare un compromesso; ma andiamo con ordine.

Oggi intorno alle 13.00 un gruppo di manifestanti, come atto culmine dell'imponente manifestazione svoltasi durante la mattinata, ha occupato il municipio di Serra San Bruno; le richieste sono chiare: ospedale generale per Serra, senza se e senza ma, con conseguente modifica dei decreti 18/2010 e 106/2011 del commissario ad acta alla Sanità, Giuseppe Scopelliti;

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mini SIMBARIO_1SIMBARIO - «Gli avvocati che ci hanno fatto firmare devono rendere conto della loro azione legale. Vogliamo capire perché l’Enel continua ad inviarci lettere di rimborso spese di circa 600 euro». Non si placa ancora la polemica dei cittadini-utenti chiamati a pagare dall’Enel le spese legali derivanti dalla sentenza n. 350/09 del Tribunale di Vibo Valentia. Il contenzioso degli utenti nei confronti dell’ente distributore di energia, riguarderebbe le oramai note richieste di risarcimento danni presentate da molti avvocati al Giudice di Pace di seguito il black-out elettrico del 28 settembre 2003. Sempre su questa testata, il 21 dicembre scorso, dopo aver raccolto le dichiarazioni di Marco Martino (Udc) e Mimmo Russo (segretario Ugl Vibo), s’era detto che nel comune di Capistrano, in merito alle suddette richieste di rimborso, era stata smascherata una vera e propria speculazione legale. Infatti, alcuni cittadini avrebbero dichiarato di essere stati chiamati a versare la loro quota per le spese legali nonostante non avessero mai firmato nessuna procura di rappresentanza. Di seguito al disagio creato allora dall’Enel, furono in tanti a preoccuparsi di fare ricorso all’ente. Come ricordavamo nell’articolo pubblicato il 21 dicembre, in alcuni casi l’incresciosa vicenda si sarebbe risolta con un semplice fax di richiesta di indennizzo inviato dall’utente all’Enel, dopo che l’ente ebbe informato gli utenti con un comunicato nazionale. Se la soluzione per molti fu l’invio di un semplice fax, ci si chiede come mai tanti legali si siano prodigati a presentare richiesta di rimborso al Giudice di Pace piuttosto che consigliare ai cittadini di rivolgersi direttamente all’ente. Per i simbariani quindi al danno si aggiunge la beffa. Nonostante il disagio che le attività commerciali subirono col balck-out, i richiedenti del rimborso hanno ricevuto una lettera da parte dell’Enel che così recita: «Con la sentenza indicata in oggetto, il Tribunale di Vibo Valentia ha riformato la decisione del Giudice di Pace di Serra San Bruno, rigettando la Sua richiesta di risarcimento di presunti danni a seguito del black-out nazionale del 28/9/2003 e condannandola alla rifusione delle spese legali». I cittadini pertanto chiedono delucidazioni ai legali (scomparsi) che hanno impugnato le loro richieste, dato che gli stessi sembrerebbero molto esaurienti in fatto di spiegazioni preliminari ma per nulla esaustivi nell’argomentare le conclusioni.

(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)



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Martedì, 13 Dicembre 2011 12:09

Scarcerato Salvatore Pasquino

Avv Lele_masciariScarcerato Salvatore Pasquino, il 35enne di Mongiana che era stato arrestato nei giorni scorsi dagli agenti del locale commissariato di P.S. con l'accusa di danneggiamento aggravato, minacce e porto di armi atte ad offendere, reati che avrebbe commesso nei confronti della ex moglie. Stamattina a Vibo Valentia si è celebrato il processo per direttissima: il Tribunale (presidente Giancarlo Bianchi) ha accolto le richieste del legale di Pasquino, l'avvocato Raffaele Masciari (foto), scarcerando il 35enne, a cui è stato imposto l'obbligo di dimora a Mongiana con il permesso di attraversare la cittadina della certosa per recarsi al lavoro. Il Pm aveva richiesto per Pasquino la misura cautelare in carcere. Il processo è stato rinviato a marzo 2012. 

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