Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Il Vizzarro.it a partire da oggi pubblica una rubrica fotografica settimanale dal titolo "Il Prisma" a cura di Filippo Rachiele.
La copertina della rubrica si intitola "Pianoforte".
"C'è a chi piace suonare, a chi cantare e a chi scrivere libri a me piace scattare foto...".
Di seguito la nota stampa del Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”:
SERRA SAN BRUNO – Il comitato cittadino per l’acqua pubblica, un movimento nato dal basso e confluito nel comitato civico Pro-Serre, non indietreggia di un centimetro sulla lotta per la pubblicizzazione dei servizi idrici. Per fare il punto della situazione e rilanciare la battaglia dei comitati civici in difesa del territorio gli attivisti locali hanno convocato un incontro con i giornalisti tenutosi ieri nella nuova sala dell'associazione culturale Il Brigante. I componenti del comitato hanno sottolineato come la situazione dell’acqua pubblica, dopo i referendum del 12 e 13 giugno 2011, non soltanto non è mutata ma addirittura peggiorata e la scelta del popolo italiano sembra essere stata disattesa. Gli attivisti locali hanno sottolineato, in particolare, come le scelte dell'amministrazione comunale sull'acqua siano "inaccettabili dal punto di vista politico e morale, perchè contrarie agli interessi dei cittadini, che non vengono tutelati sia per i danni alla salute pubblica e sia per l'acqua pagata come potabile quando non lo è, e favorevoli invece a Sorical che fa profitti sulla nostra acqua". Ha introdotto l'incontro Sergio Pelaia, che ha ricordato la situazione di dipendenza dal "sistema Alaco" creato da Sorical e Veolia, e ha stigmatizzato il mancato distacco, promesso in campagna elettorale dal sindaco Bruno Rosi che "ha svenduto gli interessi del territorio a Sorical". Il riferimento è alla convenzione con la quale a fronte di un debito di circa 300 mila euro, il Comune di Serra, per ottenere uno sconto di 30 mila euro, ha rinunciato alle cause legali con le quali aveva chiesto i danni all’immagine alla Sorical, rea di non aver fornito acqua potabile per lunghi periodi. Per Sergio Gambino "l’acqua che arriva nei rubinetti è avvelenata e una parte delle istituzioni probabilmente sta facendo delle indagini serie, nella speranza che molte cose vengano alla luce. Nella memoria di tanta gente del posto quel luogo è sempre stato una discarica abusiva dove si riversava di tutto". Secondo il presidente del comitato civico Pro-Serre, Salvatore Albanese, "quello che arriva nelle nostre case non è acqua ma un liquido giallo e maleodorante, si tratta di fanghi malamente smaltiti. La questione Alaco è poco chiara, fin dalla fase in cui il bacino è stato riempito senza essere adeguatamente bonificato, già per questo è una minaccia per la salute di quasi 400.000 utenti". Secondo Gianni Di Leo, del coordinamento regionale acqua pubblica 'Bruno Arcuri' "siamo vicini agli amici di Serra che hanno formato uno dei comitati più attivi sul territorio. Sulla questione acqua in Calabria manca totalmente il controllo da parte dei cittadini, che non hanno la possibilità di sentire una controparte rispetto a Sorical. Non c’è gestione democratica di un bene che è della comunità. Le tariffe sono illegittime, perché determinate con atti regionali: 3 sentenze della Corte costituzionale hanno sancito che competenza per le tariffe è solo del Cipe nazionale. Lo denunciamo da anni. Ieri resa pubblica la relazione della Corte dei Conti regionale, sull’acqua stesse nostre conclusioni. Ci vuole una gestione partecipata: i cittadini devono poter avere contezza delle verifiche sull’acqua. I sindaci devono chiedere chiarezza sulle bollette pagate e non dovute". Dello stesso avviso anche Alfonso Senatore: "E' necessario - ha detto - rafforzare il senso di comunità attraverso la salvaguardia dei beni comuni. Siamo riusciti a creare e rafforzare delle reti, è cresciuta la partecipazione dei cittadini, che se le cose non vanno bene hanno il diritto-dovere di controllare, anche perché il controllo della politica è sempre deficitario in Calabria. Serra è un’esasperazione della situazione calabrese. Su Alaco sono state denunciate cose gravi. Qui non è più solo questione di affari economici, ma è in gioco la salute dei cittadini".
Un lungo filo nero che si dipana per quasi tre lustri. Un filo, con il quale vengono tessute trame impiegate per nascondere la verità. Una lunga sequenza di fatti che, intrecciandosi, formano il ginepraio nel quale si perde la verità su alcuni degli episodi più misteriosi della storia d’Italia. La morte del presidente dell’Eni, Enrico Mattei, la scomparsa del giornalista dell’ Ora di Palermo, Mauro De Mauro, il massacro, all’Idroscalo di Ostia, dello scrittore Pier Paolo Pasolini. E’ una ricostruzione attenta, dettagliata, meticolosa, quella che Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, con l’ausilio del materiale documentale proveniente dall’inchiesta condotta dal pm Vincenzo Calia, mettono insieme, in “Profondo Nero”, Chiarelettere editore. Un volume avvincente, che prende le mosse dalla morte di Enrico Mattei, avvenuta nel 1962 in seguito alla caduta dell’aereo sul quale viaggiava. Un fatto strano, anomalo, troppo frettolosamente archiviato come semplice incidente. Eppure, fin dai giorni successivi a quel tragico 27 ottobre 1962, le voci che circolano parlano di sabotaggio. Un’ipotesi tutt’altro che improbabile. Il dinamismo di Mattei aveva creato, infatti, le condizioni perche in tanti ne potessero desiderare l’uscita di scena. Nel corso degli anni, più volte, è stata avanzata l’ipotesi che dietro il disastro aereo ci fosse la mano delle Sette sorelle o dei servizi segreti americani o inglesi. In “Profondo Nero”, invece, viene riproposta una pista interna, tutta italiana. E proprio la scoperta di questa pista e dei suoi occulti manovratori, sarebbe all’origine della misteriosa scomparsa del giornalista Mauro de Mauro. Secondo gli autori, impegnato nella sceneggiatura per un film di Francesco Rosi che doveva ricostruire gli ultimi giorni di vita di Mattei, De Mauro avrebbe scoperto i registi del sabotaggio all’aereo di Mattei, partito da Catania e caduto nella campagne di Bascapé, nel pavese. Una scoperta che sarebbe costata la vita, anche, a Pier Paolo Pasolini che, in uno degli appunti, misteriosamente spariti, di “Petrolio”, il romanzo rimasto incompiuto, avrebbe tracciato il volto degli oscuri manovratori dei più inquietanti episodi della vita pubblica italiana. La scomparsa e l’uccisione di De Mauro e Pasolini sarebbero quindi tenuti insieme dalle inconfessabili verità legate all’uccisione di Mattei. Un assassinio, quello del presidente dell’Eni, che avrebbe spostato l’asse della storia, condizionando la vita pubblica italiana fino ai nostri giorni.
Titolo: Profondo nero
Autore: Giuseppe Lo Bianco - Sandra Rizza
Editore: Chiarelettere
Pagine 295
Prezzo: € 14,60
Assegnata al Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua la menzione speciale del premio “Personaggio Ambiente 2011”. Di seguito la nota del Forum.
Domenica 29 gennaio alle 17,30 a palazzo Chimirri si terrà un’assemblea pubblica indetta dal Comitato civico Pro-Serre, che sta organizzando nuove forme di protesta contro il forte ridimensionamento in atto all’ospedale di Serra San Bruno. Il decreto 106 del commissario ad acta per il piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, Giuseppe Scopelliti, ha assegnato al nosocomio cittadino soltanto 20 posti letto nel reparto di medicina. Nel corso degli ultimi anni, inoltre, sono stati smantellati reparti fondamentali per il nostro territorio quali Ginecologia-Ostetricia, Chirurgia e Cardiologia. Lo smantellamento dell’ospedale, come la mancanza di molti altri servizi scippati alle Serre, comporterà delle ripercussioni negative anche sul tessuto economico-sociale del comprensorio. Per questo il Comitato civico Pro-Serre sta organizzando, probabilmente per sabato 11 febbraio, uno sciopero generale per protestare contro la politica dei tagli che ha privato il nostro territorio di servizi essenziali. In vista di questa giornata di sciopero, il Comitato ha invitato tutti i commercianti serresi, i sindacati, le associazioni di categoria e le altre realtà produttive e associative del territorio delle Serre, a partecipare all’assemblea che si terrà domenica 29 gennaio nei locali di palazzo Chimirri a Serra San Bruno.
Nell’intento di coagulare e di sollecitare tutti quanti abbiano la possibilità di migliorare la preoccupante condizione in cui versa il Comprensorio delle Serre, il Comitato ha invitato all’assemblea pubblica anche i sindaci della zona, con l’intento di individuare le priorità che possono costituire una piattaforma di rivendicazioni sociali per il rilancio di un territorio ormai abbandonato da tutti. La riunione sarà aperta a chiunque voglia apportare il suo contributo, così come i suoi intenti non vogliono essere di parte. L’unico obiettivo dei promotori è quello di avviare un percorso condiviso teso a ridare dignità ad un territorio emarginato e indifeso ed ai suoi cittadini.
Facciamo sentire la nostra voce, per il futuro dei nostri figli.
Comitato civico Pro-Serre
Di seguito pubblichiamo integralmente il decreto del Presidente della Repubblica con cui è stato sciolto il Consiglio comunale di Nardodipace e la relazione del ministro dell'lnterno Anna Maria Cancellieri contenente le motivazioni del provvedimento.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel comune di Nardodipace (Vibo Valentia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 27 e 28 maggio 2007, sussistono forme di ingerenza della criminalita' organizzata, rilevate dai competenti organi investigativi;Da un lato la Regione, con l'assessore al Bilancio Giacomo Mancini (foto), annuncia di aver liquidato i pagamenti di Lsu e Lpu, esprimendo soddisfazione per aver garantito un sereno Natale anche ai precari calabresi, dall'altro due importanti organizzazioni sindacali, la Cisl e la Uil, attaccano spiegando che "non è possibile lavarsi la coscienza sbloccando le somme relative al solo mese di ottobre 2011". Di seguito la nota diffusa dalla segreterie regionali dei sindacati in questione. "Non possiamo che esprimere profondo rammarico per la retrocessione nell’agenda del Governo calabrese della problematica dei circa 5000 lavoratori LSU e LPU in attesa di risposte concrete circa il loro futuro. Infatti, dopo l’incontro del 2 novembre con il Presidente Scopelliti e gli Assessori Mancini e Stillitani, ci era sembrato giunto il momento in cui una sinergia si sarebbe potuta esprimere nel sostegno alla vertenza di tanti calabresi, con la politica che finalmente condivideva il percorso tracciato dalle organizzazioni sindacali per lo svuotamento di un così ampio bacino di precariato. Ma registriamo che quegli impegni non sono più tra le priorità dell’esecutivo regionale, forse più attento al riposizionamento dovuto al cambio della guardia del governo nazionale o con lo sguardo egoisticamente proteso sulle vicende catanzaresi. Nel frattempo, le vite di 5000 famiglie calabresi tornano nell’ombra, né può servire a lavarsi la coscienza lo sblocco dei fondi necessari al pagamento dei sussidi del Lavoratori di Pubblica Utilità relativi al solo mese di ottobre 2011 e le integrazioni salariali per i soggetti impegnati in Lavori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità relativi al solo mese di settembre 2011, anziché l’erogazione di tutte le quattro mensilità arretrate secondo le garanzie fornite il 2 Novembre dall’Assessore Mancini. Inoltre, lo sforzo apprezzabile dell’Assessorato al Lavoro di retribuire in tempi celeri, seppure di un’unica mensilità, gli LSU e LPU rischia di essere frustrato dalla lentezza della burocrazia del Bilancio che coinvolgerà a sua volta anche le amministrazioni comunali, mancando così l’obiettivo di assicurare anche un minimo di serenità almeno nel periodo delle festività natalizie. Sottolineammo, dunque, la necessità di rivedere le modalità con cui si dialoga tra le rappresentanze dei lavoratori e il versante istituzionale: occorre potersi fidare delle parole e delle tempistiche degli impegni assunti ai tavoli di negoziato da parte di autorevoli membri della giunta regionale. In questo ritrovato contesto deve diventare prioritaria per tutti la ripresa immediata della trattazione della problematica complessiva degli LSU/LPU riattivando il tavolo governativo, ora che si è chiarito il nuovo quadro politico, per realizzare il disegno di una possibile e quanto mai auspicabile stabilizzazione di 5000 precari".
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