mini premiomastrubrunuE' in programma per sabato prossimo, 15 novembre, alle ore 17, presso il salone di palazzo Chimirri, il concorso poetico “Premio Mastru Brunu”, in ricordo del celebre poeta e scalpellino serrese, organizzato dalla sede locale della Pro Loco in collaborazione con la Rivista Santa Maria. Nella giornata di lunedì, intanto, sono scaduti i termini di presentazione delle poesie: 38, complessivamente, sono stati gli autori che hanno aderito all’iniziativa per un totale di circa 60 componimenti poetici, ognuna delle quali comprende quattro categorie, in base al tema oggetto dell'opera, cosi suddivise: religione, satira, natura, amore. Positivo dunque il riscontro di richieste di partecipazione al concorso, organizzato in questa sua prima edizione dalla Pro Loco di Serra San Bruno, che già nell’ottobre scorso aveva promosso la riuscita “Festa del Fungo” e, contestualmente, ha in cantiere al momento altre importanti iniziative ricreativo-culturali per le imminenti festività natalizie.

Le opere verranno valutate da una giuria di esperti composta dal giornalista de “Il Quotidiano del Sud”, Bruno Vellone; dal professore Franco Gambino, fratello dello scrittore e giornalista Sharo; dal prof. Biagio Pelaia; dal prof. Maurizio Onda; dal prof. Salvatore Luciani e dal giornalista del “Corriere della Calabria”, Sergio Pelaia. Durante la premiazione, inoltre, ci sarà un convegno, nel corso del quale sono previsti gli interventi dei giornalisti Mimmo Stirparo e Maurizio Onda, dei professori Franco Gambino e Ulderico Nisticò e del dott. Biagio Pelaia. Modererà i lavori la scrittrice Daniela Rabia. Previsti anche intermezzi musicali ad opera del cantautore Michele Vinci, dopodiché la serata si concluderà con la premiazione dei vincitori del concorso.

 

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Martedì, 06 Maggio 2014 14:34

Soriano "festeggia" Filippo

mini filippo_ceravoloSORIANO CALABRO - Non una semplice domenica. Non una giornata come ogni altra. Il 4 maggio, per la comunità sorianese, è una data particolare: quella del compleanno di Filippo Ceravolo, il giovane rimasto vittima in un agguato nell'ottobre del 2012 sulla strada che collega Pizzoni a Soriano. Un ragazzo dal sorriso che tutti stentano a dimenticare.
 
Domenica scorsa, in occasione del suo ventunesimo compleanno, i familiari hanno organizzato una giornata in sua memoria. C'erano proprio tutti nella chiesa di San Martino Vescovo. C'erano i familiari, le autorità, i genitori del serrese Pasquale Andreacchi - barbaramente ucciso da mano ancora ignota -, il mondo della scuola, ma soprattutto tanta, tanta gente comune. Mancava, però, lui. Filippo. Il festeggiato. Che però, rimarrà vivo nel cuore di quanti lo conoscevano.
 
Nonostante il dolore e nonostante la battaglia che papà Martino e mamma Anna stanno portando avanti da quasi due anni, nel giorno più importante per Filippo - quello del suo compleanno - i familiari hanno organizzato una ''festa'' con tutti gli onori. Il dolore, però, è troppo forte. Perchè perdere un figlio ed avere la forza di andare avanti non è da tutti. Martino ed Anna, però, lo stanno facendo. Così come lo stanno facendo le sorelle, Giusy e Maria Teresa.
 
Non ha intenzione di perdonare chi ha ucciso Filippo il papà Martino: «I responsabili - ha detto - devono pagare per quello che hanno fatto. Non abbiamo paura di nessuno. Io li sfido apertamente e affiancherò le forze dell'ordine nell'attività che porteranno avanti».
 
La manifestazione è iniziata con una messa in suffragio celebrata dal parroco di Soriano, don Pino Sergio, e da don Gaetano Currà, il rappresentanza del vescovo, mons. Luigi Renzo. «La morte di un giovane come Filippo - ha detto don Gaetano - deve essere un punto di riferimento per innalzare la nostra voglia di libertà, di dignità e di riscatto. E in questa direzione anche la Chiesa deve fare la sua parte».
 
Al termine della messa, i presenti - a causa delle avverse condizioni meteorologiche - si sono diretti verso il palazzo municipale, dove ci sono stati tutta una serie di interventi. Lia Staropoli, membro dell'esecutivo nazionale del movimento ''Ammazzateci tutti'', ha spiegato i motivi della propria presenza a questo appuntamento: «Abbiamo voluto rispondere a questo grido di aiuto della famiglia Ceravolo - ha detto la Staropoli -. Siamo qui per esortare la comunità e la società civile ad affiancare le forze dell'ordine in questo duro lavoro, affinchè gli assassini di Filippo siano consegnati alla giustizia».
 
Maria Antonietta Napoli, in rappresentanza della famiglia Andreacchi, ha ricordato la storia di Pasquale, ucciso barbaramente alla tenerà età di 18 anni.
 
Anche l'onorevole Angela Napoli, presidente dell'associazione ''Risveglio Ideale'', non ha voluto mancare a questo appuntamento e, per dimostrare tutta la propria vicinanza ai familiari di Filippo, ha consegnato una targa in suo ricordo: «Che il suo sangue sparso produca fiori d'impegno. Alla famiglia Ceravolo, in ricordo di Filippo». 
 
I parenti e gli amici, poi, si sono diretti verso il cimitero di Soriano, per un momento di riflessione e di preghiera. 
 
 
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terremoto1783A Soriano Calabro la terra tremò paurosamente alle ore 20.00 di quel tragico 7 febbraio 1783, quando una forte scossa di terremoto - con un’intensità pari all’undicesimo grado della scala Mercalli - mise letteralmente in ginocchio tutto il comprensorio. Una tragedia comunque annunciata visto che nell’arco delle 48 ore precedenti si era registrato uno sciame sismico di, addirittura, 949 scosse che aveva irrimediabilmente distrutto gran parte dei territori della nostra regione e della Sicilia, mietendo oltre 50mila vittime.

Per ricordare quei tragici giorni, a partire dalle 17.00 di ieri fino al prossimo 2 aprile, proprio a Soriano, nei locali della “Galleria Corrado Alvaro”, la Biblioteca Calabrese ha organizzato una mostra artistico-documentaria denominata “La fine del mondo. Terremoto, ferro e fuoco a Soriano nella Calabria Ultra seconda del 1783”, nell’ambito della quale, si racconteranno proprio le tristi vicende del terremoto del 1783 attraverso l’esposizione di rari documenti storici, stampe, incisioni e “puntesecche” risalenti ai secoli XXVIII e XIX.

 

 

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mini motocrossSERRA SAN BRUNO - Divulgare in maniera 'forte' la disciplina dell’off road offrendo ai motociclisti l’opportunità di 'essere protagonisti in una gara di altissimo livello per quanto riguarda la sicurezza, l’immagine e il divertimento'. Con questo obiettivo, il Motoclub Calabria Enduro, guidato da Roberto Romiti, ed il Motoclub Nello Muià - in collaborazione con la Intertonno srl e la Fim (Federazione Motociclistica italiana) - hanno organizzato il I° Trofeo Hard Race Sardanelli, a circuito chiuso, articolato in due prove: la prima, tenutasi lo scorso 4 dicembre a Camigliatello Silano, in provincia di Cosenza; la seconda, invece, si è svolta il 23 al Crosspark Gonia, a pochi chilometri da Palmi. Alla manifestazione hanno partecipato numerosi piloti provenienti da ogni angolo della Calabria. Presente anche il serrese Brunello Tassone, che ha preso parte al torneo conseguendo il quarto posto nella prima gara ed il secondo - in coabitazione con Pier Paolo Pungitore -, invece, a Palmi, portando a casa un trofeo, un treno di gomme per moto ed un assegno di 450 euro come rimborso spese. Il primo posto, invece, è andato a due campioni regionali del cross calabrese, Lello Carbone e Giuseppe Marafioti. La gara è durata 2 ore - per la categoria coppie agonisti e marathon - ed 1 ora e 40 minuti per la categoria coppie sport e marathon sport. L' evento organizzato nella città della Piana è stato dedicato a Saverio Petrilli, giovane centauro taurianovese prematuramente scomparso nel 2010 a causa di un incidente stradale. Ancora una volta, un serrese protagonista in eventi sportivi di rilevanza regionale. Un secondo posto di tutto rispetto per Tassone che, nonostante tutto, ha dovuto arrendersi soltanto di fronte a due campioni della disciplina. Appuntamento, dunque, al prossimo anno, per un altra entusiasmante corsa sulle due ruote. Che sia la volta buona per vedere un serrese sul gradino più alto del podio..

 
(articolo pubblicato su Calabria Ora)
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mini ilgiornochenonceLa citta' di Lamezia Terme si e' mobilitata contro le intimidazioni e gli attentati compiuti nelle ultime settimane. Don Giacomo Panizza ha incontrato gli studenti ed ha raccontato le attività svolte dal 1976, anno in cui giunse a Lamezia, ed i momenti in cui gli venne assegnata la casa confiscata ai Torcasio e le minacce ricevute. All'incontro era presente anche il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza. In serata c'e' stata una fiaccolata nel quartiere Capizzaglie. Il lungo corteo organizzato per "Il giorno che non c'è" ha preso il via proprio dalla scuola che pochi giorni fa stata oggetto delle attenzioni di ignoti vandali che l'hanno devastata. Circa duemila persone hanno sfilato in corteo attraversando alcune zone "difficili" di cui la città ieri si è simbolicamente riappropriata. In serata ci sono stati i contributi del cantautore Nino Racco, dell'imprenditore Rocco Mangiardi che ha denunciato il racket, del prefetto Antonio Reppucci, del vescovo Luigi Cantafora e di molti magistrati in servizio in Calabria 

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