mini sorical_2Il Pd calabrese, quasi all'improvviso, scopre che occorre fare luce sull'attività di Sorical, la società mista della Regione che gestisce in monopolio gli acquedotti calabresi. Dal Pd, infatti, è già partita una proposta di legge per l'istituzione di una Commissione d'inchiesta. “Chiediamo al Presidente della I Commissione Consiliare On. Caputo di convocare una riunione con all'ordine del giorno la discussione della proposta di legge n. 316 del 12.3.12 sulla ‘Istituzione di una Commissione Consiliare d'Inchiesta sul Sistema Idrico Integrato in Calabria e sulla attivita' della SoRiCal (Societa' Risorse Idriche Calabria)”. E’ quanto affermano i consiglieri regionali del Partito Democratico Mario Maiolo e Bruno Censore.

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mini carmelo_gallicoLa Polizia ha arrestato in Spagna il boss della 'ndrangheta Carmelo Gallico, di 48 anni, capo dell'omonima cosca di Palmi. Gallico si nascondeva in un'abitazione nel centro di Barcellona. L'arresto e' stato eseguito dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e dai Mossos d'Esquadra di Barcellona, con il supporto del Servizio centrale operativo e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Carmelo Gallico era latitante dal 30 novembre scorso, giorno in cui la Dda di Reggio Calabria aveva emesso un provvedimento di fermo a suo carico. Analoghi provvedimenti erano stati emessi anche a carico di altri tre affiliati alla 'ndrangheta, Gesuele Misale, Alfonso Rinaldi e Domenico Nasso, e di un avvocato del Foro di Palmi, Vincenzo Minasi, difensore di Carmelo Gallico. Nei confronti dell'avvocato Minasi, inoltre, era stata eseguita anche un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano su richiesta della Dda nell'ambito dell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Lombardia. Nel contesto della stessa inchiesta della Dda di Reggio Calabria erano stati perquisiti gli studi degli avvocati Francesco Cardone, del Foro di Palmi, e Giovanni Marafioti, del Foro di Vibo Valentia.

Negli anni in cui era detenuto nel supercarcere di Fossombrone, Gallico fu al centro dell'attenzione delle cronache, questa volta letterarie però, poichè, allora 39enne, si appassionò allo studio della filosofia e della letteratura e una sua recensione vinse un premio che gli valse una menzione sul Corriere della Sera. Appassionato poeta e scrittore, Gallico firmava i suoi scritti in carcere con lo pseudonimo "Erasmus".  

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mini Facciolla-PmIl sostituto procuratore generale Eugenio Facciolla (foto), a conclusione della requisitoria nel processo d'appello per 16 tra politici, funzionari regionali ed imprenditori coinvolti nell' inchiesta Why Not, ha chiesto la condanna degli ex presidenti della Regione Agazio Loiero (1 anno di reclusione), del centrosinistra, e Giuseppe Chiaravalloti (1 anno e 6 mesi), del centrodestra. Il pg ha chiesto la condanna anche di altri sette imputati che erano stati prosciolti dal gup, tra i quali l'ex assessore regionale di centrodestra Gianfranco Luzzo (1 anno e 4 mesi). L'accusa ha anche chiesto l'aumento delle pene inflitte in primo grado a tre imputati tra i quali Antonio Saladino (4 anni e 2 mesi), considerato il principale imputato dell'inchiesta ed ex presidente della Compagnia delle opere della Calabria. Gli altri sette imputati che erano stati assolti in precedenza e per cui è stata richiesta la condanna sono: Nicola Durante, 1 anno e 2 mesi di reclusione; Tommaso Loiero, 8 mesi di reclusione; Franco Nicola Cumino, 8 mesi; Pasquale Anastasi, 10 mesi di reclusione; Giuseppe Fragomeni, 6 mesi; Enza Bruno Bossio, 1 anno e 4 mesi.  

Loiero ha subito diramato una nota stampa sulla vicenda: ''Premesso, come ho sempre detto, il mio estremo rispetto nella sostanza e non per la sola forma, nei confronti della giustizia, intervengo sull'odierna richiesta del sostituto procuratore generale che mi riguarda nel processo d'appello per l'inchiesta Why Not perche' una richiesta di condanna puo' impressionare l'opinione pubblica e sento il dovere di chiarire ai calabresi questa vicenda. La Procura generale - aggiunge Loiero - ha chiesto a mio carico la pena di un anno per il reato di abuso in atti d'ufficio dopo che nel primo grado era stata chiesta, per una serie di reati, l'assoluzione da parte della Procura, poi accolta dal Gup. Oggi resta in piedi questo reato e sento la necessita' di spiegare bene ai calabresi come sono andati i fatti''.
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